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Gli amici di Nadia, suicida a 14 anni: «Chiudete il maledetto Ask»

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2021 17:32
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12/02/2014 17:49

CITTADELLA. «Mia figlia aveva solo 14 anni e non aveva fatto nulla». È il grido contro il destino del padre di Nadia, la ragazzina che domenica si è lanciata in un vuoto di 30 metri dall’ex hotel Palace di Cittadella. La famiglia difende la riservatezza della figlia con forza; la madre, ricoverata domenica sera in stato di choc, é stata dimessa lunedì sera. In paese non si parla d’altro, la vicenda è finita a Roma e a Bruxelles; il sindaco di Fontaniva, Marcello Mezzasalma, punta il dito contro il social network: «Chiudiamo questo ask maledetto!».

Un padre disperato. «Il padre di Nadia», racconta Mezzasalma, «mi ha confidato che di nascosto controllava il cellulare e il diario della figlia, ma che non si era mai accorto di nulla. Me ne ha parlato domenica sera quando con il mio vice, Lorenzo Piotto, siamo andati a trovarli per portare la nostra solidarietà. È una famiglia conosciuta, la nonna paterna Nerina – alla quale Nadia era molto legata - è da sempre la barista del patronato, è benvoluta da tutti per la sua bontà e disponibilità».
L’abisso: «Mi sono trovato di fronte a un papà distrutto dal dolore che non riusciva a capacitarsi del perché la figlia avesse compiuto un gesto tanto disperato. Sono stati marito e moglie a trovare il corpo senza vita della loro primogenita. Era tormentato, non riusciva a trovare una ragione. Nadia era una ragazza seguita dalla famiglia, come tutti gli adolescenti voleva sentirsi libera, avanzava il suo desiderio di autonomia, di indipendenza, e i genitori le davano delle regole da rispettare. È la vita, è l’educazione, è la crescita. Certo, forse a lei queste regole andavano strette, ma chi a 14 anni non vive questi sentimenti?».

"Chiudete Ask.fm". Secondo Mezzasalma il problema sta dentro quell’ask.fm “maledetto”, in poche ore il suo j’accuse su facebook ha raggiunto 150 like di consenso, e decine di commenti: «La maggior parte dei genitori si interrogano. Ho conosciuto l’esistenza di ask.fm solo ieri. Un social network con risposte anonime, caratterizzato da violenza, indecenza, istigazioni varie, frequentato da ragazzi tra i 14 e i 17 anni: a mio modesto parere dovrebbe sparire».
La comunità di Fontaniva chiede strumenti per capire: «Si può ripetere l’incontro fatto nel 2011 con la polizia postale per fornire ai genitori le linee guida per affrontare il problema del cyberbullismo». La sensazione è che non si sia compreso che le parole sono pietre: «Il problema è l’uso che si fa del web, le parole sono violente anche se stanno dentro una dimensione virtuale».

Il Pm: "Valutiamo se convocare chi l'ha insultata". «Stiamo lavorando a 360 gradi. Valuteremo come procedere e se eventualmente far acquisire del materiale alla polizia postale». Così il pm euganeo Roberto D'Angelo che ieri ha aperto un fascicolo sul suicidio di una ragazzina di 14enne avvenuto domenica scorsa, dopo che le erano state rivolte alcune pesanti offese e inviti al suicidio su un social network. Alla domanda se intenda o meno sentire alcuni adolescenti conoscenti della ragazzina, il pm si è riservato di decidere sulla base dell'evoluzione delle indagini.

I genitori: "Ora cali il silenzio". «La speranza dei genitori è che sulla tragedia scenda una coltre di silenzio. Vogliono stare tranquilli»: a dirlo il sindaco di Fontaniva, Marcello Mezzasalma, che anche oggi è stato in contatto con i familiari di Nadia. Erano stati i genitori a trovare il corpo che - come ricorda il sindaco - non riescono a darsi pace e vivono momenti di forte tensione emotiva.

Il fidanzato: "Non sono riuscito a amarti". «Non sono riuscito a fermarla, le ho provate tutte. Aveva solo bisogno di essere amata. Il mio amore non le è bastato». A scriverlo su Facebook è stato il fidanzato della giovanissima Nadia. Parole di disperazione che il ragazzo ha postato a poche ore dalla tragedia. «Che questa società sia maledetta in eterno», aggiunge, riferendosi ad un mondo di relazioni che la studentessa dell’istituto Girardi da tempo sembrava non riuscire più a sopportare. E ancora: «Eri timida e troppo buona per la gente che non ti meritava». Il fidanzato posta anche una fotografia che ritrae i due giovanissimi insieme, sorridenti: «Lo so che è venuta male e non ti piaceva», scrive, «ma io la metto lo stesso perché è bellissima, perché ci sei tu amore mio». C'è pure lo spazio per gli ultimi messaggi che sabato la coppia si è scambiata , dove lei scrive: «Non dimenticarmi», e lui risponde: «Non lasciarmi», e poi lei: «Io non so più cosa fare sinceramente», «Ti prego, non potrei più vivere serenamente col pensiero che non ci sei più perché non sono riuscito ad amarti abbastanza», la supplica del ragazzo. «Sai quanta gente resterà con questo peso?», è l'ultimo messaggio di Nadia.

Gli striscioni a scuola. Nadia frequentava l’istituto tecnico Girardi, ieri sono comparsi due lenzuoli: uno è stato appeso all’entrata, «Nadia sarai sempre con noi», nella struttura che ospita i futuri geometri c’era quel «ciao amicca», scritto come lo diceva lei, incontrando le compagne alle quali era più affezionata. Il preside, Carlo Marzolo, racconta una scuola sconvolta, che tenta di capire: «I genitori hanno chiesto di organizzare degli incontri per discutere sull’uso dei social network. A questi siti i ragazzi confidano i loro segreti più intimi come se fossero luoghi privati, anche se poi – in effetti – sono profili pubblici, e le persone più fragili vengono inghiottite da questi meccanismi. È una questione di business, non interessa quello che i ragazzi si dicono, la violenza delle loro parole, l’importante è aumentare gli utenti. Siamo sconvolti da questo linguaggio».

La scuola si era accorta di qualcosa che non andava? «La scuola ha fatto tanto, tutto il possibile. Ora vogliamo creare una sentinella d’allarme in modo che le situazioni a rischio vengano comunicate. Un comitato, un gruppo di persone: decideremo la forma». «Non possiamo più sopportare la lettura di pagine dove i ragazzi si tolgono la vita per il peso di minacce e pressioni psicologiche insostenibili per un adolescente». A dirlo è la deputata del Pd, Micaela Campana, che richiama all’urgenza di una legge “sul bullismo e cyberbullismo che si ispiri alla legislazione vigente negli altri Paesi Ue”.

Corsi per i genitori a Fontaniva. Due incontri a marzo con la polizia postale per spiegare ai genitori le insidie del web e come mettere al riparo i propri figli da situazioni pericolose come il cyberbullismo. Li organizzerà il sindaco di Fontaniva Marcello Mezzasalma su richiesta dei genitori di Nadia. «Ho deciso di non proclamare il lutto cittadino - ha poi aggiunto il sindaco - per non creare ancora più clamore. Mi sto sentendo quotidianamente con l'europarlamentare Mara Bizzotto per chiedere la chiusura di quel social network infame, ask.fm, dove in molti hanno insultato e invitato al suicidio la giovane».

Interrogazione all'Europarlamento. «Il suicidio della ragazzina di Fontaniva, spinta a suicidarsi dai cretini del web e dalle loro squallide offese, deve trovare giustizia», la dichiarazione dell’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, che ha presentato un interrogazione alla Commissione UE. Intanto, al Palace, mani pietose hanno posato gigli e mughetti bianchi, e alcune rose rosa, lasciando un biglietto: «Non ti dimenticheremo mai».

mattinopadova.gelocal.it



Pazzesco accusare il social network (che non conoscevo), come se il problema fosse quello.
Stanno banalizzando il fatto che si tagliava: sono gesti che non si fanno da un giorno , nasconde un problema psicologico non da poco, una sorta di sfogo ossessivo che nasconde una tendenza di fondo alla depressione. Su una personalità così fragile e problematica basta poco per arrivare a questi epiloghi. In questo caso all'aiuto chiesto sul web ha ricevuto insulti, immagino si sia sentita ancor più sconfortata e delusa dal mondo. Senza il social può anche darsi che avrebbe preso la stessa drammatica decisione, sentendosi sola.
Probabilmente i genitori sono i più attenti del mondo, ma credo proprio non si siano resi conto della fragilità della figlia. Se ha deciso di esporre il proprio momento difficile su Ask vuol dire che non aveva fiducia nel confidarsi con familiari (anche se a quella età si tende ad ignorarli) e amici.
Questo articolo racconta bene della condizione psicologica della ragazza.



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