Sì sì, scrive cose divertenti e piacevoli da leggere, ma mi sembra il classico personaggio che non sa stare al suo posto.
Severgnini è essenzialmente un giornalista, e a parte rari precedenti i giornalisti non possono permettersi così tranquillamente escursioni fuori dal loro ambito... non tutti sono Montanelli, per intenderci.
Rappresenta un po' l'intellettuale "popolare", come evidenziato dalla sua calciofilia e da temi che in generale spesso tratta, ed in ciò è bravo... però talvolta se ne vien fuori con l'atteggiamento da accademico, e in questo è meno bravo... Studiando lettere, si vede abbastanza nettamente la differenza tra i professori che sono letterati veri ed uno che è un letterato della domenica. Qualche mese fa venne per l'appunto a fare una sorta di lezione alla mia università... esibizione abbastanza imbarazzante, recitò banalità mascherate da battute e amenità varie... Il che, ripeto, va benissimo se lo fai su un giornale, in tv, al bar; va meno bene se lo fai in ambienti accademici o quantomeno più seri.
Per non parlare della indegna tendenza, di cui lui è portavoce, di valorizzare il linguaggio giornalistico e in generale l'italiano più povero e meno letterario che ci sia anche in università... brrrr...
Davvero è così illeggibile La solitudine dei numeri prima? Dopo la vittoria del premio Strega, e vista la singolarità di un romanzo scritto da un fisico, mi incuriosiva molto... il linguaggio scarno in generale mi piace, ma se è proprio da autogrill forse no.