L’Italia si candida con Torino al torneo preolimpico di basket
Il presidente Petrucci, alla presentazione della nuova stagione dei campionati di serie A2 e B: «Il Pala Alpitour è l’unica struttura nazionale con i 15 mila posti richiesti dalla Fiba»
di MATTEO DE SANTIS - lastampa.it
Nessun dubbio sull’eventuale dove, tanti su se e come. Dipendesse dalla voglia matta di basket riaccesa dagli ultimi Europei, Torino ospiterebbe tranquillamente uno dei tre tornei preolimpici che a luglio dell’anno prossimo consegneranno gli ultimi biglietti disponibili per i Giochi di Rio. Il problema, non di poco conto, è che sarà come sempre una questione in cui anche il vile danaro e il peso politico (sportivo e cestistico) dei vari paesi in lizza conterà tantissimo. L’Italia del basket, però, ci proverà fino alla fine. «Per andare alle Olimpiadi – sostiene Gianni Petrucci, numero uno della Federbasket – dobbiamo scalare delle montagne, confrontandoci con dei colossi di nazioni. Ma noi oggi non siamo inferiori a nessuno».
La mattinata romana al Coni per la presentazione della nuova stagione dei campionati di A2 e B della Lega Nazionale Pallacanestro è l’occasione buona per lanciare pubblicamente la candidatura a ospitare il preolimpico. «Ci proveremo – assicura il presidente federale – ma non sarà facile. Al Coni chiedo di starci vicino perché servirà il suo appoggio politico e anche un impegno finanziario. La Turchia, ad esempio, ha già avanzato la sua candidatura alla Fiba. Se assegnassero il torneo all’Italia, però, ci sarebbe sempre il tutto esaurito». Già, perché la Federbasket ha già scelto la sede. «Dobbiamo essere realisti – annuncia Petrucci – Torino, con il Pala Alpitour, ha l’unico impianto che può arrivare ai 15mila posti richiesti dalla Fiba. Si tratta di una scelta quasi obbligata, ma che ci fornirebbe delle possibilità importanti».
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ascolta e promette il massimo sostegno: «Sappiamo quanto sia forte la concorrenza, ma faremo tutto il possibile. Non ci sono alternative a Torino perché in Italia non ci sono palazzetti con una capienza del genere. Agli altri paesi, infatti, invidio solo le strutture. Il basket italiano, negli ultimi Europei, ha riacquistato quella credibilità che aveva smarrito nelle passate generazioni». Parole che sono musica soave per le orecchie di Petrucci: «Sono sereno e soddisfatto dell’avventura europea. Eravamo partiti per vincere, ma siamo comunque riusciti a emozionare gli italiani. Pianigiani in discussione? Il ct ha un contratto fino a Rio. Con una Nazionale così e dei giocatori del genere saremmo dei pazzi a non pensare di avere la possibilità di arrivare alle Olimpiadi». Soprattutto se il destino dell’Italbasket dovesse passare da Torino.