Condannato a 15 mesi
l'arbitro corrotto della Nba
La sentenza del tribunale federale di Brooklyn non ha chiarito se l'ex fischietto abbia di proposito aggiustato i risultati di alcune partite. La lega pro si dice soddisfatta, ma la credibilità presso i tifosi va ritrovata
NEW YORK (Usa), 29 luglio 2008 - Alla fine Tim Donaghy non è riuscito a evitare la prigione. L’arbitro che ha fatto tremare i vertici della Nba negli ultimi 12 mesi a causa della sua fraudolenta condotta sul parquet, infatti, e’ stato condannato dal tribunale federale di Brooklyn a 15 mesi di reclusione per aver scommesso in modo illegale su gare Nba utilizzando le delicate e riservatissime informazioni in suo possesso.
IL DUBBIO RESTA - La sentenza non chiarisce un punto importante, cioè se Donaghy, che ha patteggiato dichiarandosi colpevole lo scorso agosto, abbia di proposito aggiustato il risultato di qualche partita grazie alle sue chiamate arbitrali. Un particolare peraltro non da poco. L’arbitro aveva provato negli ultimi mesi a mettere nei guai l’Nba con dichiarazioni esplosive, tipo quella secondo la quale i vertici della Lega avrebbero indirizzato la serie tra i Lakers e i Kings, utilizzando arbitri accomodanti, nel 2002 per poter fare arrivare alle finali la squadra di Los Angeles, nel tentativo di guadagnare qualche simpatia nei confronti del tribunale di Brooklyn. In effetti questa sua voglia di cooperare, anche su questioni difficili da provare se non del tutto fantasiose, ha convinto il giudice Carol Amon a non infierire. Donaghy avrebbe potuto ricevere una sentenza di 33 mesi di carcere, invece se l’e’ cavata con meno della metà.
"MI VERGOGNO" - “Il signor Donaghy ha tradito la fiducia dei tifosi e dei giocatori Nba – ha commentato il giudice Carol Amon prima di pronunciare la sentenza – da lui ci si aspettava una totale onestà e trasparenza per via del suo delicato ruolo”. Il 41enne Donaghy ha provato a fare il mea culpa, senza però scusarsi né con la Nba né con i tanti tifosi traditi dal suo comportamento. “Ho coperto di vergogna la mia famiglia” si e’ limitato a dire Tim Donaghy, il quale poi ha evitato i reporter al termine dell’udienza.
STERN RESPIRA - Le reazioni dall’Olympic Tower, la sede degli uffici della Nba, non si sono fatte attendere. “Non mi conforta affatto sapere che Tim Donaghy passerà 15 mesi in prigione – dichiara il commissioner David Stern – umanamente mi dispiace soprattutto per sua moglie e i suoi figli. Però adesso, considerate anche le modifiche che abbiamo apportato al nostro sistema arbitrale, possiamo metterci alle spalle questa brutta storia”.
CREPE NELLA LEGA - Tim Donaghy passa quindi dal parquet più glamour d’America, quello della Nba, alla prigione ma la Lega non può ancora cantare vittoria. La disonestà dell’arbitro ha scalfito la fiducia di molti tifosi a stelle e strisce e il compito di Stern nei prossimi mesi si annuncia particolarmente difficile: far cambiare idea a chi adesso e’ convinto che Donaghy non sia l’unico arbitro ad anteporre la propria avidità o i propri interessi personali all’onesta e alla trasparenza.
Simone Sandri
www.gazzetta.it
Non proprio a tarallucci e vino, ma siamo lì...