Hanno ascoltato lo sfogo di Molotov86, forse.
Riunione-fiume NBA, salva la stagione?
Dopo un meeting di 15 ore, proprietari e giocatori sembrano più vicini ad un accordo. Il commissioner Stern ottimista, format a 82 gare preservato?
NEW YORK, 27 ottobre – Dopo quasi quattro mesi di serrata, la situazione legata al nuovo contratto collettivo NBA sembra arrivata ad una svolta positiva. L'incontro della scorsa notte, durato 15 ore, ha visto un avvicinamento concreto tra le parti, e mai come in questo caso il commissioner David Stern era parso così ottimista.
MARATONA – Se giovedi scorso era arrivato l'ultimo allontanamento, ieri proprietari e sindacato si sono incontrati un po' a sorpresa (il meeting è stato reso noto soltanto poche ore prima), presenti il commissioner David Stern, il vice Adam Silver, i numeri uno di San Antonio (Peter Holt), Minnesota (Glen Taylor) e New York (James Dolan), con i vertici del sindacato rappresentati da Billy Hunter, Derek Fisher e Maurice Evans. Secondo varie fonti, l'accordo è più vicino con un incontro a metà strada legato alla divisione dei proventi della Lega: ai giocatori spetterebbe il 51,5%.
82 GARE – Iniziando a dicembre (ma servirebbe un accordo entro pochissimi giorni, forse entro lunedi) la stagione regolare di 82 gare sarebbe salva, con un calendario ancora più intenso. E' chiaro l'ottimismo del commissioner Stern: «La riunione è stata produttiva, non escludo una stagione a 82 gare, anche se dipenderà da molti fattori. Cercheremo di disputare una stagione con il maggior numero di gare possibili. Oggi abbiamo lavorato bene, dobbiamo fare lo stesso domani».
TOUR – Intanto è tutto pronto per il tour mondiale che coinvolgerà parecchie superstar NBA: al World All-Star Classic (sei match di esibizione che toccheranno Portorico, Londra, Macao e Melbourne tra domenica e il 9 novembre) prenderanno parte Kobe Bryant, Kevin Durant, Dwyane Wade, Amar'e Stoudemire, Blake Griffin, Carlos Boozer, Chris Kaman, Chris Bosh, Dwight Howard, Kevin Garnett, Kevin Love, Paul Pierce, Rajon Rondo e Tyson Chandler. All'ultimo, si sono registrate le assenze non solo di Derrick Rose e Russell Westbrook, ma anche di LeBron James, Carmelo Anthony e Chris Paul.
Corriere dello Sport