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Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, chiarisce così il contenzioso con l’Eurolega: “La Nazionale è sacra”

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«La Nazionale è sacra». Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, chiarisce così il contenzioso con l’Eurolega che, sull’esempio dell’Nba, ha deciso di non lasciare che i giocatori dei club rispondano alle convocazioni. «Esiste un regolamento, sono previste sanzioni per i gioctori che rifiutano la chiamata: Le applicheremo», promette Petrucci, intervenuto a Milano, negli studi di Sky, all’Italian basketball summit. «Per statuto dobbiamo difendere il patrimonio del nostro sport rappresentato dai giocatori italiani».

I temi dell’incontro erano presente e futuro della pallacanestro. L’Nba rimane un modello di efficienza e spettacolo, ma anche un problema, perché cresce e attira sempre più giocatori, impoverendo i campionati europei. Il presidente della Lega Pietro Basciano esclude che in Italia si possa andare oltre le 18 squadre (in America le franchigie sono salite a trenta) e conferma il meccanismo delle retrocessioni: «L’ideale sono due retrocessioni e due promozioni dalla A2».

Nuovi scenari: lo sport evolve alla velocità del mondo contemporaneo. «Fino a due anni fa chi avrebbe immaginato che skate board, surf e arrampicata sarebbero diventati sport olimpici? - si interroga il neoeletto presidente del Coni Giovanni Malagò -. Adesso è l’ora del basket 3x3. Sono tutti modi per strizzare l’occhio ai giovani».

Sono poi state presentate le nuove divise azzurre. Il ct del Montenegro Bogdan Tanjevic, presente al summit, ha dato un suggerimento politicamente scorretto ma probabilmente efficace per accendere l’interesse intorno al movimento femminile: «Adottate i body usati dalle ragazze del volley e guadagnerete subito il 20 per cento di audience».

Stefano Mancini

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