La crisi della Gable: per le fideiussioni rischiano Sampdoria, Bari e 20 club di Lega Pro

La crisi della Gable fa tremare il calcio italiano: rischiano Sampdoria, Bari e 20 club di Lega Pro

Il settimanale l'Espresso rivela che la compagnia di assicurazioni Gable, con uffici a Londra e sede legale in Lichtenstein, in gravi difficoltà finanziare avrebbe fatto da garante ai debiti sul calciomercato del club di Ferrero per un totale di 12 milioni e garantito le fideiussioni per l'iscrizione ai campionati al Bari e a una ventina di società di terza serie fra cui Venezia e Modena.

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Sampdoria, Bari e almeno una ventina di formazioni di Lega Pro stanno vivendo con apprensione la crisi di Gable, una piccola compagnia di assicurazioni londinese in gravi difficoltà finanziarie. Lo rivela il settimanale l’Espresso, che è entrato in possesso di una serie di documenti riservati che dimostrano come almeno un terzo delle 60 squadre di Lega Pro e il Bari hanno potuto iscriversi al campionato grazie alle fideiussioni, sottoscritte nel giugno scorso dalla compagnia che ora si trova sull’orlo del fallimento. Dal Modena al Venezia, dall’Arezzo al Modena passando per Akragas, Casertana, F. Andria,Fondi, Lupa Roma, Maceratese, Mantova Matera, Melfi, Messina, Olbia, Pordenone, Reggina, Siena, Santarcangelo, Siracusa e Taranto tutti questi club avrebbero siglato con questa società, con uffici a Londra ma sede legale a Vaduz (Lichtenstein), che ha annunciato di ritirarsi dalla Borsa inglese e ha chiuso il bilancio 2015 con un buco di bilancio di 25 milioni di sterline. Nonostante questi indizi la Figc non ha avuto nulla da eccepire sulla proliferazione di polizze targate Gable ed ora il rischio, ventilato dal settimanale, è che questa compagnia non possa onorare gli impegni assunti dovendo affrontare una crisi tanto evidente.

Cosa c'entra la Samp?

Se mezza Lega Pro guarda con il fiato sospeso l’evolversi della situazione, anche la Sampdoria non può dormire sonni controlli. Il club blucerchiato, infatti, avrebbe ottenuto dalla Gable una garanzia sui debiti del calciomercato che ammontano in totale a circa 12 milioni di euro. Visto il futuro già alquanto precario della società presieduta da Ferrero, l’eventuale tracollo della compagnia assicurativa potrebbe ulteriormente complicare il presente e il futuro della Samp.

Stefano Dolci

it.eurosport.com

Quindi tantissime società di calcio italiane per costruire le loro squadre e forse sostenere economicamente tante altre spese hanno usato come garante una compagnia di assicurazioni in gravi difficoltà finanziarie.
I tifosi di queste squadre hanno intenzione di chiedere spiegazioni alle società o se ne stanno seduti davanti alla TV?

Ma secondo te? Guai ad uscire dalla zona comfort, sai che fatica?

Ma più che altro la cosa scandalosa è questa:

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Nonostante questi indizi la Figc non ha avuto nulla da eccepire sulla proliferazione di polizze targate Gable

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Ormai la scusa del "non lo sapevamo" non regge, ci sono mille strumenti finanziari che consentono di calcolare i rischi. C'è qualcuno che vigila e verifica o famo tutta alla viva il parrocco?

Non penso che ai vertici freghi qlcs, vogliono solo mettere in campo le squadre e garantire che i soldi dei diritti televisivi vengano spartiti bene fra le grosse società.
Fra qualche anno quando vedremo big in difficoltà ci sarà gente per strada disperata che si strapperà i capelli e noi ci faremo grasse grassissime risate.

Le big non sono fesse a mettere in mano a società di dubbia solidità le proprie garanzie fidejussorie. Troppi interessi in ballo, soprattutto ora che stanno finalmente avviandosi verso un modello di business orientato all'incremento dei guadagni extrasportivi.
Non mi stupisce che la maggior parte di club a rischio sono società di LegaPro, ovvero un livello di calcio che di professionistico ha ben poco. Lì la gestione economica non è seria come dovrebbe. In questo senso non sono meno stupito che il club di A che si è affidato a questa società è la Sampdoria, il patron Ferrero non mi ispira affatto serietà e stabilità economica, un po' come l'ei fu Gaucci, anche lui un vulcanico romano. Che casualità.