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B.P.V. Basket Scaligero 2007/08 - serie B

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2008 19:48
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18/10/2007 12:17

BASKET/B2. NELLA GARA CONTRO IL SARONNO MICHELE PISTORELLI È ENTRATO E HA DATO IL VIA ALLA RIMONTA DELLA SQUADRA CON UNA TRIPLA
Parte dalla panchina il successo della Popolare
Il play-guardia veronese è al debutto in categoria: «Lo scorso campionato ero abituato a cominciare nel quintetto, ma quest’anno devo adattarmi»

Renzo Puliero
Parte dalla panchina, entra, difende, infila una tripla. Con Michele Pistorelli, play-guardia veronese, all’esordio in B2, la Banca Popolare si sblocca e comincia la rimonta contro Saronno.
Pistorelli, partendo dalla panchina, ha fatto cose importanti.
«So che l’allenatore, spesso, mi mette dentro per cambiare un po’ la pressione difensiva, esercitarla a tutto campo e mettere in difficoltà l’inizio dei giochi avversari, rendendoli più macchinosi».
Poi le è entrato anche il tiro.
«Tutto è partito da una buona difesa. È arrivato il tiro da tre punti e la concentrazione di tutta la squadra è aumentata, così come l’aggressività in difesa. Siamo riusciti a recuperare i punti che c’erano tra le due squadre, veramente troppi».
Difesa punto di partenza?
«Entrare in partita con la difesa, come mi capita spesso, mi riesce bene. So che entro per quello. Se poi vengono anche tiri importanti, oltre alla gestione della squadra, tanto meglio».
Partire dalla panchina non le dà problemi?
«No, proprio no. L’anno scorso, spesso, partivo in quintetto, ma quest’anno so benissimo che tutto quanto arriva devo essere pronto a prenderlo e accettarlo con serenità. Questo è il mio primo anno nella categoria e devo imparare tante cose. Sono stato molto contento dei 26 minuti giocati contro Saronno, penso di essermeli meritati, ma non avrò alcun problema se dovessi farne meno nelle prossime partite».
Con Scolaro infortunato, è partito spesso in quintetto in Coppa Italia.
«In Coppa Italia, però, la pressione su noi giocatori era ben diversa. Dobbiamo ancora assaggiare tutta la B2. Giocare in trasferta è un’altra cosa. Siamo veramente solo all’inizio: importante è essere partiti col piede giusto, questo ci dà carica e convinzione».
La Popolare alterna tre play. Può essere un problema per gli altri giocatori?
«L’anno scorso io e Scolaro ci alternavamo, ma spesso giocavamo anche assieme. Ed era, comunque, soprattutto Dimitri a portar su palla. Ora c’è Silvestrucci che ci dà una mano, in particolare quando dall’altra parte c’è un play più alto. Silver è giocatore versatile. Siamo in tre e l’allenatore ha più opzioni per adattare la squadre alle esigenze. Siamo tre play guardia con Silvestrucci che, in più, può giocare anche da ala piccola».
Dalla panchina, cosa pensava in quei primi brutti minuti?
«C’era veramente tanta rabbia, anche incredulità nel vedere la squadra così molle e arrendevole in difesa. Ho già avuto esperienze di questo genere. Avrà inciso la pressione o forse avremo preso sottogamba l’avversario. Insomma, un po’ di paura l’ho avuta e già mi ero immaginato la scena: noi uscire alla sirena dal PalaOlimpia sconfitti di 20 punti. Ma bisogna sempre giocarsela sino in fondo, per noi e, soprattutto, per il pubblico. C’è stata un’ottima reazione. Doveva esserci».
Sabato si va a Cavriago.
«Contro una squadra che non conosciamo molto. Bisognerà andare consapevoli dei nostri mezzi, con la serenità che viene dalla prima vittoria e con la voglia di fare bene fuori casa. Fadini ci ha sempre detto che le squadre vere si vedono quando si comportano bene in trasferta. Là non c’è il pubblico a sostenerti quando sei in difficoltà. Sarà un banco di prova, se non totale, interessante per darci una visione reale di che squadra siamo».
E dal punto di vista tecnico?
«Sicuramente, dovremo partire con la mentalità giusta e concentrati sin da subito. Abbiamo visto che in difesa, quando ci impegnamo tutti, quando tutti ci buttiamo a terra per la conquista della palla, l’attacco viene da sè. Abbiamo giocatori di talento in grado, nei momenti di difficoltà o quando i giochi non vengono bene, di fare qualcosa di personale, come Gueye, come Benzoni, come Nobile. Importante è partire subito bene in difesa».

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