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Parigi, assalto al giornale satirico: 12 morti. Voi cosa ne pensate?

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2016 20:31
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14/01/2015 11:18

L'altro giorno pensavo proprio a questo...

Il Buongiorno di Massimo Gramellini - lastampa.it

"Il Nord della Nigeria invece del Nord della Francia. E, al posto di vignettisti e ostaggi, bambini affettati a colpi di machete. L’ultima nefandezza di Boko Haram gronda del sangue di almeno duemila innocenti, eppure ci coinvolge meno della strage di Parigi. Come se la distanza da casa la trasformasse in un altro film. Purtroppo il film è lo stesso, è solo la scena che cambia. E se non cambiamo quella scena, la prossima si girerà di nuovo qui. Boko Haram è la setta islamica che vuole farsi Stato bruciando chiese, meglio se con i fedeli dentro, e rapendo ragazzine col vizio di andare a scuola per darle in sposa ai propri trogloditi e farne delle serve o delle kamikaze. Poiché finora i Boko hanno devastato un territorio sprovvisto di materie prime, l’indignazione occidentale si è limitata a qualche fiero scatto fotografico (ricordate la campagna: «Bring back our girls», restituiteci le nostre ragazze?). Ma c’è da scommettere che non appena mettessero le loro zampacce sui giacimenti petroliferi della Nigeria del Sud, le ragioni della democrazia tornerebbero a interrogarci con urgenza.
Nessuno pretende e nemmeno desidera una nuova crociata. Ma un po’ di politica sì. E non la politica economica che in questi anni ha portato l’Europa a schierarsi pro e contro l’Iraq, la Libia o la Siria, oscillando tra sussulti guerrafondai e menefreghismo da pusillanimi in base alle convenienze del momento. Serve la politica vera, quella che isola il nemico, finanziando e addestrando le sue vittime, perché ha una visione strategica e sa che estirpare il virus del terrorismo islamista nei suoi focolai è l’unico modo di fermare il contagio."
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14/01/2015 12:25

Re:
!LULLABY!, 1/14/2015 11:18 AM:

L'altro giorno pensavo proprio a questo...

Il Buongiorno di Massimo Gramellini - lastampa.it

"Il Nord della Nigeria invece del Nord della Francia. E, al posto di vignettisti e ostaggi, bambini affettati a colpi di machete. L’ultima nefandezza di Boko Haram gronda del sangue di almeno duemila innocenti, eppure ci coinvolge meno della strage di Parigi. Come se la distanza da casa la trasformasse in un altro film. Purtroppo il film è lo stesso, è solo la scena che cambia. E se non cambiamo quella scena, la prossima si girerà di nuovo qui. Boko Haram è la setta islamica che vuole farsi Stato bruciando chiese, meglio se con i fedeli dentro, e rapendo ragazzine col vizio di andare a scuola per darle in sposa ai propri trogloditi e farne delle serve o delle kamikaze. Poiché finora i Boko hanno devastato un territorio sprovvisto di materie prime, l’indignazione occidentale si è limitata a qualche fiero scatto fotografico (ricordate la campagna: «Bring back our girls», restituiteci le nostre ragazze?). Ma c’è da scommettere che non appena mettessero le loro zampacce sui giacimenti petroliferi della Nigeria del Sud, le ragioni della democrazia tornerebbero a interrogarci con urgenza.
Nessuno pretende e nemmeno desidera una nuova crociata. Ma un po’ di politica sì. E non la politica economica che in questi anni ha portato l’Europa a schierarsi pro e contro l’Iraq, la Libia o la Siria, oscillando tra sussulti guerrafondai e menefreghismo da pusillanimi in base alle convenienze del momento. Serve la politica vera, quella che isola il nemico, finanziando e addestrando le sue vittime, perché ha una visione strategica e sa che estirpare il virus del terrorismo islamista nei suoi focolai è l’unico modo di fermare il contagio."



Parole sante.



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14/01/2015 12:34

Comunque Assad ha finanziato per bene terroristi che da tutto il mondo entravano in Iraq (pare che l'80% degli attentatori contro le postazioni americane o nei mercati di Baghdad fosse straniera e proveniente dalla Siria). Proprio da un gruppo finanziato è nato l'Isis, ora vuole passare come il buono dalla parte dell'Occidente!
14/01/2015 22:51

Mi pare di averlo già scritto nel thread Politica Estera ma comunque: Assad è un genio politico di portata storica, uno su cui si scriveranno manuali, uno che ha segnato, se non riscritto, la Storia del Medioriente. E' un figlio di puttana, come tutti i politici di rango, capace in un'epoca di figli di puttana incapaci. Un Putin o una Merkel - le altri due grandi personalità degne di nota dei nostri tempi, il resto è sbagiuzza - in salsa alawita. E pensare che voleva solo fare l'oculista...

Regaz, questo due anni fa aveva il culo per terra e ora è il dominus dell'area, ma che gli volete dire se non bravo?
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16/01/2015 00:20

Giusto per aggiornare il topic c'è un grande movimento in Belgio dicono legato ai fatti di Parigi: sono morti 2 terroristi e sono in corso altre 2 sparatorie.



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16/01/2015 15:14

Parigi, il fondatore di Charlie si dissocia: 'E' colpa di Charb'
'Ce l'ho veramente con te, Charb, che bisogno c'era di questa escalation?'


"Ce l'ho veramente con te, Charb": sei parole e l'ex vignettista di Charlie Hebdo, Delfeil de Ton, apre la prima, importante, crepa nel fronte della provocazione ad ogni costo che fa parte del bagaglio del settimanale satirico preso di mira dagli integralisti islamici. Delfeil de Ton, 80 anni, uno dei fondatori del giornale, dal 1975 a Le Nouvel Observateur, spiega sul suo settimanale tutto il disaccordo con la linea attuale del giornale, chiedendosi: "Che bisogno c'era di questa escalation a tutti i costi?".

Delfeil de Ton se la prende con il suo amico Charb, chiamandolo "il mio capo", ucciso dai terroristi insieme con altre 11 persone in redazione, il sette gennaio: era un "ragazzo brillante", ammette, ma "un testardo" che ha portato alla morte la sua redazione. Delfeil de Ton ricorda quando Charb decise, nel novembre 2011, di dar vita al famoso numero del giornale ribattezzato per l'occasione "Charia Hebdo": "Che bisogno c'era di trascinare tutti in questa escalation?". Poco dopo quella pubblicazione, i locali della redazione furono incendiati. Delfeil de Ton ricorda che Wolinski, il vignettista di Charlie Hebdo più celebre, anche lui assassinato dai fratelli Kouachi, riteneva questa provocazione contro i musulmani un'idiozia, e disse: "Credo che siamo degli incoscienti e degli imbecilli che corriamo un rischio inutile. Tutto qui. Ci si crede invulnerabili. Per anni, decine di anni, si fa provocazione e poi un giorno la provocazione si ritorce contro di noi. Non bisognava farlo". Wolinski è morto, e Delfeil de Ton aggiunge: "non bisognava farlo, ma Charb l'ha fatto ancora l'anno dopo, nel settembre 2012".

Rushdie difende libertà di espressione

Lo scrittore Salman Rushdie ha difeso ieri la libertà di espressione sottolineando che si tratta di un valore assoluto, poichè se cosi' non fosse non esisterebbe. Intervenuto all'Università del Vermont a Burlington, Rushdie - che nei giorni scorsi ha già condannato l'attentato a Charlie Hebdo osservando che "la religione deve oggetto della satira" - ha ricordato le parole di John F. Kennedy e Nelson Mandela, secondo i quali "'la libertà è indivisibile'". E poi ha detto: la libertà "non si può fare a fette, altrimenti non è più libertà. Charlie Hedbo può non piacere ... Ma il fatto che non piace non ha niente a che fare con il loro diritto di esprimersi"

Magazine in vendita anche ad Hong Kong

Il nuovo numero del settimanale francese Charlie Hebdo verrà venduto anche ad Hong Kong. La stampa dell'ex-colonia britannica riferisce che la libreria Parentheses, situata nel centro della metropoli, ha ricevuto centinaia di ordinazioni, soprattutto da parte di esponenti della locale comunità francese, che conta circa 17mila persone. "Di solito non vendiamo Charlie Hebdo; anni fa la rivista aveva dei lettori ma le difficoltà di distribuzione si sono rivelate troppo forti", ha detto la proprietaria della libreria, la svizzera Madeline Progin, aggiungendo di non temere violenze da parte della comunità musulmana di Hong Kong.

Russia; vignette vietate, prima censura

'La pubblicazione di qualsiasi vignetta satirica di leader religiosi, comprese quelle su Maometto, è vietata in Russia dalla legge contro l'estremismo e potrebbe essere considerata istigazione all'odio religioso: Roskomnadzor, l'organo governativo russo che si occupa del controllo dei media, lo ha ricordato a tutti i suoi uffici regionali, che a loro volta hanno ammonito giornali e portali di notizie, come hanno rivelato alcuni cronisti sulle reti sociali. A San Pietroburgo c'è già una prima vittima: Roskomnadzor ha ordinato al sito dell''Agenzia delle notizie business' di togliere la foto della copertina di Charlie Hebdo che aveva sulla home page. "Naturalmente non ci sono giustificazioni per i terroristi che sparano ai giornalisti, ma i mass media russi devono scegliere altre forme per esprimere la loro solidarietà per i loro colleghi francesi morti tragicamente", ha spiegato alla Radio 'Gavarit Moskva' Vadim Ampelonski, portavoce di Roskomnadzor.

Fonte: Ansa


Un dilemma vecchio come il mondo: la libertà d'espressione può davvero essere assoluta? Oppure dovrebbe arrivare solo fin dove non denigra i valori del mio vicino? Qual'è il sottile confine tra "satira" e "rispetto dell'altro"?
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16/01/2015 18:40

Mah... io non parlerei di "colpe"... anche se in linea di massima sono d'accordissimo con de Ton.
C'è da dire che nel momento in cui i collaboratori hanno firmato il contratto erano a conoscenza del grande rischio che correvano, poi che ci siano o meno responsabilità soggettive è tutto da dimostrare e direi che a questo punto è inutile andarle a cercare.
Ho dato un'occhiata a qualche vignetta del giornale e le ho trovate quasi tutte scontate e monotone (mi riferisco a quelle che ho visionato): stronzi fumanti e sesso anale à gogo.
Sono d'accordo con Iuzzo quando sostiene che le autorità francesi potevano fare di più.



16/01/2015 22:55

La libertà d'espressione deve essere assoluta, altrimenti non è democrazia liberale ma fascismo più o meno mascherato da democrazia liberale. Io devo essere libero di fare affermazioni razziste, di negare l'Olocausto, di dichiarare il mio odio per i gay e di prendermi del coglione, e non qualche anno di galera, per questo. Detto questo, quando si mette la mano nella gabbia di un pitbull, sai che questi può mozzicartela. Vale per Cruciani con Pannella, vale per Sabatini con Cantù, vale per Charlie cogli jihadisti.
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17/01/2015 12:30

Sono sostanzialmente d'accordo e infatti proprio per quello amo Twitter: se desse la possibilità automatica di fare post più lunghi e di creare album penso che Pattumebook farebbe la fine di MySpace.
C'è comunque un confine che secondo me non dovrebbe essere superato per il convivere civile, con questo non dico che non puoi negare l'Olocausto, però se la pensi così è meglio se non fai dimostrazioni in piazza sull'argomento tutti i giorni.
Alamahala.



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17/01/2015 12:40

Ecco cosa intendevo dire.


Tra l'altro la clip è doppiamente esplicativa perché quando un video ha una parte lasciata in lingua originale vuol dire che c'è una censura italiana. [SM=g27835]



17/01/2015 14:41

Re:
the fire bug, 16/01/2015 22:55:

La libertà d'espressione deve essere assoluta, altrimenti non è democrazia liberale ma fascismo più o meno mascherato da democrazia liberale. Io devo essere libero di fare affermazioni razziste, di negare l'Olocausto, di dichiarare il mio odio per i gay e di prendermi del coglione, e non qualche anno di galera, per questo. Detto questo, quando si mette la mano nella gabbia di un pitbull, sai che questi può mozzicartela. Vale per Cruciani con Pannella, vale per Sabatini con Cantù, vale per Charlie cogli jihadisti.




tutto giusto e aggiungerei che la libertà di espressione assoluta non esiste. Anche perché non serve la legge per limitarla
18/01/2015 21:44

Ovviamente intendevo il principio di libertà, non la libertà in senso stretto che è un concetto esclusivamente filosofico.
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19/01/2015 00:06

Re:
Davide, 17/01/2015 12:30:

Alamahala.



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15/02/2015 01:50

Attentato a Copenaghen sulla scia di quello a Charlie Hebdo.

www.ilpost.it/2015/02/14/sparatoria-copenaghen



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16/02/2015 09:30

Gli attentati in Europa per ora sono frutto di fanatici singoli che si ispirano solamente al califfato. Per me l'errore é stato permettere all'isis di rafforzarsi e di apparire a certe persone già accecate dall'odio per la nostra civiltà cosi forte da poter giustificare i gesti che stanno facendo.
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18/02/2015 01:01

È un'osservazione interessante e giusta, rici.
D'altronde ci si potrebbe chiedere: come mai questi "individualisti" non colpivano ai tempi di Al-Qaida quando era in "auge"?
Mi sa che ci hai visto giusto: dando l'impressione di stato in espansione fanno sentire legittimate queste persone a compiere atti "di conquista".



19/02/2015 22:03

ricicardo, 16/02/2015 09:30:

Gli attentati in Europa per ora sono frutto di fanatici singoli che si ispirano solamente al califfato. Per me l'errore é stato permettere all'isis di rafforzarsi e di apparire a certe persone già accecate dall'odio per la nostra civiltà cosi forte da poter giustificare i gesti che stanno facendo.



the fire bug, 16/10/2014 12:38:


2) Lettura storica

I popoli arabi, non il kebabbaro all'angolo da cui si va in pausa pranzo: i popoli, nel loro complesso, è dal 1258 che vivono nel dolce ricordo di quello che fu il Califfato, di quando questa forma di governo imperialista, universalista, globalizzatrice pareva veramente in grado di diventare a cavallo dell'anno Mille quello che l'Impero Romano fu a cavallo dell'Anno Zero. Fortunatamente allora Santa Madre Chiesa era una cosa seria e non una "ONG pietosa" e quindi il tentativo fu presto abortito dalla oggi defunta virilità dei popoli europei. Il substrato della loro cultura è il vittimismo, il sostrato l'Islam. Tra questi due strati, un magma di rivendicazioni. Dopo la decolonizzazione e per decenni, quello del Rais, del laico, militare, che garantisce la tranquillità di giorno anche a prezzo di notti frizzantine è stato un modello che, complice gli idrocarburi, si era dimostrato un modello vincente. Un modello che è finito anche, non solo ma anche, per la sobria, moderata, oserei dire in punta di piedi politica (interna ma anche estera) israeliana. Oggi serve un modello nuovo. IS prova a produrne uno: eravamo padroni dei nostri territori, avevamo anche delle enclavi europee (chiamale enclavi), loro allora come oggi furono aggressivi ed imperialisti ma una colpa (piccola, eh, vittimismo stile di vita sempre) è stata la nostra incapacità di fronteggiare il nemico come un solo uomo. Oggi io te la dò pronto uso questa capacità: sfruttala!

5) Differenze con Al Qaeda

Il terreno. Al Qaeda viveva costantemente braccata, questi all'interno del loro Stato possono fare tutto. Al Qaeda era sfuggente, questi li puoi toccare con mano. Se vuoi arruolarti, parti, passi i friabilissimi confini e sei dei loro. Il loro consenso in un certo tipo di società islamica (povera e che si percepisce defraudata) cresce sempre di più. E' una proposta unificante che supera i tribalismi (le vere Nazioni arabe) perché conquista i cuori, le menti e ha un terreno su cui poggiare le piante dei piedi.

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20/02/2015 15:26

E' importante notare che Maometto fu profeta E generale del primo popolo Islamico. Da li' in poi l'espansione fu *sempre* fatta in nome della loro religione.

Per questo nell'Islam manca in toto la coscienza della divisione tra stato e religione in quanto non hanno mai avuto questa eventualita' in primo luogo, mentre noi abbiamo una storia molto diversa e infatti per secoli i re hanno sempre provato a svincolarsi al vaticano (Worns, Enrico VIII etc.)

Non per niente le uniche "eccezioni" a questo modello vengono in luoghi "particolari" (Bosnia, Turchia, Indonesia su tutti), ovvero popoli che hanno accettato la fede Islamica, ma che provengono da storie totalmente diverse.
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21/02/2015 20:34

Secondo me intorno all'ISIS c'è una grandissima isteria e disinformazione, vedi il ragazzo veneto che era diventato foreign fighter che si è appena scoperto essere un tunisino.
Si collega un tipo su Twitter che scrive "siamo a sud di Roma" e ci si caga talmente sotto che non si organizza nemmeno la trasferta dei tifosi del Feyenoord. [SM=x52092]
Del resto stiamo parlando di un paese che si ferma completamente per una settimana alla prima nevicata. [SM=x52092]



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21/02/2015 22:01

Iuzzolino, 21/02/2015 20:34:

Secondo me intorno all'ISIS c'è una grandissima isteria e disinformazione, vedi il ragazzo veneto che era diventato foreign fighter che si è appena scoperto essere un tunisino.
Si collega un tipo su Twitter che scrive "siamo a sud di Roma" e ci si caga talmente sotto che non si organizza nemmeno la trasferta dei tifosi del Feyenoord. [SM=x52092]
Del resto stiamo parlando di un paese che si ferma completamente per una settimana alla prima nevicata. [SM=x52092]


La storia della minaccia all'Italia è praticamente un'invenzione giornalistica:

www.wired.it/attualita/media/2015/02/20/come-hashtag-non-sappiamo-nulla-diventa-nuova-minaccia-isis-a...

Fire ha ragione a dire che in tempo di guerra si dicono balle, il problema è che solo da noi si fa una propaganda un po' particolare, ossia si chiede espressamente l'invasione tramite media sensazionalistici.



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