Meyer, eroe con una gamba
Battuto il record di Knight
L'allenatore dei Northern State Wolves, amputato e in carrozzina da settembre, ha vinto la sua partita numero 902 a livello universitario nonostante stia combattendo con un tumore all'intestino
MILANO, 6 gennaio 2008 - Niente e nessuno può fermare Don Meyer. Per uno abituato a lottare contro il destino e la malattia, cosa volete che sia raggiungere un record? E mica uno qualsiasi: le 902 vittorie da allenatore di college. Come Bobby Knight, altra leggenda, ma ritirata; quindi impossibilitato a migliorarsi. Ma Meyer ce l'ha fatta, sabato, battendo Upper Iowa con i suoi ragazzi di Northern State. Un 63-58 che entrerà nella storia insieme al coach.
L'INCIDENTE - Meyer, 64 anni, ha il cancro e vive senza una gamba. Entrambe le mazzate sono arrivate nello scorso settembre, quando Don è scampato da un incidente stradale. Scampato nel senso che non è morto, ma i traumi di quello schianto gli hanno causato l'amputazione di quasi tutto l'arto inferiore sinistro. In più, mentre lo operavano per sistemargli la milza spappolata e le costole rotte, i medici hanno scoperto un tumore all'intestino. Curabile, per fortuna. Ma pur sempre un tumore.
AVANTI - Con la stagione di college basket ancora in letargo, Meyer ha dovuto prendere una decisione. O meglio, "la" decisione. Continuare o no ad allenare? In vista c'erano le 902 vittorie in carriera di Bobby Knight. Gliene mancavano undici. Record da raggiungere e, perché no, da superare. "Sì, vado avanti", ha detto Don, senza starci troppo a pensare. E così è stato. Dopo la riabilitazione ha ripreso a dirigere gli allenamenti e la squadra da bordo campo, seduto su una carrozzina. Il 20 novembre, contro l'università di Mount Marty, il ritorno. Con vittoria.
SCUSA, MARY - I Wolves, che giocano ad Aberdeen, nel South Dakota, e militano nella Northern Sun Intercollegiate Conference, in Division II, da allora non si sono quasi più fermati. Mancavano undici successi al coach perquota 902? Ed ecco undici successi. Sabato prossimo, battendo Mary in casa, arriverebbe il sorriso numero 903 per il coach; quello del record assoluto.
LA CARRIERA - Sarebbe il culmine di una carriera iniziata nel 1972 a Hamline. Poi, ventiquattro stagioni a Lipscomb (tra i suoi allievi Rodrigo Pastore, oriundo che ha giocato a Jesi, Ragusa, Trieste e Osimo) e, dal '99, l'avventura a Northern State. Università che, onestamente, non hanno lo stesso blasone sportivo di Indiana o Texas Tech (quelle in cui ha allenato Bobby Knight), ma che sono sulla carta geografica Ncaa grazie al loro coach. Che dice: "Dal momento dell'incidente molte cose sono cambiate: alcune priorità che avevo prima, ora non le ho più. Tranne una: allenare. Me ne sono reso conto in ospedale, dove non mi hanno mai abbandonato: figli, amici, ex giocatori. Come potevo deluderli?". Un uomo così merita di entrare nella leggenda.
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