TheCrazyKiller
00lunedì 20 giugno 2005 10:42
Ma perchè Robert "Big Shot Rob" Horry ha la mano ferma come un killer e non sbaglia un tiro nei momenti caldi dai tempi delle elementari?
Vabbè dai, peccato, conservo ancora qualche speranza (il pronostico di Fire è ancora dalla mia parte, anche se Bologna l'ha azzeccato, quindi lo perdo la speranza)
Last ride powerbomb
00lunedì 20 giugno 2005 12:58
sto tr incazzazo:cosa mi rappresenta raddoppiare ginobili in angolo ke nn può + tirare lasciandi libero uno ke t'ha fatto 4/5 da 3 fino a quel momento.insomma sei su di 2 se devi concedere un tiro lo fai forzare da 2 a manu.....
Last ride powerbomb
00lunedì 20 giugno 2005 13:02
e cmq stanotte si è avuta la conferma ke dunan è 2 spanne sopra a tutti:in una gara in cui nn ha giocato benissimo soprattutto gli ultimi minuti,e dove ha riskiato di far perdere la partita agli spurs,vai a vedere le sue cifre....."oh cazzo,ma hanno sbagliato ma qndo li ha fatti 26 punti e 19 rimbalzi?"
stemack
00lunedì 20 giugno 2005 13:58
Ho visto il filmato dell'ultimo tiro su NBA.com ...in effetti l'han lasciato un po' troppo libero...
cirlo
00lunedì 20 giugno 2005 14:12
19/06/05. The Palace of Auburn Hills, Michigan. 9.4 secondi al termine. Detroit Pistons 95. Sana Antonio Spurs 93. Palla a San Antonio che gestisce un fallo laterale. Robert Horry prende l'inacarico di batterlo. Vede Manu Ginobili liberarsi da sotto canestro e correre a prendere la palla. Horry gliela passa e il cronometro impazzisce. Rasheed Wallace e Thayshaun Prince vanno a contrastare Ginobili. A 9.0 secondi al termine Manu Ginobili ripassa la palla a Robert Horry. Horry riceve il pallone a 8.5 secondi alla fine. Horry prende la mira per 0.5 secondi e carica la tripla. Thayshaun Prince salta per provare a bloccare il tiro di Robert Horry. A 7.9 secondi al termine di gara -5, The Finals NBA 2005, la palla si stacca dalla mano di Robert Horry e inizia a disegnare una parabola. Il viaggio dalla mano di Horry al canestro dura 1.6 secondi. A 6.3 secondi la palla è appena entrata nel canestro. Detroit Pistons 95. San Antonio Spurs 96. Mancano 6.1 secondi al termine. Non c'è più tempo. Suona la sirena. A Detroit, Michigan, poco meno di 1 milione di persone si dispera. A San Antonio, Texas, poco più di 1 milione di persone esplode.
stemack
00lunedì 20 giugno 2005 14:14
Benvvenuto
ma Det non è riuscito a combinare nulla in 6 secondi?
cirlo
00lunedì 20 giugno 2005 14:18
evidentemente no, comunque meglio così!
TheCrazyKiller
00lunedì 20 giugno 2005 14:40
Detroit Pistons-San Antonio Spurs 95-96 dts (Spurs 3-2)
Chiamatelo Bob, o Rob, non fa differenza. Quello che conta è la parte che segue, ovvero Big Shot. Perché Robert Horry, per dirla con Britney Spears, “Did it Again”, l’ha fatto ancora. Una carriera costruita sui tiri vincenti, uno più importante dell’altro, sino a quello di ieri sera, che ha regalato agli Spurs una bella fetta di titolo, che sarebbe il loro terzo dal ’99. Una partita memorabile, una sfida che rivedremo in dvd fra vent’anni e ci verrà ancora la pelle d’oca. Un capolavoro, quello di Horry, che però non inizia e finisce con quella tripla pazzesca, regalatagli su un piatto d’argento da Rasheed Wallace, che, inspiegabilmente, decideva di raddoppiare su Ginobili in angolo lasciando il pericolo pubblico numero uno completamente solo al di là della linea dei tre punti.
Detroit era avanti di due, mancavano 9 secondi alla fine. La rimessa, effettuata dallo stesso Horry, finiva nelle mani di Manu, che tagliava sulla linea di fondo sfruttando un blocco di Duncan. “Avevamo esaurito gli schemi per liberarmi in lunetta – spiegava poi l’argentino – così Popovich ha deciso di farmi arrivare la palla in angolo. Non mi aspettavo il raddoppio di Rasheed, ma appena l’ho visto ho ridato subito il pallone a Horry. Quei tiri non li sbaglia…”.
La partita era stata bellissima, emozionante, con ribaltamenti continui, un Billups fenomenale, un Horry che impazziva dopo il terzo periodo (3 punti sin lì) e ne segnava 18 tra ultimo quarto e overtime. Ma non erano solo i tiri pesanti (5/6): il cinque volte campione Nba (due con Houston e tre con i Lakers) difendeva, aiutava, prendeva rimbalzi (7), era l’anima di una squadra tradita sul più bello dal suo miglior giocatore, Tim Duncan. Il caraibico è stato super (26 punti e 19 rimbalzi), una presenza costante nell’area avversaria. Ma la sua serata diventava un incubo nel finale, quando sbagliava sei tiri liberi in fila mettendo gli Spurs all’angolo. Ci pensava Horry a salvarlo. San Antonio avrebbe potuto vincere alla fine dei regolamentari, ma la penetrazione di Ginobili finiva sul ferro e il tentativo di tap in di Duncan molle e senza chance di entrare.
Nel supplementare Detroit pareva aver chiuso i conti, portandosi sul 95-91 con un canestro di Rasheed a 1’40” dalla fine. Erano anche gli ultimi punti dei Pistons in gara-5. Horry s’inventava un altro capolavoro: finta da tre, penetrazione, stacco praticamente da fuori area, schiacciata e fallo subìto. Bob, o Rob se preferite, si teneva una spalla, la solita che lo tormenta da tempo. Sbagliava il libero aggiuntivo, ma dava un segnale forte con pochi secondi per confermarlo: gli Spurs non avrebbero mollato tanto facilmente. Così dopo l’errore di Billups, la palla persa di Duncan, il tiro corto di Hamilton, quello sbagliato ancora da Billups dopo il rimbalzo d’attacco di Ben Wallace, arrivava l’ultimo timeout di coach Popovich.
“Sono situazioni di cui parliamo dall’inizio dell’anno, dal primo giorno di training camp. Non si raddoppia mai, men che meno lasciando libero il tiratore da tre. Sei sopra di due, se fanno canestro da sotto la cosa peggiore che ti può capitare è che ti trovi pari con l’ultimo tiro e due timeout per decidere come prenderlo. Invece c’è stato un problema di comunicazione… La colpa è solo mia”. Larry Brown non fa mai il nome di Sheed, ma ovviamente non può nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti. Ora si torna in Texas con due match point per gli Spurs. Se non è finita, poco ci manca. Anche se questa serie ci ha insegnato a non dare più nulla per scontato.
Last ride powerbomb
00lunedì 20 giugno 2005 14:41
Re:
Scritto da: stemack 20/06/2005 14.14
Benvvenuto
ma Det non è riuscito a combinare nulla in 6 secondi?
si han fatto una rimessa x rip ke xò ha dovuto forzare su un'ottima difesa di tony parker visto ke bowen era in missione su billups
lombas
00lunedì 20 giugno 2005 17:11
Re: Re:
Scritto da: TheCrazyKiller 18/06/2005 17.27
Adesso aggiorno.
Ti stai sbagliando. Nel 1998 il formato era già 2-3-2, e gra 6 fu giocata a Salt Lake City, non a Chicago.
eh? appunto perchè era 2-3-2 che gara6 era a chicago... vuoi un abaco? [SM=x49416]
'sheed ha rovinato tutto...
SteveH
00lunedì 20 giugno 2005 18:18
Che partita...
Uno spettacolo non inferiore a un Miami-Pheonix che volevano molti
Un finale fa paura con Tranquillo che non finiva mai di ripetere Roooobert Hoooorryyyyyyyyy ad ogni magia del n5.
Sui vari Ginobili, Billups e Ben Wallace non ci sono parole: sono delle sentenze nei momenti importanti che non tradiscono mai le attese [SM=x49428]
Secondo me Duncan non ha giocato per nulla male trascinando comunque gli Spurs nonostante i liberi che ormai li sbaglia sempre ma mettendo comunque canestri decisivi
I Pistons hanno mangiato una partita quasi vinta sbagliando tre tiri nell'OT che potevano chiudere l'incontro
Dave Batista
00lunedì 20 giugno 2005 18:20
Grandissimo il vescovo Horry...
la tripla mi ha fatto saltare dal divano...ma che vogliamo dire della schiacciata di qualche minuti prima?...
una partita incredibile...
Ora per vincere al SBC center ai pistons non serve un'impresa...di più...
Pozz4ever
00lunedì 20 giugno 2005 19:18
possiamo parlare, mj a parte, del miglior vincente da 10 anni a questa parte? quando le partite contano, non importa di quanto invecchi, horry farà sempre la cosa giusta. oggi ne ha fatte parecchi di cose giuste. a parte la tripla sensazionale, vogliamo parlare della schacciata di sinistro??
chi è cmq che parlava di partite brutte??
AlcoolDry
00lunedì 20 giugno 2005 19:22
American Superbasket diceva poco tempo fa che Robert Horry non aveva ancora compiuto qualche impresa eroica da quando era a San Antonio...
Beh, direi che questa basta e avanza...
Complimenti a tutte e due le squadre (Pozz, devo ammettere che ero io uno di quelli che dicevano che questa sarebbe stata una serie noiosa... chiedo venia!), peccato che la probabilmente decisiva gara-6 ci sarà nella notte prima del tema della maturità, quindi non me la vedrò in diretta!
Beh, comunque... FORZA PISTONS!
Ah, una domanda carina per tutti:
QUAL E' SECONDO VOI L'MVP DI QUESTE FINALI, FINORA?[Modificato da AlcoolDry 20/06/2005 19.39]
stemack
00lunedì 20 giugno 2005 20:14
quanti titoli ha vinto Horry?sarebbe il sesto questo?
TheCrazyKiller
00lunedì 20 giugno 2005 20:17
Re:
Scritto da: stemack 20/06/2005 20.14
quanti titoli ha vinto Horry?sarebbe il sesto questo?
esatto
stemack
00lunedì 20 giugno 2005 20:19
Mica pochi cavolo...
RV12
00lunedì 20 giugno 2005 20:26
Re:
Scritto da: AlcoolDry 20/06/2005 19.22
...questa sarebbe stata una serie noiosa... chiedo venia"Chiedo vanja!", non "Chiedo venia!".
RV12
00lunedì 20 giugno 2005 20:27
Re:
Cmq più che il tiro da tra (sapevo l'avrebbe messo), mi ha spaventato la schiacciata di sinistro in estensione pura.
Pazzesco.
the fire bug
00martedì 21 giugno 2005 10:11
Ehemhehemhemehemhem...
Gli Spurs?Ormai non vinceranno più neanche al flipper,Ginobili?Si è infortunato,si vede che gioca su una gamba sola,Bowen?Appena gli arbitri hanno visto quant'è scorretto Hamilton è tornato ad essere Rip,Rasheed?Di un altro pianeta...
Tutto questo fino a 36 ore fa...non sto parlando di un altra vita...
Ora come ora l'MVP( nella valutazione giusta del termine,che non è quella di miglior giocatore,ma di giocatore più utile agli interessi di una squadra)se si segue il filone Nash sarebbe uno tra Ginobili(eroe di gara-1 e gara-2) od Horry(eroe della ancor più decisiva gara-5) però se Duncan in gara-6 decide la partita lo si deve attribuire a lui perchè anche nelle due sconfitte non è mai sbracato...
AleLBJ
00martedì 21 giugno 2005 11:17
Già...che inculata... la partita forse finale la notte del tema della maturità. Che sfiga. A questo punto spero nel miracolo Detroit e gara7 così me la vedo!!!
TheCrazyKiller
00martedì 21 giugno 2005 11:24
Aspettano solo la festa, la terza parata sui battelli lungo il fiume che taglia in due la città, con la gente assiepata sul Riverwalk a salutare i suoi eroi. Eppure lasciando Detroit continui a imbatterti in gente che non si arrende, che ci crede ancora. Conoscono i loro Pistons, sanno di che pasta sono fatti. Li avevano dati per morti dopo lo 0-2 senza attenuanti di una settimana fa e poi visto cosa è successo?
Ma stavolta serve un miracolo. Uno solo, perché se si arrivasse a gara-7 si ripartirebbe alla pari, il tarlo entrerebbe nella testa degli Spurs (più deboli caratterialmente di Detroit) e i Pistons a quel punto diventerebbero come squali che sentono l’odore del sangue in mare aperto. Miracolo non tanto dal punto di vista tecnico, anche se ovviamente la serie ha dimostrato che San Antonio è superiore in molti aspetti del gioco, ma psicologico. Rialzarsi dopo la tremenda sberla di gara-5 non è facile. Ci vogliono uomini veri, gente con gli attributi e soprattutto la memoria corta.
Siamo convinti che se c’è una squadra in grado di ribaltare il pronostico questa è Detroit. Ma la faccia di Larry Brown dopo la tripla di Horry chi la cancella? Anche se ha raccontato di aver ricordato alla squadra il capolavoro dei Red Sox dello scorso ottobre, quando rimontarono da 0-3 vincendo le ultime due partite in casa degli Yankees. Eppure Detroit ha sfiorato un’impresa clamorosa. In 17 anni di finali con il formato 2-3-2, nessuno sino alla scorsa stagione aveva vinto le tre partite casalinghe in fila. Ci sono riusciti proprio i Pistons contro i Lakers nel 2004, stavano per ripetersi nel 2005. Con le prime due in cascina, la terza era già nella colonna giusta, quelle delle W come wins.
Ma poi Rasheed ha raddoppiato Manu e Big Shot Rob ha tenuto fede al suo soprannome. La cosa che resterà impressa nella memoria di chi ha visto gara-6, oltre alla tripla vincente, è la clamorosa schiacciata per il –2 nell’overtime dello stesso Horry. “Cosa pensavo mentre ero in aria? Signore, fammi scendere e fammi arrivare al ferro… Ho staccato molto lontano dal canestro, non me ne ero reso conto…”. A costo di lasciarci una spalla, quella infortunata tempo fa e che ogni tanto lo fa tribolare. Ma c’era da vincere una bella fetta di titolo, il sesto per Robert, il dolore poteva attendere. La casa degli Spurs è addobbata a festa, si aspetta solo la palla a due.
La storia insegna che chi ha perso gara-5 a domicilio spesso ha dominato buona parte della sfida successiva in trasferta. Ma alla fine è sempre crollata. Ricordate i Nets di due anni fa, proprio contro gli Spurs, con il genio Byron Scott che toglie il caldissimo Kittles e Popovich che invece mette Claxton al posto di un confuso Parker, rimonta e vince il titolo? Non c’è stato tempo per inventarsi nulla nel giorno di mezzo, c’era da viaggiare dal Michigan al Texas, con la testa fra le nuvole, chi più, chi meno. Ora contano solo il cuore, il sangue freddo, la mano alla Horry. E la memoria corta, nel caso dei Pistons.
gazzetta.it
the fire bug
00martedì 21 giugno 2005 11:30
Re:
Scritto da: TheCrazyKiller 21/06/2005 11.24
Aspettano solo la festa, la terza parata sui battelli lungo il fiume che taglia in due la città, con la gente assiepata sul Riverwalk a salutare i suoi eroi. Eppure lasciando Detroit continui a imbatterti in gente che non si arrende, che ci crede ancora. Conoscono i loro Pistons, sanno di che pasta sono fatti. Li avevano dati per morti dopo lo 0-2 senza attenuanti di una settimana fa e poi visto cosa è successo?
Ma stavolta serve un miracolo. Uno solo, perché se si arrivasse a gara-7 si ripartirebbe alla pari, il tarlo entrerebbe nella testa degli Spurs (più deboli caratterialmente di Detroit) e i Pistons a quel punto diventerebbero come squali che sentono l’odore del sangue in mare aperto. Miracolo non tanto dal punto di vista tecnico, anche se ovviamente la serie ha dimostrato che San Antonio è superiore in molti aspetti del gioco, ma psicologico. Rialzarsi dopo la tremenda sberla di gara-5 non è facile. Ci vogliono uomini veri, gente con gli attributi e soprattutto la memoria corta.
Siamo convinti che se c’è una squadra in grado di ribaltare il pronostico questa è Detroit. Ma la faccia di Larry Brown dopo la tripla di Horry chi la cancella? Anche se ha raccontato di aver ricordato alla squadra il capolavoro dei Red Sox dello scorso ottobre, quando rimontarono da 0-3 vincendo le ultime due partite in casa degli Yankees. Eppure Detroit ha sfiorato un’impresa clamorosa. In 17 anni di finali con il formato 2-3-2, nessuno sino alla scorsa stagione aveva vinto le tre partite casalinghe in fila. Ci sono riusciti proprio i Pistons contro i Lakers nel 2004, stavano per ripetersi nel 2005. Con le prime due in cascina, la terza era già nella colonna giusta, quelle delle W come wins.
Ma poi Rasheed ha raddoppiato Manu e Big Shot Rob ha tenuto fede al suo soprannome. La cosa che resterà impressa nella memoria di chi ha visto gara-6, oltre alla tripla vincente, è la clamorosa schiacciata per il –2 nell’overtime dello stesso Horry. “Cosa pensavo mentre ero in aria? Signore, fammi scendere e fammi arrivare al ferro… Ho staccato molto lontano dal canestro, non me ne ero reso conto…”. A costo di lasciarci una spalla, quella infortunata tempo fa e che ogni tanto lo fa tribolare. Ma c’era da vincere una bella fetta di titolo, il sesto per Robert, il dolore poteva attendere. La casa degli Spurs è addobbata a festa, si aspetta solo la palla a due.
La storia insegna che chi ha perso gara-5 a domicilio spesso ha dominato buona parte della sfida successiva in trasferta. Ma alla fine è sempre crollata. Ricordate i Nets di due anni fa, proprio contro gli Spurs, con il genio Byron Scott che toglie il caldissimo Kittles e Popovich che invece mette Claxton al posto di un confuso Parker, rimonta e vince il titolo? Non c’è stato tempo per inventarsi nulla nel giorno di mezzo, c’era da viaggiare dal Michigan al Texas, con la testa fra le nuvole, chi più, chi meno. Ora contano solo il cuore, il sangue freddo, la mano alla Horry. E la memoria corta, nel caso dei Pistons.
gazzetta.it
La Finale la vincono gli Spurs...non facciamo un melodramma pleaze...
AlcoolDry
00martedì 21 giugno 2005 11:39
Una serie in cui il fattore campo l'ha fatta da padrone, con Spurs e Pistons che hanno vinto tutte le gare giocate in casa fino a gara-5, poteva essere solo decisa da un miracolo che avrebbe spezzato tale fattore...
C'è riuscito Robert Horry in gara-5 in casa dei Pistons, ora con gara-6 e gara-7 in Texas, possiamo dire che San Antonio ha già vinto...
the fire bug
00martedì 21 giugno 2005 11:47
con 33 punti di Ginobili...
SuperPisu
00martedì 21 giugno 2005 14:48
GODO GODOOOOOOOOOO e RIGOOOOOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
stupenda partita mi rimangio quello che ho detto e pensato per mancanza di spettacolo
ultimi minuti al cardiopalma
mi sono divertito un casino
poi horry che meraviglia
billups fortissimo e dimostrazione che hamilton è un perdente cosa che mi da ancora piu gusto
duncan scandaloso veramente quello che ha sbagliato
deve ringraziare horry
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