LA FORTITUDO FIRMA ALESSANDRO CITTADINI
(11/08/2009 16.06.02)
La Fortitudo Pallacanestro comunica con grande soddisfazione che il giocatore Alessandro Cittadini ha firmato un nuovo contratto triennale. Una scelta importante, che segue quelle di Alex Finelli e Davide Lamma coronando la ripartenza biancoblù. Di più, una scelta arrivata a 30 anni, che dimostra come il lungo perugino creda nel progetto dell’Aquila, al punto da rinunciare alla Serie A per aiutare la Fortitudo a ripartire dalla A Dilettante. Dietro a questa nuova scelta, ci sta tutto l’attaccamento e la riconoscenza di Alessandro Cittadini per l’ambiente che l’ha accolto quando aveva soltanto 14 anni e fatto crescere, dalle giovanili alla prima squadra. Lanciandolo così nel mondo del professionismo, che l’ha visto passare per Reggio Emilia, Livorno (con Finelli, conquistando la promozione in A1), Reggio Calabria, Napoli (Coppa Italia), Teramo e Rieti (promozione in Serie A), oltre ad approdare in Nazionale e conquistare la medaglia di bronzo agli Europei di Svezia 2003. Fino al ritorno in biancoblù di due estati fa, proprio insieme a Davide Lamma. E, soprattutto, fino a questa nuova, importantissima scelta. Quella di essere protagonista della rinascita della Effe, rinunciando ad offerte da squadre di Serie A. Ma lui ha scelto la Bologna biancoblù, ha scelto la Fortitudo.
CITTADINI: “UNA SCELTA PERSONALE, SOLO PER LA EFFE”
Forse, quel qualcosa dentro gli è scattato poche sere fa, cenando con l’amico Davide Lamma e sentendolo raccontare della propria scelta di legarsi in maniera ancora più radicata alla Fortitudo. C’erano strade più facili e ormai pronte da prendere, c’era la tentazione comprensibilissima di voler rimanere “comunque” in Serie A.
Eppure, c’era quel qualcosa dentro che bruciava e non gli avrebbe dato pace, finché Alessandro Cittadini ha scelto nuovamente la Fortitudo. “Quella con Davide è stata una cena tra amici veri come siamo noi, mi ha raccontato la sua scelta, ma sapeva benissimo che avrei dovuto decidere da solo. E così è stato, una scelta completamente mia come era giusto che fosse, proprio perché così importante. Poi, il fatto di continuare a giocare con Davide mi fa ancora più piacere, siamo molto legati e, oltre alla Fortitudo, insieme abbiamo vinto la medaglia di bronzo in Svezia con la Nazionale agli Europei del 2003”.
Quando hai sentito di voler restare? "In fondo ci ho sempre sperato, mi ero detto immediatamente pronto a rimanere in Legadue, poi dopo quello che è successo ho voluto riflettere a fondo. Avevo parecchie offerte da club di Serie A, alcune molto concrete come quella della Virtus che tra l’altro mi avrebbe consentito di rimanere ugualmente a Bologna, ma in realtà ho sempre voluto tenere aperta anche l’opportunità Fortitudo. E, riflettendo, l’ho scelta”.
Quali sono stati i motivi decisivi? “Non è stata una decisione facile, onestamente non avrei accettato di scendere in A Dilettanti se non si fosse trattato proprio della Fortitudo. A volte però c’entra soprattutto il cuore, e quello mi ha fatto capire che la Fortitudo resta la Fortitudo anche due categorie sotto. A questo punto, la mia volontà è quella di ripartire da zero insieme a questa Società per aiutarla a ritornare in alto, facendo parte di questo progetto”.
A 30 anni, un triennale significa soprattutto crederci. “Ho voluto io un contratto così lungo, proprio perché credo in questo progetto e voglio farne parte fino in fondo”.
Quanto conta il fatto di ritrovare come coach Alex Finelli? “Sicuramente tanto: quando arrivai in biancoblù da ragazzino, fu lui ad allenarmi e farmi crescere. Lo stimo molto e ho sempre detto devo a lui tutto quello che ho ottenuto dopo, in più dopo qualche anno ci siamo ritrovati insieme a Livorno, conquistando la promozione in A1. Il fatto che lui abbia scelto di restare in Fortitudo anche dopo le discesa in A Dilettanti è stata una spinta fondamentale per me: mi ha subito fatto capire che considera questa annata una grandissima opportunità per tutti noi fortitudini, vogliamo essere noi a riportare in alto la nostra squadra, facendola rinascere”.
Due anni fa sei tornato a Bologna appena sposato con Stefania, adesso per fine estate aspettate un maschietto… “Nella mia scelta professionale conta ovviamente tantissimo anche l’aspetto personale, e il fatto di poter far nascere nostro figlio qui a Bologna ha inciso sicuramente molto, è quello che io e Stefania volevamo”.
Scendendo di categoria, non c’è la paura e il rischio di veder appannare la propria immagine? “No, piuttosto c’è la voglia di sporcarsi le mani. Inoltre, fortunatamente questa scelta di scendere in A Dilettanti non è stata dovuta per mancanza di altre offerte, ma voluta. Resta sicuramente non facile da prendere, ma questa A Dilettanti per me significa Fortitudo comunque. E sono sicuro che i riflettori ci saranno su di noi, soprattutto se riusciremo a fare un buon lavoro. Anche perché il nostro obiettivo è quello di partire per vincere e lo faremo con un gruppo praticamente tutto italiano in cui la nostra gente potrà tornare a identificarsi davvero. Voglio aggiungere una cosa: non credo proprio che questa mia scelta sarà vista come negativa dal punto di vista dell’immagine, come pure quelle di Alex e Davide: semmai, per una volta si dimostrerà che non siamo solo delle pedine o dei robot, ma degli uomini che sanno prendere delle decisioni importanti unendo l’aspetto professionale a quello personale, proprio questo ha portato tutti noi a scegliere ancora la Fortitudo”.
Ufficio Stampa Fortitudo