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"Non sono Mancini o Mourinho"

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    Davide
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    00 15/07/2008 14:19
    Secondo voi queste dichiarazioni da dove potevano venire?
    Ovviamente da Verona.

    Articolo tratto da www.larena.it
    Autore: Renzo Puliero

    La Tezenis riparte da Pippo Faina per dare corpo ad un progetto tendente a riportare Verona nel grande basket nel giro di cinque anni. Sarà lui a guidare la squadra del Basket Scaligero nel prossimo campionato di B2. Il presidente Giuseppe Vicenzi l’aveva detto: «Mi piacerebbe ripartire da lui e spero di convincerlo». Non ci è voluto molto. I contatti erano avviati da tempo e si sono concretizzati con piena soddisfazione delle parti.
    Dan Peterson definisce Pippo Faina "il più grande cranio di basket in Italia, un genio cestistico a dir poco", "il coach da Sos"per le innumerevoli "patate bollenti" gestite nell’arco della sua carriera. E’ una carriera lunga («la prima tessera è del giugno 1967») quella di Pippo Faina, discendente di Napoleone («per la precisione, dal fratello di Bonaparte, Luciano: una figlia della figlia ha sposato Zeffirino Faina, mio bisnonno, padre di mio nonno Napoleone, padre di mio padre Paolo») con panchine importanti come Milano, Roma, Rimini, Reggio Calabria, Padova, Sassari, Chieti, Vigevano, finalista scudetto nel 1973-1974. E’ reduce dall’esperienza di Ozzano, in B1.
    Faina, dove eravamo rimasti?
    «Eravamo rimasti all’Eurolega ed ora ripiglio dalla B2 con lo stesso entusiasmo, con la stessa voglia in una città come Verona a cui piace molto un basket divertente. Sono qui per questo».
    La sua Scaligera divertì molto.
    «Credo che quella dell’anno della semifinale scudetto con Bullock e Beric sia stata la più bella vista a Verona. E nella stagione dell’Eurolega, con Conlon e Williams, Bullock e Schmidt, Albano e Crippa, almeno sino a gennaio, prima dei guai e che la squadra di sfasciasse perché dietro non c’era più sostegno societario, l’anno era stato magnifico. Era una squadra vera anche quella, di primissimo livello. Purtroppo, anche i giocatori ne risentono quando la società traballa, non solo dal lato economico, ma anche come struttura».
    Dopo Verona, dove è stato?
    «Milano, Sassari, Vigevano. Poi, negli ultimi tre anni, sono sceso in B1 per conoscere, per dirla con gli americani, le "minors". E devo dire che, almeno in B1, ho trovato un livello eccellente di giocatori italiani. E ci si divertiva».
    Conosce la B2?
    «No. E non avevo la minima intenzione di scendere di categoria, ma quando Vicenzi in primis e Fadini alla pari mi hanno detto che partiva un nuovo, grande progetto pluriennale e che mi volevano qui, ben volentieri sono tornato per divertirmi con il basket veronese e per divertire i tanti appassionati di questo sport».
    Qual è il suo programma?
    «Fare il professionista alla Tezenis e allenarla al meglio. La squadra ha concluso una buonissima stagione, dovremo ripeterla e provare a migliorarla. E, se possibile, vincere».
    Ma?
    «Come tutti i campionati di mezzo, la classifica è cortissima. Tra la prima e l’ultima, la differenza tecnica è nulla. Il risultato è spesso determinato da episodi, da una chimica trovata piuttosto che non trovata, da un infortunio, tutte cose che possono sballare completamente un anno e una classifica. Dire che vinceremo in A2 è come dire che vado a vincere al casino di Saint Vincent. L’obiettivo sarà fare al meglio dal punto di vista tecnico per fare il miglior risultato possibile. Poi, per programmi futuri, chiedete ad altri».
    Come sarà la Tezenis?
    «Più o meno quella dell’anno scorso. Grandi rivoluzioni non ne facciamo. L’ossatura va mantenuta. Si cercherà di fare qualche ritocco importante, ma al di là non si andrà».
    Che tipo di basket cercherà di attuare?
    «Per l’esperienza fatta in B1, vince chi ha più coraggio per aggredire. Se ce l’hai, corri e salti con facilità. E vinci. Partiamo da questa filosofia e vedremo di costruire i giocatori, la squadra e tutto il resto».
    Attirato dal progetto pluriennale perché il grande basket torni a Verona?
    «Mi hanno attirato le persone, Vicenzi e Fadini. Ed è stimolante ci sia un progetto pluriennale. Ho accettato con gioia questa nuova esperienza veronese».
    Porterà un suo staff?
    «No, no. Non sono Mancini o Mourinho. Ho sempre avuto facilità a sintonizzarmi con i miei collaboratori, sempre presi in loco ed ho sempre trovato grande collaborazione».
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    Davide
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    00 15/07/2008 20:56
    Oddio ne ha detta un'altra! [SM=x572534]
    Ne ha detta un'altra! [SM=x572534]

    "Non è che in B2 si tira coi piedi e in A1 si tira con le mani"

    [SM=x572536] [SM=x572571]
  • mirkobasketvr
    00 15/07/2008 21:54
    Filippo Faina nuovo allenatore della TEZENIS Verona
    La Società TEZENIS Basket Scaligero Verona annuncia che Filippo Faina sarà il nuovo l’allenatore per la stazione 2008/09.

    Trattasi di un ritorno sulla panchina gialloblù visto che “Pippo” Faina a Verona ha già allenato nella stagione 1999/2000 e 2000/2001
    Subentrato a Franco Marcelletti, di cui era il vice, Faina porta la squadra a disputare la semifinale scudetto, risultato storico che vale per Verona l’ammissione all’Eurolega per la stagione successiva.


    Filippo Faina

    Allenatore nato alla scuola della “scarpette rosse” dell’Olimpia Milano di Cesare Rubini, ha allenato per diversi anni nella massima serie.
    Dopo essere stato il vice di Cesare Rubini per diversi anni, fa il suo esordio nella massima serie nella stagione 1973/74 sulla panchina della gloriosa Innocenti Milano, arrivando secondo dietro l’Ignis Varese di Sandro Gamba, di cui per diversi anni è stato il vice in nazionale.
    A Milano rimane fino alla stagione 1977/78 allenando giocatori che hanno fatto la storia del basket italiano, quali Giulio Iellini, Pino Brumatti, Renzo Bariviera, Tojo Ferracini, Kim Hughes Massimo Masini, Lars Hansen, Renzo Vecchiato, Dino e Franco Boselli, Mike D’Antoni, Mike Sylvester, Sigei Kupec.

    Tra i suoi trofei vi è la Coppa delle Coppe del 1976.

    Le panchine e le collaborazioni con altre squadre sono numerosissime, tra queste citiamo Chieti, Roma, Rimini, Reggio Calabria, Padova, Sassari, Vigevano e Ozzano.

    Dan Peterson lo definisce “il più grande cranio di basket in Italia, un genio cestistico a dir poco” , “il coach da SOS” per le innumerevoli “patate bollenti” gestite nell’arco della sua carriera.


    Luigi De Cantis
    Ufficio Stampa Basket Scaligero
    Tezenis Verona

    FONTE : www.legapallacanestro.it/

    DA FUORI COME LA VEDETE LA REALTA' DI VERONA ??
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    il numero 10
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    00 15/07/2008 22:57
    Bellissima questa!!!
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    stemack
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    00 16/07/2008 01:27
    contenti a verona?
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    Iuzzolino
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    00 17/07/2008 02:01
    L'atteggiamento del Basket Scaligero è da B2.
    Quello di Villafranca da serie A per il rispetto verso i giocatori e i tifosi nonostante il budget ridottissimo.
    Lo spirito della Scaligera che ci dava sfrontatezza e passione è morto e sepolto.



    [SM=x49409] BASKET CONNECTION, FIERI DI NON FARE SCHIFO [SM=g6025825]
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    Iuzzolino
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    00 17/07/2008 03:42
    Ecco un tifoso che crede alle parole di Vicenzi.




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    Davide
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    00 20/07/2008 15:43
    E' molto difficile seguire il ""Basket Scaligero"", non si capisce molto bene cosa vogliono fare.
    Leggi l'Arena e vedi che si parla di promozione, leggi Poli sul suo blog e scopri che Fadini alla domanda: "Perché non cerchi giocatori di categoria superiore e quindi affidabili e competitivi anche in vista di un salto di categoria?" ha risposto: "E perché l'anno prossimo dovremmo giocare in B1?".