Io più o meno ho questa teoria: quando qualcuno è attaccato da un gruppo non è solo per antipatia a pelle (può succedere) ma anche perché tutto parte da una rosicata (può essere perché una ragazza è più intelligente o carina delle altre ma anche per una questione di diversità).
Iuzzo
qui ha detto una sacrosanta verità: le dinamiche dei gruppi giovanili sono dominate dall'egoismo, dalla gerarchia e dall'intolleranza come tutto il mondo e bisogna sapersi muovere bene soprattutto se hai il capitano in mezzo alle gambe (le ragazze da giovani solitamente sono più facilitate nell'inserimento e a essere protette mentre nel mondo del lavoro si trovano più in difficoltà*).
Vi racconto un fatto che vi farà sicuramente capire come siamo messi: ero in 5a liceo con un livello di popolarità bassissimo (diciamo non troppo poco ma nemmeno ameba umana), i miei compagni già iniziavano a mobbizzarmi pesantemente (con tanto di gruppetti che cominciavano a circondarmi per dirmene di ogni), però qualcuno, con un briciolo di umanità, si faceva ancora riguardo. Durante un'assemblea in aula magna, perso per perso, ho voluto fare un esperimento: mi sono seduto vicino a un ragazzo che era ghettizzato in un'altra classe e che veniva definito "puzzone".
Dopo 2 e dico 2 minuti di orologio, appena qualcuno vede che ridiamo per una battuta, si alzano dei gridi da dietro: "Culattone!", "Adesso baciatevi!", "Guardateli i morosini!".
Violenza a parte, questo ragazzo aveva la media del 9-10 e in classe confutava gli stessi professori, una specie di genio che in passato aveva avuto una vita molto difficile e che in seguito ho incrociato durante un appello di giurisprudenza a Verona (stava facendo 3 esami contemporaneamente come se nulla fosse e in più lavorava).
Adesso non vi annoierò dicendo che chi fa violenza finisce male, anzi, spesso vale il contrario, vi volevo solo far capire le dinamiche di gruppo e dirvi che dobbiamo trovare noi la forza dentro noi stessi per cambiare le cose.
È facile rifiutare la realtà e dire: "Questa cosa va male, non voglio viverla" (non mi riferisco in particolare alla ragazza suicida), bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare, magari qualcuno di simile a te lo troverai... ma anche non fosse andrebbe bene lo stesso perché cos'è la vita se non una raccolta di esperienze? Più sono dure e meglio è.
Più o meno io la penso così: puoi abbandonarti a un mondo
puccioso dove va tutto bene e poi fare l'intollerante oppure puoi aprire gli occhi e, possibilmente, migliorare il mondo stesso.
* Su questo tuttavia bisognerebbe aprire un topic a parte. Io penso che gli uomini di ceto medio-basso siano molto svantaggiati anche nel mondo del lavoro e che tante donne siano a dir poco privilegiate.