oramai quando qualcuno sente anche solo comparare le due serie mi scrive o chiama, sanno che mi parte l'embolo a prescindere
su Amato si dice sostanzialmente la medesima cosa, non è penalizzato semplicemente non adeguato a giocare abbastanza minuti in A mentre in A2 è un potenziale fattore (se continua come ha iniziato può diventare un preziosissimo elemento, soprattutto in ottica prossimo anno) proprio perché il livello tra le due serie è notevole
ovviamente il nome di Amato si è citato come esempio, al suo posto metti uno Spanghero, Parrillo, Sgobba, ecc ecc e il senso non cambia; ripropongo pure in questo topic un intervento secondo me "centratissimo" su uno dei problemi della qualità del gioco italiano
GLI UNDER
Ma è giunto infine il momento di toccare il tasto dolente e sono certo che saranno tanti gli insulti che riceverò dai lettori. Penso che la meritocrazia sia il baluardo che ogni tipo di attività dovrebbe difendere, nell’arte, nello sport e in ogni altra cosa. Proteggere o agevolare degli esseri umani perché in possesso di una determinata cittadinanza o perché più giovani di altri non mi aggrada troppo. Ho conosciuto giocatori in là con l’età comportarsi da veri professionisti. Discriminare gli atleti per la loro età non aiuta assolutamente lo sviluppo e la crescita dei giovani. Spesso ho visto giocatori under cullarsi sulla posizione privilegiata che certi regolamenti regalavano loro, salvo poi trovarsi porte sbattute in faccia una volta che under non erano più. Se ho quarant’anni e gioco ancora meglio del ventenne, il ventenne sta seduto e io gioco. Se vogliamo che il giovane lavori per rubare il posto in squadra al vecchietto, e se vogliamo che questo giovane possa pensare di poter fare delle sue qualità di atleta un lavoro fino a quando il fisico glielo concede, costui non deve potersi cullare ora su posizioni immeritatamente privilegiate e deve poter vedere un futuro di non brevissimo periodo per la sua attività. In altri termini: se un giovane gioca solo perché giovane, ma sa bene che quando avrà 28-29 anni dovrà smettere perché ci saranno nuovi giovani privilegiati come lo è stato lui, penserà a dedicarsi a qualcosa di meglio che il basket. Paradossalmente, difendendo i giovani atleti si ottiene che essi smettano perché in un sistema di questo tipo giocare a basket può dare il pane solo per pochissimo tempo e non fino a quando il fisico lo permette.