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BASKET CONNECTION - PER LAURA IL FORUM SUL BASKET DAL 1997

Ma Predrag Danilovic...

  • Messaggi
  • =Condor11=
    00 25/09/2010 12:17
    PAROLA DI AMBASCIATORE

    Bianconero n. 15/anno 2 - ottobre 1998 (tratto al libro "Slavi d'Italia, trionfi e misteri" di Marco Valenza)



    è stato scritto che Danilovic riterrebbe Alfredo Cazzola una sorta di fratello maggiore: "Non esageriamo: Cazzola mi ha fatto diventare ricco, ma anch'io credo d'aver fatto qualcosa per lui. In 4 anni in cui mi ha pagato, ho vinto 4 scudetti. Lo rispetto, gli sono grato per i soldi che mi ha dato, ma credo anche che, se non ci fosse stato lui, qualcun altro mi avrebbe dato molti soldi per giocare a basket e vincere. Piuttosto, il mio rispetto per l'uomo Cazzola nasce da un'alatra cosa, dal fatto che si è costruito da zero, un autentico impero. Mi piace questo, io faccio un altro lavoro ma in un certo senso mi riconosco: è un duro che usa metodi spicci, a volte suona come un difetto, ma i risultati lo premiano".

    Si diceva dell'Nba. Al momento di firmare per i Miami Heat si fecero vivi dall'Olympiakos e dal Panathinaikos. Per un momento, Sasha ebbe il dubbio: poi Miami rilanciò, facendo un'offerta migliore e scattò il biglietto di sola andata. A Miami prese una casa a Key Biscane, il quartiere migliore dove in cui vivere, un'isola collegata alla città da un ponte a pedaggio, il quartiere dei ricchi. Quando non c'erano partite, dopo le quattro ore di allenamento del mattino, andava a casa a mangiare poi al mare; la sera usciva con degli amici serbi. Una vita "passabile" per quasi due milioni di dollari all'anno. Per sua fortuna trovò sul suo cammino Pat Riley. Se avesse trovato un medio allenatore della Nba sarebbe stato peggio.

    "Riley non mi ha regalato niente e, come tutti gli allenatori, ti usa finché gli sei utile, poi ti butta via. Però è un grande personaggio e con lui si lavora. Non vai in campo perché sei binaco o perché sei un tiratore o semplicemente perché sei il migliore giocatore d'Europa. Giochi se te lo meriti. Se non te lo meriti ti caccia via. E poi probabilmente il fatto di aver lavorato tanti anni a Los Angeles lo ha fatto diventare un grande motivatore":

    Alla prima partita nella Nba, l'esordio assoluto, Sasha non si è limitato a segnare 16 punti, ma è anche stato espulso a cinque minuti dalla fine per una rissa con Chris Mills, che gli ha procurato una squalifica ed altri 12 punti, ma di sutura, sul mento. "Su un mio taglio sotto canestro mi ha messo il gomito sulla faccia per non farmi passare. Quando ti capita una cosa del genere hai due possibilità: o gli dai un pugno in testa, o subisci e ti prepari ad essere trattato così per gli altri 3-4 anni che pensi di passare nella Nba. Io oprati per la prima strada. E per due anni nessuno mi ha fatto nulla del genere".
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    Rodman86
    Post: 118
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    00 25/09/2010 13:29
    Che dire di Daniovic, uno dei migliori europei di sempre....
    In Nba non aveva l'esplosività per diventare una stella ma si ritaglio il suo spazio diventando praticamente un tiratore micidiale. In quanto a carattere non si tirava indiestro con nessuno.
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    SteveH
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    00 03/01/2013 19:44
    Quel tiro in semiallontanamento non lo fa nessuno oggi in Europa

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    Rodman86
    Post: 4.134
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    00 05/04/2013 19:20
    Danilovic immenso, ma scende una lacrimuccia nel vedere i giocatori della serie A!

    Nel campionato attuale, ne metterebbe 30 comodi ogni sera!
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    Davide
    Post: 72.901
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    00 14/04/2013 13:36
    Il livello del campionato italiano era pazzesco.
    Basti pensare alle coppe europee nell'anno sportivo 97-98: Eurolega Virtus, finale persa stupidamente (era poco più di una formalità) dall'Olimpia contro lo Žalgiris dopo una grandissima semifinale con l'Olympiakos e Korac Scaligera.
    Praticamente vincere le coppe europee era l'obiettivo primario (andavamo in giro a dare parziali di 30 in Ucraina, Russia, Israele, Spagna...) e il livello delle squadre era altissimo.
    Basti pensare alla Reggio Emilia di Mitchell e Basile che era nettamente sotto la media, addirittura a Pistoia finì Esposito.
    Insomma forza ben distribuita ma Bologna nettamente dominante e forse era anche meglio così perché era una città che gestiva bene il movimento.
    Riguardo Danilovic "ci" ho fatto un post qui:

    basket.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

    Figura assolutamente controversa che un po' ho detestato e un po' ho "paurosamente" ammirato e che ha contribuito a quello che siamo tutti noi ora.
    Fiero di aver visto giocare dal vivo lui e altri campioni come Myers, Ginobili, Djordjevic, Jasikevičius e compagnia cantante.
    Periodo forse irripetibile, ma non sarei così duro col basket attuale: in fondo è tutto ciclico.
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    basket80
    Post: 34
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    Matricola
    00 14/04/2013 15:14
    Si Predrag era un grande...sicuramente uno dei top degli anni 90.
    peccato abbia smesso presto anche se secondo me c'era la magagna dell'eta' falsa (vedi post precedenti...ormai di 4 anni fa...il tempo passa!)

    ragazzi se siete appassionati di basket jugoslavo come me, vi consiglio il libro di sergio tavcar, grande commentatore di basket su koper capodistria. ho avuto la fortuna di seguire le sue prime telecronache ed e' ancora attivissimo.
    guardatevi le interviste sul suo sito e su youtube...ce n'e' da imparare.

    il libro e' una vera chicca! e si puo' acquistare direttamente dal sito. 15 euro spesi bene

    per lui il piu' grande giocatore mai uscito dalla ex jugoslvia fu Cresimir Cosic che a fine carriera gioco' anche a Bologna.
    Purtroppo non l'ho visto dal vivo e su youtube c'e' poco ma a giudicare da quello che ho visto era un centro con la tecnica di jabbar, i passaggi di magic e il tiro di bird...
    non a caso ando' anche a giocare nell'NCAA ed ad insegnare il basket anche agli yankee
    detto tutto

    [SM=x49401]
    ciao
    [Modificato da basket80 14/04/2013 15:16]
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    Dani 90
    Post: 2
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    Matricola
    00 29/07/2013 13:34
    Danilovic un fenomeno sia come formazione cestistica che come personaggio mediatico. Ti dava una sicurezza quando aveva la palla in mano. comunque volevo chiedere una cosa a Basket 80 visto che è un appassionato del basket jugoslavo. Devo dire che l'NBA non la seguo e seguo costantemente l'Europa e cerco di informarmi su ex giocatori che hanno militato in Europa e non. Guardando vari siti del web ho notato che si parla sempre di allenamenti fatti dai "ragazzi jugoslavi" in totale solitudine, magari anche dopo un allenamento o una partita. Parlo in particolare dei miei idoli come Petrovic, Danilovic e Bodiroga. volevo chiederti se sapevi che tipo di allenamento svolgevano, e se nel libro che hai citato c'è scritto qualcosa a riguardo!
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    basket80
    Post: 35
    Età: 52
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    Matricola
    00 29/07/2013 17:43
    Ciao
    Sulle tecniche di allenamento di Danilovic e Bodiroga non so molto, a parte il fatto che come tutti i giocatori di talento di scuola jugoslava venivano buttati subito in campo ed fatti esordire nelle massime serie gia' a 15/16 anni e in nazionale a 17/18.
    una sorta di battesimo con il fuoco per vedere chi era in grado gia' da giovanissimo di competere ai massimi livelli.

    Petrovic anche a 16 anni a livello di campionato jugoslavo era gia' un fenomento e gia' impazzava per mezza europa nelle partite di coppa.
    Pare a 15/16 anni fosse un talento incredibile in quanto a fondamentali e penetrazione, ma una vera mano quadra nel tiro da fuori!!! incredibilmente (per chi come noi l'ha conosciuto come tiratore infallibile in eta' piu' matura) da giovane era soprannominato proprio "mano quadra" o qualcosa di simile.

    La sua incredibile dedizione e soprattutto l'introduzione del tiro da 3 dopo le olimpiadi di los angeles lo porto' a passare giornate interminabili a tirare ed ecco che in 2-3 anni si trasformo' in uno dei migliori tiratori di sempre (questo a detta di Tavcar nel suo libro. lui lo aveva gia' visto giocare a livello 'cadetti' e poi 'juniores' quando petrovic era devastante e in una partita segno' oltre 100 punti, ma tutti in penetrazione)

    anche tanti anni dopo quando arrivo' in NBA sorprese tutti per la sua incredibile dedizione e rigorosita' negli interminabili allenamenti individuali.

    se ti vedi il documentario "once brothers" su youtube ne parlano tutti i giocatori dell'epoca (da drexler a ainge nei trail blazers, fino a coleman e anderson nei nets). Infatti Tavcar ne parla come un giocatore di talento immenso ma anche molto costruito dal duro lavoro in palestra a differenza di altri talenti naturali tipo Kicanovic e Delibasic (uno dei due -mi sembra il secondo- inizio' a giocare tardissimo e da subito fu un tiratore mortifero e in pochi anni era gia' nel massimo campionato)
    ciao
    [Modificato da basket80 29/07/2013 17:48]
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    Dani 90
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    Matricola
    00 29/07/2013 17:49
    Il documentario me lo son visto e rivisto. L'unico problema è che non l'ho mai potuto vedere con i sottotitoli in italiano. Me lo son visto in spagnolo e quindi per forza di cosa i dettagli me li son persi. Quindi in questo libro di Tavcar cita solamente gli allenamenti di Petrovic, non li descrive giusto?
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    basket80
    Post: 36
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    Matricola
    00 29/07/2013 17:53
    Ne parla ma non dice esattamente cosa facesse come esercizi, ripetizioni ecc.
    Credo che molte cose all'epoca fossero appositamente tenute segrete e ci si allenasse a porte chiuse anche per quello.

    Oggi invece se vai su youtube e digiti "jump shot drill" ti appaiono migliaia di video su come migliorare il tiro in sospensione. per non parlare di tutti i DVD che girano

    Drill vuol dire appunto esercizio specifico
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    Dani 90
    Post: 4
    Età: 34
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    Matricola
    00 29/07/2013 17:57
    Capito capito ma ero proprio curioso di scoprire questi allenamenti :) comunque tornando al discorso iniziale non ho ancora visto un leader così bravo a carismatico nel campionato italiano come Sasha al giorno d'oggi.
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    basket80
    Post: 37
    Età: 52
    Sesso: Maschile
    Matricola
    00 29/07/2013 18:02
    la leadership era sicuramente nella sua personalita' e storia personale. certe cose dubito che si imparino con l'allenamento e anche se sicuramente lui arrivava preparatissimo agli appuntamenti importanti poi la grinta era innata.
    quando gli arrivava il pallone nei minuti importanti, chi guardava la partita e anche chi difendeva...sapeva gia' quello che sarebbe successo
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    Dani 90
    Post: 5
    Età: 34
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    Matricola
    00 29/07/2013 18:06
    Quoto in pieno. Ma queste caratteristiche le vedevo in tutta la nazionale jugoslava. Era un qualcosa di innato, naturalmente con le dovute proporzioni di capacità tecniche.
  • =Condor11=
    00 30/07/2013 17:01
    c'è da considerare che quel carattere lo forgia anche l'essere seviziato in palestra dal punto di vista fisico e psicologico da uno come vujosevic senza lo sfogo di poter giocare una partita ufficiale per due anni
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    SteveH
    Post: 24.572
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    00 02/03/2014 16:15
    Nel giorno del ritiro del numero di Danilovic, che s'inserisce tra l'anniversario della scomparsa e la data di nascita di Lucio Dalla, posto l'articolo che scrisse nel 1995 su "La Repubblica" dedicato al campione serbo, in procinto di andare a giocare nella NBA.


    «La rondine con i jeans»

    La prima volta che vidi Danilovic fu all'una di notte da Napoleone. Giocava ancora nel Partizan ed era venuto a Bologna per ammazzarci il giorno dopo in una partita di coppa. Era con due suoi amici e una donna molto bella, alta quasi come lui. Mi colpì molto la sua riservatezza, da come si muoveva sembrava una rondine con i jeans. Aveva i capelli così neri che sembravano davvero piume di rondine o penne da elmo cosacco. Quando muoveva le mani e le braccia lo faceva lentamente, come se remasse. Solo che, invece dell'acqua, spostava l'aria. Galleggiava benissimo nella notte semideserta di Napoleone. Qualche mese prima, parlando con Cazzola fresco boss della Virtus, dissi che, se lui avesse comprato Danilovic, non ci sarebbe stata più gara per nessuno. Cosicchè quella notte, trovandomelo davanti, cominciai a guardarlo e ad osservarlo, per capire se la mia previsione era giusta. Aveva l'aria di quello che gli piaceva stare un po' fuori da tutto, abituato in campo a difendersi dai colpi dei comuni mortali che giocavano contro di lui, sembrava anche pronto a parare le botte che molto spesso la vita tira ai più grandi. Arrivò a Bologna e non fu subito amato, perché i bolognesi amano solo quelli che capiscono: vedi McMillian, detto Culone, altro genio del basket, ma venuto qui già completo, già consacrato, o come dicono a Bologna finito (il contrario dell'apprendista sartina), cioè terminato, con più niente da imparare. Invece Danilovic ogni domenica dava l'impressione di imparare qualcosa, magari non proprio di basket, ma di quel linguaggio misterioso che lega un padre a un figlio o un dio ai suoi figli o un figlio del popolo al suo popolo lontano. Linguaggi misteriosi, stellari, apparentemente freddi, dove l'amore che tutti i giorni vediamo venduto in televisione e sui giornali sembra non esserci, ma che improvvisamente, come in una semplice addizione da terza elementare, ricompare nel risultato finale e diventa dirompente. L'applauso di giovedì sera mi ha commosso e mi commuove ancora adesso mentre scrivo. Danilovic si è spiegato a tutti con dignità e devozione, ha reso visibile il suo amore in maniera animalesca, senza lacrime, come un regalo del cielo. Appunto come fanno le rondini quando se ne vanno e ci lasciano per un inverno senza di loro e senza altre cose che insieme a loro fanno la nostra felicità. Io credo che Sasha non tornerà più o, se tornerà, non sarà proprio lui: sarà un quasi lui, senza un pezzo del suo cuore, perché quel pezzo lo ha lasciato a noi l'altra sera. Per amore, per devozione e per sempre. Ciao rondine, cerca un nuovo cielo.

    LUCIO DALLA


    E invece tornò a lasciare un pezzo forse ancor più grande del suo cuore ai virtussini.
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    Davide
    Post: 81.438
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    00 26/02/2017 16:53
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    Walker - Lugo
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    00 27/02/2017 21:38
    Cos'è sta puzza di merda?
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    Davide
    Post: 81.455
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    Hall of Fame
    00 27/02/2017 23:06
    Tutto nell'orello, Walker.
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    basket80
    Post: 45
    Età: 52
    Sesso: Maschile
    Matricola
    00 27/02/2017 23:58
    Ciao ragazzi,
    come dicevo gia' da anni fa: Danilovic grandissimo giocatore, leader indiscusso...ma anche molto paraculo.

    se questo era fallo, meglio smettere di giocare a basket.

    ha auto ragione lui e ha avuto le palle di
    1. tirare
    2. andare a prendere il fallo quasi mettendola in faccia a wilkins
    3. metterla dentro!
    4. segnare pure il libero

    non sono di bologna e non ho mai tifato o simpatizzato ne' virtus ne' fortitudo. secondo me e' stata una chiamata sbagliata,
    poi come detto sasha era unico!

    [SM=x49418] [SM=x49418] [SM=x49418]

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    Davide
    Post: 81.461
    Sesso: Maschile
    Hall of Fame
    00 28/02/2017 01:42
    Sei tornato! Posso baciarti in bocca? [SM=g2525253]
    Comunque... sì... non era fallo.
    Chi dice che è fallo è sotto una sorta di ipnosi collettiva.
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