Letterato che nel caso in questione non ci ha capito proprio niente, tra l'altro.
Nel senso che dopo un paio di anni che l'ho letto, non ho ancora deciso se è un capolavoro o un libro bello ma comunque normale, nè pur avendo letto tutti i suoi libri riesco a capire in che direzione si stia muovendo Ammaniti.
Il fatto è che è proprio un autore spiazzante, come hai detto te. I suoi fili conduttori sono chiaramente una certa impostazione "neorealista", vedi ambientazioni di provincia, e l'immaginario pulp, ma il modo in cui fonde le due cose è sempre diverso. A tratti sembra che segua la tradizione italiana del romanzo, più o meno, sociale; a tratti sembra che usi la tradizione solo per prenderla in giro.
Se ti interessa provare a sciogliere il dubbio ti consiglio di leggerti anche gli altri, merita.
Parlando di Come Dio comanda, è un gran bel libro in ogni caso; questo autore ha un talento pazzesco in quanto a capacità di emozionare e dare dei veri e propri pugni in faccia a chi legge, credo che gli venga naturale, ma in questo caso ha costruito una struttura che supporta al massimo la sua abilità. L'unica cosa che mi fa un po' storcere il naso e pensare che forse potrebbe fare di più sono alcune scelte sulla trama, poco coerente e un po' dispersiva, come
poco coerente è la caratterizzazione di alcuni personaggi. In questo senso il film, che è più asciutto e tratta solo vicende e personaggi selezionati, sembra quasi rendere il senso del libro meglio del libro stesso.