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Non se ne può più!

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2011 19:40
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25/10/2011 18:54

scusami su che base i giocatori hanno straragione?????????????? se sai i bilanci delle squadre faccelo sapere cosi almeno ne capiamo un po più tutti.
Dall'esterno credo si veda solo una cosa, ovvero che i giocatori compresi anche 12-13esimi uomini fanno la vita lussuosa, poi se tutti i proprietari delle 29 squadre abbiano un ricavo nonostante stipendi assurdi di gente che non vede mai il campo è tutto da dimostrare, per il momento noi sappiamo solo degli stipendi faraonici di chi scende in campo sul resto non saprei.....
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25/10/2011 19:48

Re:
hogfan, 25/10/2011 18.32:

La considerazione giornalistici USA verso l'europa è cambiata molto dopo il famoso "quel numero 4 (papaloukas) è bravo" di un commentatore dagli States.




Magari fosse stato un commentatore: non era altro che lo stesso coach Krzyzewski



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25/10/2011 20:21

Re:
hogfan, 25/10/2011 18.32:

A me interessa questo lockout. I giocatori hanno STRARAGIONE. I proprietari hanno il coltello dalla parte del manico.



Premetto che il mio punto di vista è diametralmente opposto; da quello che ho letto sulle motivazioni del lockout, quella più controversa è quella sul BRI (Basketball Related Incomes), cioè tutti gli introiti derivanti da qualsivoglia cazzata marchiata dalla NBA (i prodotti origginali) più contratti televisivi, biglietti ecc, i giocatori prendevano il 57% ed i propietari il 43%. Ora tra la crisi ed il fatto che 22 franchigie su 30 sono in rosso di 300 milioni complessivi (cioè fra tutte), i giocatori propongono di pupparsi il 53%...i proprietari sono della medesima idea di pupparsi il 53%. La cosa che più mi fa simpatizzare con i proprietari sono le dichiarazioni sprezzanti, arroganti e totalmente fuori luogo di Wade (che dopo di queste entra definitivamente nella mia lista nera) uniti al suo comportamento (che peraltro ritengo essere lo stesso di quasi tutti i giocatori IMHO). Ho letto infatti che quando gli hanno ipotizzato se per il 50% giocatori e 50% proprietari fosse possibile chiudere le negoziazioni, sia impazzito di rabbia. Tale avidità è oscena (c'è da dire che all'incirca ogni punto percentuale si aggira sui 40 milioni). Quindi chi si oppone alla riapertura del circo sono proprio i giocatori, i quali hanno loro il coltello dalla parte del manico.
Inoltre se noi comuni mortali conosciamo il dramma dell' "esercito industriale di riserva" non capisco perchè quei nababbi scialacquoni e cafoni invece ne siano immuni. Va bene che IMHO è una cosa amorale e nessuno dovrebbe conoscere una cosa simile, ma visto che non è così, trovo ingiusto che siano sempre e solo i poveri cristi a rimetterci. E' altrettanto vero che un precedente simile di spazzar via tutti i ribelli del lock out sarebbe altrettanto amorale e provocherebbe un pericolosissimo precedente (per mille motivi). Sarebbe auspicabile che entrambi trovassero un accordo RAGIONEVOLE.

hogfan, 25/10/2011 18.32:


Ma la mia vera speranza è che gli Ammericani sentano un po' il fiato sul collo il crescere del basket EU e comincino a cambiare un po' le cose per rendere il loro gioco più interessante tecnicamente. La considerazione giornalistici USA verso l'europa è cambiata molto dopo il famoso "quel numero 4 (papaloukas) è bravo" di un commentatore dagli States.



Per quel che riguarda i tuoi auspici, penso che tu sottovaluti il fatto che la stampa Ammerricana così come in generale tutto il loro mondo dei media è totalmente YANKEE-CENTRICO, tutto ruota e per sempre dovrà ruotare attorno agli USA ombelico del mondo e dell'universo intero, ed è proprio questo antropocentrismo che fa si che il basket EU rimanga una cosa di nicchia, per pochi fineur, per pochi intenditori e per pochissimi palati fini, mentre per la stragrande maggioranza dei mangia-hamburger-a-tradimento il basket EU rimarrà il fratello mongolino e ritardato dei cugini altrettanto mongolini e ritardati europei, insomma secondo il tipico mangia-hamburger-a-tradimento il nostro basket rimane una robaccia noiosa, la degna versiona cestistica del soporifero ed effeminato "soccer".
Naturalmente sempre IMHO.

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25/10/2011 20:28

Innanzitutto:

NON E' UNO SCIOPERO. Sono i proprietari a NEGARE ai giocatori l'accesso alle strutture.


Il discorso è molto semplice: per anni l'NBA ha vissuto oltre i propri limiti con stipendi folli dati a giocatori mediocri, con salary cap flessibilissimo. Ma chi è stato a proporre certe cifre? Solo e soltanto i proprietari. Nessuno ha puntato pistole a nessuno. Il BRI è un falso problema, il nocciolo della questione è il sistema di fondo. I proprietari vogliono mettere paletti ovunque, ma il sistema odierno è già di per sè restrittivo se solo i proprietari non decidessero volontariamente di spendere oltre il limite. I proprietari vogliono modificare il sistema solo e soltanto perchè si riconoscono incapaci di autoimporsi dei limiti.

Wade e compagnia sono i meno interessati. Il problema è per i "piccoli", che si vedranno negati rinnovi (i proprietari vogliono eliminare in pratica le exceptions e ridurre contratti minimi ai rookie sia in termini economici che in termini di cash).

E il coltello sta nel fatto che da novembre i giocatori non vedono una lira.


Non mi devi dire proprio niente sui media USA, ci sono stato un anno poco tempo fa.
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25/10/2011 22:13

Se prendiamo le stagione dal 1999 all'ultima è evidente che le squadre che hanno vinto il titolo sono tutto meno che società che usato i "giocatori di slam ball". Ricapitolando, in questi ultimi 12 anni:

5 anelli Lakers
4 anelli Spurs
1 anello Celtics
1 anello Miami
1 anello Dallas

Tutte squadre che hanno capito che bisogna giocare a basket per vincere e non avere gente che svita le lampadine con i gomiti.

L'NBA è un'arma a doppio taglio che ti dà un valore aggiunto quando regolarmente giochi i play-off. Per intensità e talento sono davvero la competizione migliore al mondo, ma se ci limitiamo alla sola RS l'eurolega, aimè per tutti i sostenitori del basket USA, è superiore come livello tecnico. A dimostrazione del fatto che i giocatori europei che realmente incidono nelle competizione FIBA (intesi quelli che arrivano dalla lega americana) sono quelli che l'NBA l'anno sempre giocata a certi livelli. Nowitzky, Gasol, Parker ecc ecc


Sul discorso lockout posso solo dire che entrambe le parti si sono rovinate con le propie mani. Le franchigie, per anni, hanno concesso degli stipendi da capogiro anche all' 11° e 12° uomo e naturalmente questi, ora che vi ci sono abituati, non vogliono rinunciare.
I giocatori non capiscono che questo contratto riguardo il loro futuro. Se le franchigie continuano a rimanere in rosso per i loro ingaggi, rischiano il fallimento e nessuno garantisce loro lo stesso stipendio che prenderebbero al di là dell'Atlantico. Eccezioni escluse di alcuni club europei.
[Modificato da Rodman86 25/10/2011 22:21]
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25/10/2011 22:35

Premetto che sto solo esponendo un mio personalissimo et umilissimo punto di vista, senza fare alcuna polemica.

hogfan, 25/10/2011 20.28:

Innanzitutto:
....Il discorso è molto semplice: per anni l'NBA ha vissuto oltre i propri limiti con stipendi folli dati a giocatori mediocri, con salary cap flessibilissimo. Ma chi è stato a proporre certe cifre? Solo e soltanto i proprietari. Nessuno ha puntato pistole a nessuno.


Io sinceramente credo che siano stati, nella maggior parte dei casi, i giocatori a proporre, chiedere e pretendere certe cifre. Nessuno ha obbligato i proprietari a spendere tutti quei soldi, ma è ovvio che se tu proprietario di una franchigia small market (Atlanta) hai un giocatore un minimo talentuoso (Johnson) e c'è la concreta possibilità di perderlo perchè è attratto da palcoscenici più luminosi ed accattivanti (NY), sei costretto a spendere cifre oscene (20 mln annui) per tenerlo e per poterci costruire un minimo di squadra attorno, altrimenti con chi giochi? E poi chi viene a vederti alla Philips Arena oltre ai bibitari?

hogfan, 25/10/2011 20.28:


Il BRI è un falso problema, il nocciolo della questione è il sistema di fondo.



Il nocciolo della questione sarà anche il sistema di fondo, fattostà che lo scoglio insuperabile in questa fase(poi magari salteranno fuori anche altre magagne) è proprio quello legato al BRI.

hogfan, 25/10/2011 20.28:

I proprietari vogliono mettere paletti ovunque, ma il sistema odierno è già di per sè restrittivo se solo i proprietari non decidessero volontariamente di spendere oltre il limite. I proprietari vogliono modificare il sistema solo e soltanto perchè si riconoscono incapaci di autoimporsi dei limiti.


Sempre secondo la mia personalissima et umilissima opinione i proprietari vogliono modificare il sistema per evitare la sperequazione totale della lega, o almeno credo che la maggior parte dei presidenti vogliano queste modifiche per riequilibrare il livello della lega, e alcune misure mi fanno pensare ciò, cioè che si vogliano evitare il più possibile altri casi Miami Sheat.

hogfan, 25/10/2011 20.28:


E il coltello sta nel fatto che da novembre i giocatori non vedono una lira.


E' vero che i giocatori non vedono una lira, ma nemmeno i proprietari visto che non possono trarre profitto dal BRI.

hogfan, 25/10/2011 20.28:


Non mi devi dire proprio niente sui media USA, ci sono stato un anno poco tempo fa.


Mi cospargo il capo di cenere e chiedo umilmente scusa Altissimo et Illustrissimo Hogfan, prometto solennemente che non ripeterò mai e dico MAI più in futuro un siffatto, blasfemissimo, oltragio. [SM=g2490502]
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25/10/2011 23:09

Stiamo andando ampiamente fuori traccia.

La questione si riassume brevemente in:

i conti sono in rosso per una forzatura dei giocatori o per LIBERA SCELTA dei presidenti? la seconda.

il sistema attuale pone delle penalizzazioni per chi spende troppo? Sì

Sono i giocatori o i presidenti ad accettare liberamente di sforare il salary cap? i secondi.

C'è NECESSITA' di ridefinire un accordo che modifichi interamente il sistema? NO.
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25/10/2011 23:45

Mi interessa relativamente la questione economica, sul lato tecnico-agonistico chiudo dicendo che nemmeno io amo il tatticismo esasperato, semplicemente vorrei vedere un po' di talenti grezzi giocare a basket come si deve, come già fanno e hanno fatto tanti grandi della NBA. Poi rimane il fatto che pure Tim Duncan ogni tanto fa il "quarto tempo", e per me é e rimane un pugno in un occhio.
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26/10/2011 00:20

Re:
Molotov86, 25/10/2011 17.21:


Io l'NBA l'adoro perchè racchiude una sensazionale moltitudine di talenti e di fenomeni, anche giocatorucoli del czz cosiccome non tutti i talenti giocano per forza in NBA, però, quando c'è un tale coefficente di talento è impossibile non incontrare gemme pure del basket. Penso alle giocate di Manu, al tiro di Ray Allen, ai passaggi di Nash, all'intensità di Pierce, ai tiri e alla determinzaione di super Dirk, allo stile di J.R Smith solo per citarne alcuni. E' vero, ultimamente la tendenza è quella di spingere verso un basket spettacolo esasperato, ma è anche vero che sarebbe ingeneroso e menzognero (IMHO) dire che TUTTA l'NBA sia imperniata su questo e stop. Sarebbe un bel pugno nei coglioni di tutti questi talentuosi che giocano sfruttando un talento sopraffino e che non giocano a slamball.





Aldilà del fatto che state dando viat a una discussione/dibattito davvero interessante sul lockout, sul quale però non abbastanza competenze nè sono abbastanza informato per intervenire, vorrei quotare questa parte perchè rappresenta perfettamente i motivi per cui anche io adoro e ho sempre adorato l'Nba.. E condivido anche la considerazione finale, fare di tutta l'erba un fascio è una cosa sbagliatissima.. E dico tutto ciò da grande ammiratore del basket Fiba, s'intende.. [SM=x49421]
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26/10/2011 00:53

Secondo me il basket NBA è innanzitutto penalizzato dal fatto che il talento se c'è è troppo distribuito: 30 squadre da almeno 15 giocatori ciascuna fa si che il livello si abbassi e quindi spesso scendono in campo giocatori veramente inadeguati e si assiste così a partite secondo me di gran lunga inferiori ad una qualsiasi partita di Eurolega. Purtroppo o per fortuna è ancora vista come un obbiettivo di molti giocatori non solo americani e questo tiene il livello è sempre abbastanza alto (i talenti puri piacciono a tutti: io per esempio ho un nick che rimanda ad Iverson e un avatar di Jennings), ma per come la vedo io la lega ha dato la priorità a certi aspetti che hanno svalutato molto questo sport. Ovviamente mi riferisco in primis alla scelta di prediligere la spettacolarità e quindi all'esaltazione dell'atletismo che è andato a oscurare quasi del tutto la tecnica; poi, come confermato dai nostri italiani in NBA, c'è una mentalità troppo individualista e quindi uno scarsissimo gioco di squadra il che è inconcepibile in uno sport per definizione di squadra; infine l'ultima cosa che mi viene in mente è che per dare un risalto mediatico alla partita hanno esasperato certe cazzate che hanno messo in secondo piano la partita stessa, e anche in questo caso la mia sensazione è che così ci vada a perdere proprio il basket. E' anche vero che i Lakers o gli Spurs (ma anche Boston e Dallas) sono squadre che negli ultimi decenni hanno rappresentato un'eccezione e sono state forse la massima espressione di questo sport, e allo stesso tempo giocatori come Bryant, Duncan o Novitzki sono senza dubbio il top in assoluto. Sta di fatto però che l'unica occasione in cui mi sono interessato più all'NBA che al basket europeo è stata in queste ultime finali, perchè Dallas mi faceva sboccare mentre Miami mi stava troppo sul cazzo; in generale quindi guardo più volentieri una partita di basket europeo, che secondo me ha dato un'interpretazione più matura al significato di spettacolarità in quanto è riuscita a valorizzare gli aspetti esclusivamente cestistici: preferisco veder giocare mille volte un Teodosic piuttosto che un LeBron James (anzi, preferisco vedere il CSKA di quest'anno piuttosto che la Miami delle ultime finali), ma allo stesso tempo li vedo talmente tanto distanti che sinceramente non posso dare contro a chi invece ha gusti opposti ai miei
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26/10/2011 17:19

Re:
hogfan, 25/10/2011 20.28:

Innanzitutto:

NON E' UNO SCIOPERO. Sono i proprietari a NEGARE ai giocatori l'accesso alle strutture.


Il discorso è molto semplice: per anni l'NBA ha vissuto oltre i propri limiti con stipendi folli dati a giocatori mediocri, con salary cap flessibilissimo. Ma chi è stato a proporre certe cifre? Solo e soltanto i proprietari.


Qua proprio non ci siamo scusami, ti sei dimenticato di una figura che ha rovinato l'intero sport mondiale chiamata agente, immagino abbia visto il film con Tom Cruise , dove viene spiegato bene come funziona il sistema da quel punto di vista. L'agente fa il suo lavoro perchè più guadagna il giocatore più guadagna lui, ma questo ha portato delle mezzese....a guadagnare cifre folli, è chiaro che il proprietario decide gli stipendi ma ha una fortissima influenza da parte di queste persone che purtroppo ormai contano tantissimo nel mondo dello sport.guarda ti ripeto io non do ragione ai proprietari , so solo che i giocatori normali e anche meno guadagnano cifre abnormi per il loro reale valore e per il rientro economico che procurano, il problema non sono le cifre di James o Bryant , ma piuttosto quando giocatore come Potapenko guadagnano 2 milioni di dollari l'anno...
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27/10/2011 03:39

Quello sul lockout è un discorso estremamente complicato. Io come ho già detto non vedo l'ora che si riprenda a giocare (sto smattando)e quindi non sono partigiano di nessuno. Simpatizzo (ma non sono schierato dalla loro parte) con i proprietari più che altro per delle reazioni arroganti e sprezzanti tenute da alcuni giocatori (che nelle loro condizioni di novelli nababbi) potevano anche evitare (alla facciazza di chi non riesce ad arrivare a fine mese) e ritengo IMHO che siano proprio i proprietari più dei giocatori ad avere ragione (ma non la ragione assoluta).
Forse stiamo andando fuori traccia, però la discussione è interessante come è anche confermato da Zuna (ne sono contento!).
Secondo il mio umilissimo punto di vista la tua analisi, Hogfan, è viziata dalla partigianeria di fondo nei confronti dei giocatori, che è comprensibile sia perchè alla fine è normale tifare per i propri beniamini anche fuori dal campo e sia perchè è una tua legittima opinione.
Come ho antecedentemente scritto, quello sul lockout è un discorso estremamente controverso & complicato (perchè se fosse semplice... o non ci sarebbe stato o si sarebbe già risolto) per cui riassumere brevemente è già difficile di per sè, poi secondo i tuoi "capisaldi" è eccessivamente superficiale nonchè fuorviante.

hogfan, 25/10/2011 23.09:


1) i conti sono in rosso per una forzatura dei giocatori o per LIBERA SCELTA dei presidenti? la seconda.

2)Sono i giocatori o i presidenti ad accettare liberamente di sforare il salary cap? i secondi.



1) i conti sono in rosso non certo per desiderio dei presidenti!!! Scusa ma come può uno desiderare di andare in default?! Se si è in rosso è per colpa di pretese esagerate da parte dei giocatori, delle speculazioni messe in atto dagli agenti degli stessi (come giustamente segnala Maistros), da fattori ambientali esogeni alla squadra (la situazione di Atlanta che ho citato prima,cioè di uno small market che non può permettersi di perdere il proprio giocatore di riferimento, oppure da chi ha più potere contrattuale [vedi LAL per dirne una]).
Poi certo, un presidente si può rifiutare di garantire certe cifre (Sterling), ma al prezzo di trasformare la sua squadra in una barzelletta (Clippers) e senza il seguito dei tifosi (notoriamente chi va a vedere i Clippers [almeno in passato]per lo più erano coloro che non erano riusciti a prendere quelli per i Lakers).

2)I presidenti il più delle volte si vedono costretti a sforare il salary cap per le motivazioni di cui sopra. Se ricordi una delle motivazioni del primo lockout fu il contratto di Big Ticket (che smosse tutti a favore del salary cap), talento purissimo che arrivato in uno small market come Minneapolis ha fatto le fortune della squadra portandola ai play off e garantendo un pubblico che prima non s'era mai visto; l'origine del suo nickname deriva proprio dal fatto che lui da solo valeva il prezzo del biglietto. Da qui il presidente è stato costretto a firmarlo a cifre folli per evitare che giocasse altrove e che conseguentemente la squadra finisse nuovamente nell'anonimato, con un palazzetto vuoto e con tifosi la cui unica emozione provata era quella legata alla lotteria del draft.

hogfan, 25/10/2011 23.09:


3)il sistema attuale pone delle penalizzazioni per chi spende troppo? Sì

4)C'è NECESSITA' di ridefinire un accordo che modifichi interamente il sistema? NO.



3)Si, il sistema pone delle penalizzazioni MONETARIE per chi spende troppo, ma queste penalizzazioni sono sufficienti? NO: prendiamo ad esempio la “Luxury Tax”, secondo la quale ogni team che sfora la quota di 70 milioni (quota già ben al di sopra del limite del salary cap fissato a 58 milioni) di $ deve pagare un dollarello di multa per ogni dollaro speso oltre quella quota (esempio: se si sfora di 15 milioni, bisogna versare 15 milioni di multa); questo è un primo deterrente, ma a quanto pare non è totalmente efficace, la proposta di alcuni proprietari (per non vedere il proprio potere contrattuale ridursi nei confronti delle franchigie più ricche) è di irrigidire maggiormente questa imposta, imponendo il pagamento non più un "misero" dollaretto di multa, ma fino a un massimo di quattro per ogni dollaro oltre quota 70 milioni (così secondo l'esempio di prima se sforo di 15 milioni dovrò pagare fino ad un massimo di 60 milioni). A me non sembra una misura "folle" o "assurda", ma in primo luogo la reputo atta a calmierare la situazione economica in questi cupi tempi di recessione, ed in secondo a garantire a tutti una maggior potenza contrattuale, anche alle franchigie meno ricche.

4) Qua stai facendo confusione, non si tratta di modificare interamente il sistema, non è in atto una rivoluzione copernicana, non si parla di togliere i play off o di annettere club europei o ancora di eliminare il draft.
Come ho esposto in precedenza, il caso del buon Kevin fu una delle cause che fece scattare la serrata, vennero prese delle contromisure, contromisure che vanno aggiornate, riviste e migliorate. Il fine di quella serrata era di evitare una sperequazione della lega, una maggiore distribuzione affinchè a regnare non fosse solo ed esclusivamente chi metteva sul piatto più dollari. Il fine di questa serrata è il medesimo. Ora una delle varie proposte osteggiate dai giocatori è di impedire alle squadre di andare oltre la Luxury Tax più di due volte ogni cinque anni e che, qualora dovesse verificarsi ciò, VIETARE alle squadre che già pagano questa gabella di usare la “Bird Exception”, (cioè l'eccezione che permette ai team di rifirmare i loro giocatori più importanti, gli uomini immagine) al massimo salariale e senza limitazioni di cap. Questa misura sulla Bird Exception non va molto a pesare sul futuro dei giocatori minori, ma va a pesare proprio sui vari Wade, il quale, con LBJ ed il rettiliano potrebbe vedersi ridurre il suo stipendio, che nei Wade-fanta-pensieri "In una vera economia libera potrebbe essere anche di 50 milioni".

Sinceramente qua Rodman86 ha centrato il punto:

Rodman86, 25/10/2011 22.13:


I giocatori non capiscono che questo contratto riguarda il loro futuro. Se le franchigie continuano a rimanere in rosso per i loro ingaggi, rischiano il fallimento e nessuno garantisce loro lo stesso stipendio che prenderebbero al di là dell'Atlantico. Eccezioni escluse di alcuni club europei.



I giocatori si stanno impuntando in maniera miope (e IMHO scellerata), non stanno adottando un atteggiamento RESPONSABILE come invece è auspicapile tenere in ogni vertenza sindacale.
Non hanno ancora capito che il tempo del "goga e bigoga", degli eccessi, dei lussi sfrenati e degli sprechi è finito. Nell'attuale situazione di recessione economica globale è impossibile continuare su certe cifre, prima l'economia girava ed era possibile, ora no.
Loro sono una categoria ESTREMAMENTE privilegiata e in tal modo continuerebbero a rimanere nonostante delle rinunce che però a fronte dello scenario odierno sono inevitabili.
L'ostinazione e l'ottusità che stanno OSTENTANDO (dimostrando è riduttivo) è pari a quella dei nobilastri che affollavano Versailles appena prima della rivoluzione francese e per molti di loro, certe loro abitazioni, se non di estetica almeno a livello di lusso & comfort, ricordano molto da vicino tale reggia.


P.S.
hogfan, 25/10/2011 20.28:


E il coltello sta nel fatto che da novembre i giocatori non vedono una lira.


Falso! Da quanto ho letto (e correggetemi se sbaglio) i giocatori CON IL CONTRATTO IN ESSERE continuano a vedersi retribuito lo stipendio SENZA decurtazioni, non è solamente garantita la copertura assicurativa e la tutela di altri diritti (immagine in primis e a seguire tutti quelli legati direttamente o indirettamente al mondo NBA).
Quelli che più ci perdono di più (a livello economico) dal lockout sono proprio i proprietari, i quali, a livello ESCLUSIVAMENTE NBA hanno introiti solo dal BRI (sempre stando a quanto ho letto, se sbaglio correggetemi).

Ma in generale, chi ci perde di più dal lockout siamo tutti NOI appassionati NBA, appassionati di basket e tutti gli sportivi (e non) in generale...
Insomma, TUTTI!!!
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Re:
SteveH, 25/10/2011 11.50:

topic dell'anno. Il problema è che andando a rievocare l'NBA anni '90 viene voglia che il lockour non finisca mai.


Più che altro andando a rievocare quell'NBA viene voglia che gli anni '90 non siano mai passati...
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27/10/2011 04:02

Re:
Jay Bee, 25/10/2011 23.45:

rimane il fatto che pure Tim Duncan ogni tanto fa il "quarto tempo", e per me é e rimane un pugno in un occhio.


Per chi come me ha visto tutta la sua epopea il vero pugno nell'occhio è vedere il Tim Duncan attuale! [SM=x2607564]
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27/10/2011 10:16

Molotov, visto che mi pare di aver capito che pure tu sei di Torino propongo di risolvere la diatriba con hog al campetto.. Io mi candido come arbitro.. [SM=x52092]
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Re:
Molotov86, 27/10/2011 03.39:

Quello sul lockout è un discorso estremamente complicato. Io come ho già detto non vedo l'ora che si riprenda a giocare (sto smattando)e quindi non sono partigiano di nessuno. Simpatizzo (ma non sono schierato dalla loro parte) con i proprietari più che altro per delle reazioni arroganti e sprezzanti tenute da alcuni giocatori (che nelle loro condizioni di novelli nababbi) potevano anche evitare (alla facciazza di chi non riesce ad arrivare a fine mese) e ritengo IMHO che siano proprio i proprietari più dei giocatori ad avere ragione (ma non la ragione assoluta).
Forse stiamo andando fuori traccia, però la discussione è interessante come è anche confermato da Zuna (ne sono contento!).
Secondo il mio umilissimo punto di vista la tua analisi, Hogfan, è viziata dalla partigianeria di fondo nei confronti dei giocatori, che è comprensibile sia perchè alla fine è normale tifare per i propri beniamini anche fuori dal campo e sia perchè è una tua legittima opinione.
Come ho antecedentemente scritto, quello sul lockout è un discorso estremamente controverso & complicato (perchè se fosse semplice... o non ci sarebbe stato o si sarebbe già risolto) per cui riassumere brevemente è già difficile di per sè, poi secondo i tuoi "capisaldi" è eccessivamente superficiale nonchè fuorviante.

hogfan, 25/10/2011 23.09:


1) i conti sono in rosso per una forzatura dei giocatori o per LIBERA SCELTA dei presidenti? la seconda.

2)Sono i giocatori o i presidenti ad accettare liberamente di sforare il salary cap? i secondi.



1) i conti sono in rosso non certo per desiderio dei presidenti!!! Scusa ma come può uno desiderare di andare in default?! Se si è in rosso è per colpa di pretese esagerate da parte dei giocatori, delle speculazioni messe in atto dagli agenti degli stessi (come giustamente segnala Maistros), da fattori ambientali esogeni alla squadra (la situazione di Atlanta che ho citato prima,cioè di uno small market che non può permettersi di perdere il proprio giocatore di riferimento, oppure da chi ha più potere contrattuale [vedi LAL per dirne una]).
Poi certo, un presidente si può rifiutare di garantire certe cifre (Sterling), ma al prezzo di trasformare la sua squadra in una barzelletta (Clippers) e senza il seguito dei tifosi (notoriamente chi va a vedere i Clippers [almeno in passato]per lo più erano coloro che non erano riusciti a prendere quelli per i Lakers).

2)I presidenti il più delle volte si vedono costretti a sforare il salary cap per le motivazioni di cui sopra. Se ricordi una delle motivazioni del primo lockout fu il contratto di Big Ticket (che smosse tutti a favore del salary cap), talento purissimo che arrivato in uno small market come Minneapolis ha fatto le fortune della squadra portandola ai play off e garantendo un pubblico che prima non s'era mai visto; l'origine del suo nickname deriva proprio dal fatto che lui da solo valeva il prezzo del biglietto. Da qui il presidente è stato costretto a firmarlo a cifre folli per evitare che giocasse altrove e che conseguentemente la squadra finisse nuovamente nell'anonimato, con un palazzetto vuoto e con tifosi la cui unica emozione provata era quella legata alla lotteria del draft.

hogfan, 25/10/2011 23.09:


3)il sistema attuale pone delle penalizzazioni per chi spende troppo? Sì

4)C'è NECESSITA' di ridefinire un accordo che modifichi interamente il sistema? NO.



3)Si, il sistema pone delle penalizzazioni MONETARIE per chi spende troppo, ma queste penalizzazioni sono sufficienti? NO: prendiamo ad esempio la “Luxury Tax”, secondo la quale ogni team che sfora la quota di 70 milioni (quota già ben al di sopra del limite del salary cap fissato a 58 milioni) di $ deve pagare un dollarello di multa per ogni dollaro speso oltre quella quota (esempio: se si sfora di 15 milioni, bisogna versare 15 milioni di multa); questo è un primo deterrente, ma a quanto pare non è totalmente efficace, la proposta di alcuni proprietari (per non vedere il proprio potere contrattuale ridursi nei confronti delle franchigie più ricche) è di irrigidire maggiormente questa imposta, imponendo il pagamento non più un "misero" dollaretto di multa, ma fino a un massimo di quattro per ogni dollaro oltre quota 70 milioni (così secondo l'esempio di prima se sforo di 15 milioni dovrò pagare fino ad un massimo di 60 milioni). A me non sembra una misura "folle" o "assurda", ma in primo luogo la reputo atta a calmierare la situazione economica in questi cupi tempi di recessione, ed in secondo a garantire a tutti una maggior potenza contrattuale, anche alle franchigie meno ricche.

4) Qua stai facendo confusione, non si tratta di modificare interamente il sistema, non è in atto una rivoluzione copernicana, non si parla di togliere i play off o di annettere club europei o ancora di eliminare il draft.
Come ho esposto in precedenza, il caso del buon Kevin fu una delle cause che fece scattare la serrata, vennero prese delle contromisure, contromisure che vanno aggiornate, riviste e migliorate. Il fine di quella serrata era di evitare una sperequazione della lega, una maggiore distribuzione affinchè a regnare non fosse solo ed esclusivamente chi metteva sul piatto più dollari. Il fine di questa serrata è il medesimo. Ora una delle varie proposte osteggiate dai giocatori è di impedire alle squadre di andare oltre la Luxury Tax più di due volte ogni cinque anni e che, qualora dovesse verificarsi ciò, VIETARE alle squadre che già pagano questa gabella di usare la “Bird Exception”, (cioè l'eccezione che permette ai team di rifirmare i loro giocatori più importanti, gli uomini immagine) al massimo salariale e senza limitazioni di cap. Questa misura sulla Bird Exception non va molto a pesare sul futuro dei giocatori minori, ma va a pesare proprio sui vari Wade, il quale, con LBJ ed il rettiliano potrebbe vedersi ridurre il suo stipendio, che nei Wade-fanta-pensieri "In una vera economia libera potrebbe essere anche di 50 milioni".

Sinceramente qua Rodman86 ha centrato il punto:

Rodman86, 25/10/2011 22.13:


I giocatori non capiscono che questo contratto riguarda il loro futuro. Se le franchigie continuano a rimanere in rosso per i loro ingaggi, rischiano il fallimento e nessuno garantisce loro lo stesso stipendio che prenderebbero al di là dell'Atlantico. Eccezioni escluse di alcuni club europei.



I giocatori si stanno impuntando in maniera miope (e IMHO scellerata), non stanno adottando un atteggiamento RESPONSABILE come invece è auspicapile tenere in ogni vertenza sindacale.
Non hanno ancora capito che il tempo del "goga e bigoga", degli eccessi, dei lussi sfrenati e degli sprechi è finito. Nell'attuale situazione di recessione economica globale è impossibile continuare su certe cifre, prima l'economia girava ed era possibile, ora no.
Loro sono una categoria ESTREMAMENTE privilegiata e in tal modo continuerebbero a rimanere nonostante delle rinunce che però a fronte dello scenario odierno sono inevitabili.
L'ostinazione e l'ottusità che stanno OSTENTANDO (dimostrando è riduttivo) è pari a quella dei nobilastri che affollavano Versailles appena prima della rivoluzione francese e per molti di loro, certe loro abitazioni, se non di estetica almeno a livello di lusso & comfort, ricordano molto da vicino tale reggia.


P.S.
hogfan, 25/10/2011 20.28:


E il coltello sta nel fatto che da novembre i giocatori non vedono una lira.


Falso! Da quanto ho letto (e correggetemi se sbaglio) i giocatori CON IL CONTRATTO IN ESSERE continuano a vedersi retribuito lo stipendio SENZA decurtazioni, non è solamente garantita la copertura assicurativa e la tutela di altri diritti (immagine in primis e a seguire tutti quelli legati direttamente o indirettamente al mondo NBA).
Quelli che più ci perdono di più (a livello economico) dal lockout sono proprio i proprietari, i quali, a livello ESCLUSIVAMENTE NBA hanno introiti solo dal BRI (sempre stando a quanto ho letto, se sbaglio correggetemi).

Ma in generale, chi ci perde di più dal lockout siamo tutti NOI appassionati NBA, appassionati di basket e tutti gli sportivi (e non) in generale...
Insomma, TUTTI!!!




1+2: qua stai veramente rasentando l'assurdo. I proprietari costretti? Ma in che mondo. Se un giocatore non vuole rimanere probabilmente è perchè hai una squadra di merda e se te non sei sufficientemente furbo da fare una trade prima della scadenza ti meriti fino in fondo di andare in rosso. Tranquillo che se i proprietari cominciassero veramente a sfanculare gli agenti questi abbasserebbero le pretese, ma gli agenti FANNO COMODO ai proprietari nella maggior parte dei casi. Dal tuo ragionamento sembra che i proprietari siano dei benefattori e che abbiano un obbligo sociale di fare profitti. Questi sono degli imprenditori che si assumono dei rischi. Poi la verità è che la maggior parte considera l'NBA un hobby e per questo, da incapaci, spendono volentieri a cazzo. Adessi si sono stufati, ma se il mercato NBA fosse così drammatico, i Warriors non sarebbero stati acquistato per 450 milioni di dollari l'anno scorso.

3+4) Ancora una volta a giustificare i poveri proprietari. Il cap c'è e lo puoi rispettare, se vuoi. I proprietari, ripeto, vogliono far pagare ai giocatori la loro incapacità manageriale; mettere 4,5 dollari di tassa sarà ancora inutile se non sono loro capaci autonomamente di porsi un limite.
27/10/2011 11:05

Appoggio il Hogfan-pensiero soprattutto in una cultura come quella usa basata sul "cosa posso permettermi" contrapposto all'europeissimo "di cosa avrei bisogno". Se hai un giocatore che vale 20 milioni/anno glieli dai se no lo scambi.

In più un proprietario è tale fino a quando vuole e se lo può permettere lui ma in ogni caso non ha problemi a farlo per 10-20-30 anni, un giocatore (i fenomeni veri sono meno di una ventina, gli altri 300 sono giocatori normali ed io sto parlando proprio di loro) ha la famosa finestra nba media di 5 anni. Quindi deve guadagnare tutto in questi 5 anni e perderne 1 non è tanto, ma tantissimo, il coltello è decisamente nelle mani dei proprietari.
Poi il "lusso sfarzoso" è una leggenda metropolitana perchè riguarda una piccolissima minoranza di giocatori che i soldi li vedranno sempre e comunque da pubblicità e diritti d'immagine.
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27/10/2011 14:06

Hanno ascoltato lo sfogo di Molotov86, forse.


Riunione-fiume NBA, salva la stagione?

Dopo un meeting di 15 ore, proprietari e giocatori sembrano più vicini ad un accordo. Il commissioner Stern ottimista, format a 82 gare preservato?

NEW YORK, 27 ottobre – Dopo quasi quattro mesi di serrata, la situazione legata al nuovo contratto collettivo NBA sembra arrivata ad una svolta positiva. L'incontro della scorsa notte, durato 15 ore, ha visto un avvicinamento concreto tra le parti, e mai come in questo caso il commissioner David Stern era parso così ottimista.

MARATONA – Se giovedi scorso era arrivato l'ultimo allontanamento, ieri proprietari e sindacato si sono incontrati un po' a sorpresa (il meeting è stato reso noto soltanto poche ore prima), presenti il commissioner David Stern, il vice Adam Silver, i numeri uno di San Antonio (Peter Holt), Minnesota (Glen Taylor) e New York (James Dolan), con i vertici del sindacato rappresentati da Billy Hunter, Derek Fisher e Maurice Evans. Secondo varie fonti, l'accordo è più vicino con un incontro a metà strada legato alla divisione dei proventi della Lega: ai giocatori spetterebbe il 51,5%.

82 GARE – Iniziando a dicembre (ma servirebbe un accordo entro pochissimi giorni, forse entro lunedi) la stagione regolare di 82 gare sarebbe salva, con un calendario ancora più intenso. E' chiaro l'ottimismo del commissioner Stern: «La riunione è stata produttiva, non escludo una stagione a 82 gare, anche se dipenderà da molti fattori. Cercheremo di disputare una stagione con il maggior numero di gare possibili. Oggi abbiamo lavorato bene, dobbiamo fare lo stesso domani».

TOUR – Intanto è tutto pronto per il tour mondiale che coinvolgerà parecchie superstar NBA: al World All-Star Classic (sei match di esibizione che toccheranno Portorico, Londra, Macao e Melbourne tra domenica e il 9 novembre) prenderanno parte Kobe Bryant, Kevin Durant, Dwyane Wade, Amar'e Stoudemire, Blake Griffin, Carlos Boozer, Chris Kaman, Chris Bosh, Dwight Howard, Kevin Garnett, Kevin Love, Paul Pierce, Rajon Rondo e Tyson Chandler. All'ultimo, si sono registrate le assenze non solo di Derrick Rose e Russell Westbrook, ma anche di LeBron James, Carmelo Anthony e Chris Paul.

Corriere dello Sport




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27/10/2011 14:15

Questo vorrebbe dire Gallo via da Milano a Dicembre... Non mi piace...
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27/10/2011 16:28

Hogfan, premetto che la mia non è una crociata contro di te e nemmeno voglio che si tramuti nella disfida di Berletta.
hogfan, 27/10/2011 10.41:


1+2: qua stai veramente rasentando l'assurdo. I proprietari costretti? Ma in che mondo. Se un giocatore non vuole rimanere probabilmente è perchè hai una squadra di merda e se te non sei sufficientemente furbo da fare una trade prima della scadenza ti meriti fino in fondo di andare in rosso. Dal tuo ragionamento sembra che i proprietari siano dei benefattori e che abbiano un obbligo sociale di fare profitti. Questi sono degli imprenditori che si assumono dei rischi.



A me non sembra proprio di rasentare l'assurdo, anzi la mia analisi mi sembra che quadri. In che modo sono obbligati? Ti ho descritto i problemi di uno small market, probabilmente non mi sono spiegato bene (e faccio mea culpa). Il proprietario che non è un benefattore nè ha obblighi sociali di fare profitti ma è giustamente un imprenditore che si assume i suoi rischi. Ora, se un proprietario vuole vincere, deve avere una squadra forte composta da giocatori forti. Il draft gli porta un giocatore talentuoso attorno al quale costruire un roster per il titolo (che tra una cosa e l'altra farebbe entrare $). Visto che con questo giocatore arrivano anche buoni risultati arriva gente al palazzetto (con relativa entrata di $, ricordiamo che diversi proprietari hanno anche il palezzeto ove gioca la propria squadra),la città in cui opera è uno small market (come almeno la metà delle città in cui è presente una squadra NBA), cioè è un circuito commerciale modesto, dove non girano moltissimi soldi. Il giocatore fa i capricci e vuole andare direttamente a giocare in una squadra pronta per il titolo, oppure in una squadra che gli offre più soldi. Il presidente, ha 2 opzioni: 1) vedere andare via il giocatore aggratis oppure con una trade farlocca (di trade fruttuose ce ne sono poche, spesso una squadra scambia un talentuoso con un buon giocatore e 2 mediocri o peggio); 2) evitare che la sua franchigia perda delle entrate assicurate da questo giocatore (il BRI non viene interamente diviso tra le squadre e i giocatori ma una percentuale [che non ricordo] arriva direttamente a chi realizza il profitto, cioè se guadagno 100 dai biglietti di un match una parte [non ricordo quanto] va a me e l'altra alla lega che poi ridistribuisce). Così o asseconda il ricatto del giocatore oppure sprofonda nel baratro.
Questo è quanto. Poi puoi dire che c'è chi non si piega ai ricatti, che esistono squadre come i Clippers, ecc, tu hai una tua opinione personale e la rispetto.


hogfan, 27/10/2011 10.41:


3+4) Ancora una volta a giustificare i poveri proprietari. Il cap c'è e lo puoi rispettare, se vuoi. I proprietari, ripeto, vogliono far pagare ai giocatori la loro incapacità manageriale; mettere 4,5 dollari di tassa sarà ancora inutile se non sono loro capaci autonomamente di porsi un limite.



Su questo punto, nella mia umilissima opinione, non ci siamo proprio.
Non sto giustificando i proprietari, ma capisco le esigenze del sistema. Non è una questione di incapacità manageriale, o almeno nelle maggior parte dei casi, è una esigenza di equalità. Sono d'accordo che mettere 4-5 $ non è sufficiente, anche perchè io proporrei un HARD cap (magari alzando il tetto del salary cap). Spero che almeno qua tu non venga ad obiettare sul fatto che ci sono proprietari che hanno 1000 e altri che hanno solo 50. Finchè ci saranno persone che possono mettere sul piatto una marea di soldi in più rispetto agli altri è ovvio che i giocatori vadano a militare in quella squadra (per soldi, per vincere, perchè ci sono tante belle fighe ecc). Il punto è che i giocatori per la loro avidità si opporranno sempre e comunque ad un hard cap di fatto, ma questa misura farebbe si che gli stipendi dei giocatori venissero corrisposti in base al loro REALE valore, e che vengano premiate le capacità manageriali. Le misure di irrigidimento che vengono proposte vanno in questa direzione. Almeno su questo siamo d'accordo?

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