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IMPORTANTE: articolo sulla soia

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2009 10:40
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03/06/2009 15:51

questo è il link completo della pagina da cui ho preso queste informazioni:
http://www.lasalute.net/alimentazione/16655-articolo-soia-mothering-per-mamme-non


il contenuto è lungo, ma se volete sapere cosa si cela per davvero dietro lo smisurato uso di soia, vi sonsiglio di leggere, perchè ne vale la pena....in particolare a chi si riempie di latti e gelati alla soia.. [SM=x49462]


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IL LATO OSCURO DELLA SOIA
redatto dalla Dott.ssa. Kaayla T. Daniel



Nell'ultimo decennio i cibi a base di soia sono divenuti il "cibo della
salute" preferito dagli americani. Su giornali e riviste articoli
scritti dai più famosi salutisti hanno proclamato la "gioia della soia"
e promosso la convinzione che la soia sia il cibo chiave per la
prevenzione delle malattie e la massima longevità

L'idea che un cibo vegetale economico da produrre possa prevenire le
malattie cardiache, combattere il cancro, eliminare i disturbi della
menopausa e rendere il corpo sano e forte in più di 12 modi diversi è
seducente. Purtroppo la verità non è così semplice. I cibi a base di
soia si trovano sotto varie forme: spesso sono cibi pesantemente
processati a livello industriale. Anche nelle sue forme più naturali, i
cibi a base di soia vanno consumati con molta moderazione, così come
tradizionalmente avviene in Asia. Molti ricercatori di prestigio hanno
sottolineato che i possibili benefici della soia vanno misurati in
funzione dei rischi, ampiamente comprovati, connessi al loro consumo. In
effetti migliaia di studi collegano la soia a stati di malnutrizione,
disturbi della digestione, indebolimento del sistema immunitario,
disfunzioni della tiroide, declino delle capacità cognitive, disordini
del sistema sessuale/riproduttivo fino alla sterilità, persino cancro e
malattie cardiache.

Agli americani capita molto raramente di leggere o sentire qualcosa di
negativo sulla soia, grazie all'abile lavoro di public relations portato
avanti dalla Archer Daniels Midland (AMD), dalla Protein Technologies
International (PTI), dall'American Soybean Association e altri enti
interessati. L'approvazione data nel 1999 dalla Food and Drug
Administration dell'affermazione per cui le proteine della soia
abbassano il colesterolo, contribuisce a mantenere intatta questa
immagine di "cibo della salute":

Questo articolo è dedicato in modo specifico ai genitori, che hanno
bisogno di conoscere i rischi connessi al nutrire i neonati con le "soy
formula" (le polveri a base di soia con cui si produce un surrogato del
latte per l'allattamento artificiale) o dare latte di soia o cibi a base
di soia ai bambini che crescono. Si rivolge anche ai genitori "in
prospettiva", che devono sapere che impatto può avere la soia sulle
funzionalità riproduttive e sul rischio di difetti nel feto. Infine, si
rivolge a tutti coloro che vedono la soia come un aiuto alla prevenzione
dei sintomi della menopausa, dell'osteoporosi, del cancro, delle
malattie cardiache o di altre malattie.

QUANTA SOIA MANGIANO DAVVERO GLI ASIATICI?

Quando si prova a mettere in dubbio i benefici della soia, di solito si
riceve una risposta unica: i cibi a base di soia non possono far male,
perché gli asiatici mangiano molta soia tutti i giorni e non hanno
problemi, anzi sono protetti da molte malattie tipiche dell'occidente.
In realtà le popolazioni di Cina, Giappone e altri paesi dell'estremo
oriente consumano quantità di soia molto limitate. Le stesse statistiche
fatte dagli industriali della soia mostrano che il consumo in Cina,
Indonesia, Corea, Giappone e Taiwan va dai 9.3 ai 36 grammi al giorno
(1), e sono grammi di cibo di soia, non di sole proteine della soia.
Provate a compararla con una porzione media di tofu (250 gr) o una tazza
di latte di soia (240 gr) (2). Per molti americani è perfettamente
naturale mangiarsi in un giorno una porzione di tofu, bere un paio di
bicchieri di latte di soia, una manciata di semi di soia, qualche
"energy bar" alla soia, e magari un hamburger vegetale. Ma quelli che ne
ricevono più di tutti, in proporzione al peso, sono i neonati nutriti
con "soy formula".

Non c'è mai stato nella storia dell'umanità un consumo di soia pari a
quello attuale dei neonati nutriti con derivati della soia, o dei
vegetariani che consumano soia tutti i giorni come fonte privilegiata di
proteine, o di chiunque segua i consigli di molti "salutisti" che
propagandano la soia sui media.

Le popolazioni rurali Cinesi non hanno mai consumato in quantità (e
neppure mai visto) polpette di soia, chili a base di "texture vegetable
protein" (TVP), dolcetti a base di tofu, latte di soia in cartoni,
barrette energetiche alla soia, o altri cibi "nuovi" che hanno invaso il
mercato americano.

Gli antichi cinesi onoravano la soia e la chiamavano "il gioiello
giallo", ma la usavano come cultura di rotazione, per la capacità di
rifertilizzare il suolo. La soia non è mai stata consumata dagli umani
sino al tempo della dinastia Chou (1134-246 aC) quando fu introdotto un
processo di fermentazione per generare una specie di pasta di soia,
quella che oggi conosciamo con il nome giapponese di "miso" (3). La
salsa di soia, quella naturale chiamata "shoyu" dai giapponesi, era
originariamente il liquido che colava dalla produzione del miso. Due
altri popolari cibi a base di soia fermentata, il natto e il tempeh,
entrarono nell'uso solamente dopo il 1000 d.C. in Giappone e in
Indonesia rispettivamente.

Il tofu venne dopo il miso. La leggenda narra che nel 164 a.C. Liu An,
un noto alchimista e scienziato dell'epoca, scoprì che un puree di semi
di soia cotti poteva essere precipitato con il "nigari" (una forma di
sale di magnesio rinvenibile nell'acqua marina) in pezzi solidi, detti
tofu. In Giappone e in Cina il tofu non veniva mai usato come piatto
principale, se non monasteri. L'uso comune era quello di aggiungerne
qualche pezzetto nelle zuppe di pesce o nelle minestre di riso.

I cinesi non hanno mangiato quasi mai semi di soia cotti, né mai usato
farine di soia, se non in tempi di estrema carestia. Solo dopo la
seconda guerra mondiale sono arrivati in Cina, provenienti
dall'occidente, prodotti di soia ottenuti da processi industriali high
tech, come le proteine di soia isolate, il TVP, e così via.

Al contrario di quanto si pensa comunemente, né il latte di soia, né le
soy formulas per i bambini sono usate tradizionalmente Asia. Il latte di
soya deriva da un sottoprodotto della fabbricazione di tofu. Il primo
riferimento ad un uso come bevanda risale al 1866 (5). Tra il 1920 e il
1930 era abbastanza popolare in Asia come bevanda occasionale per gli
anziani. La prima persona a produrre latte di soia in Asia fu in effetti
un americano, Harry Miller, un avventista del settimo giorno, medico e
missionario (9).

La prima soy formula per neonati in China fu prodotta nel 1930 e non è
mai stata particolarmente diffusa (10-14). I bambini in asia vengono
allattati al seno almeno fino al sesto mese, e dopo quel periodo ci si
affida regolarmente a prodotti a base di latte. (15)

Tutte le affermazioni secondo cui la soia è stata un elemento centrale
della dieta nei paesi asiatici per più di 3000 anni, o "da tempi
immemori", sono semplicemente false.

PROCESSAMENTO

In occidente la soia è un tipico prodotto dell'era industriale,
un'opportunità per produrre sostituti economici della carne con l'uso di
tecnologie, per tagliare i costi di produzione mescolando derivati della
soia all'interno di cibi tradizionali, per inventare nuovi farmaci a
base di soia, e anche per trovare un alternativa rinnovabile ai prodotti
a a base di petrolio, come carburanti e plastiche.

Per anni le proteine di soia che erano il sottoprodotto dell'estrazione
dell'olio di semi finivano nel mangime di bestiame e pollame. Ora che
gli industriali dell'alimentazione hanno scoperto mezzi economici per
migliorare il sapore, il colore, la masticabilità, la palatabilità dei
prodotti a base di proteine di soia, la soia viene aggressivamente
marketizzata come cibo per le persone. Se oggi la soia non ha più quel
retrogusto "fagioloso" di una volta è a causa dell'uso intensivo di
additivi poco salubri, come zuccheri, dolcificanti, aromatizzanti, sale,
caloranti, glutammati e così via.

Oggi la soia costituisce il 60% del cibo venduto nei supermercati e nei
negozi di "cibo naturale". Spesso è nascosta dove meno te lo aspetti,
mescolata negli hamburger di carne, o nel tonno in scatola. Altre volte
è la base per cibi surrogati che imitano le loro controparti
tradizionali (finti wurstel, finto pane, finti formaggi). Ma non c'è
niente di meno "naturale" di questi cibio a base di soia. I processi cui
vengono sottoposti sono non troppo dissimili a quelli usati per la
produzione di imballaggi e plastiche. (16)

[...]


ANTINUTRIENTI E TOSSINE NELLA SOIA

Gli scienziati che negli anni hanno studiato l'uso delle proteine di
soia come mangime per il bestiame, hanno scoperto un certo numero di
componenti della soia che causano ritardi della crescita, disturbi
digestivi e altri problemi. (24-27). Per citarne alcuni: gli inibitori
della proteasi ostacolano la corretta digestione delle proteine,
causando denutrizione, ritardi nella crescita e pancreatiti (28). I
fitati bloccano l'assorbimento di minerali, provocando deficienze di
zinco, di calcio, e di ferro (29-34). Lectina e saponina provocano
diarrea e altri disturbi gastrointestinali. (35-36). Gli ossalati, di
cui la soia è sorprendentemente ricca, possono provocare problemi sui
soggetti a rischio di calcolosi renale e alle donne che soffrono di
vulvodinia, una dolorosa condizione contrassegnata da bruciori e pruriti
all'apparato genitale esterno (37,38). Infine gli oligosaccaridi della
soia hanno una pessima reputazione come produttori di gas. Un problema
comune a tutte le specie di leguminose, ma l'effetto "musicale" della
soia è così potente che la stessa industria della soia ha identioficato
il "flatulence factor" come l'ostacolo principale da abbattere per
ottenere una piena accettazione della soia da parte dei consumatori
(39,40).

I difensori della soia sostengono che il processamento dei cibi e la
cottura rimuovono la maggior parte di questi anti nutrienti. La maggior
parte sì, ma non tutti. Il livello di temperatura e di pressione
necessario per rimuovere gli inibitori della proteasi è tale che
danneggerebbe le proteine della soia rendendole quasi indigeribili. Si
cercano quindi dei compromessi, cercando di eliminare il massimo degli
antinutrienti danneggiando il meno possibile le proteine. Ovviamente ci
sono diversi livelli di compromesso possibili (41-44).

Per anni l'industria della soia ha provato a migliorare la qualità della
soia come mangime, cercando di eliminare tutti gli antinutrienti. Alla
fine, sconfitti, hanno ripiegato su un altra soluzione: riempire i
mangimi di vitamine e minerali artificiali per compensarne l'effetto. Ma
anche così i fabbricanti di mangimi devono limitare la quantità di soia
che mettono nei loro prodotti, per non provocare al bestiame problemi di
crescita e di fertilità.

Chi fabbrica prodotti a base di soia per gli umani invece non sempre
aggiunge supplementi. In genere si mette solo un po' di calcio e
vitamina D nel latte di soia per renderlo competitivo con il latte
naturale. Piuttosto hanno cambiato completamente la tattica. Invece di
cercare di rimovere gli antinutrienti dalla soia, cercano di convincere
la gente che quegli antinutrienti siano in realtà una buona cosa. [NdX.
Gli uomini si possono babbiare con la pubblicità, il bestiame no...]

Gli inibitori della proteasi, le saponine e le lectine vengono spacciate
per cure contro il cancro e abbassatori di colesterolo, mentre i fitati
vengono raccomandati per la loro capacità di rimuovere minerali tossici
come il cadmio, e di curare l'eccesso di ferro (45-51). Molti studi sono
stati finanziati per trovare risultati in questo senso, con qualche
promettente risultato, ma bisogna tener presente che questi successi non
sono ottenuti con il normale cibo a base di soia. La maggior parte di
questi studi è stato fatto usando composti ottenuti per estrazione usati
a dosi farmaceutiche molto precise e con soggetti accuratamente
monitorati. Al contrario di quanto si legge sui titoloni dei giornali,
non c'è nessuna ragione al mondo per aspettarsi che mangiare a caso cibo
a base di soia permetta gli stessi risultati.

ALLERGENI DELLA SOIA

La soia è uno dei primi otto allergenici capaci di causare immediate
reazioni di ipersensibilità come tosse, starnuti, naso che cola, ronzii,
diarrea, difficoltà a deglutire, sino allo shock anafilattico. Ancora
più comuni sono le reazioni ritardate che avvengono diverse ore, o fino
a diversi giorni, dopo il consumo. Si manifestano con disturbi del
sonno, sudori notturni, infezioni nasali e auricolari, tremori, dolori
articolari, fatica cronica, dolori intestinali e altri sintomi
misteriosi (52,53).

Le allergie da soia sono in crescita per tre ragioni: l'uso crescente di
soy formula per i neonati (dal 20 al 25 % del mercato delle formule per
lattanti), l'aumento di cibi contenenti soia nei supermercati e negli
alimentari, e la possibile maggiore allergenicità dei semi di soia
modificati geneticamente. (54), Benché reazioni gravi alla soia siano
rare comparate a quelle da arachidi, noci, pesci, crostacei, la soia è
stata ampiamente sottovalutata come causa di reazioni anafilattiche. E'
recente il caso di una ragazzina svedese morta per un attacco d'asma
dopo aver mangiato un hamburger che conteneva solo il 2,2% di proteine
di soia. I ricercatori svedesi hanno investigato la possibile
connessione con la soia, concludendo che questo della soia
nell'hamburger non era un caso isolato, dato che quattro decessi su un
totale di cinque occorsi in Svezia per reazione allergica al cibo dal
1993 al 1996, sono stati causati da soia "nascosta" in cibi
tradizionali. Tutti bambini coinvolti in attacchi di questo tipo
tipcamente non mostrano alcuna reazione avversa al consumo di soia, sino
al momento dell'attacco fatale. (55) Secondo il Ministero della Sanità
svedese i bambini a maggior rischio sono quelli che soffrono di allergie
agli arachidi e di asma. I genitori di questi bambini dovrebbero fare
tutto il possibile per eliminare tutta la soia dalla loro dieta. (56)

SOIA E TIROIDE

Ci sono oltre settanta studi, su soggetti umani, su animali e in
laboratorio, che dimostrano che il consumo di soia mette a rischio la
tiroide. I principali colpevoli sono i fitoestrogeni o isoflavoni
(57-59). La United Kingdom's Committee on Toxicology ha identificato
diversi settori della popolazione particolarmente a rischio: i neonati
nutriti con soy formula, i vegani che usano la soia come principale
sostituto della carne e dei latticini, e gli uomini e le donne che si
cibano di soia, o di supplementi di isoflavoni, per prevenire o curare
sintomi della menopausa, tumori o malattie cardiache (60).

I neonati con ipotiroidismo congenito hanno bisogno di dosi maggiori dal
18 al 25% di tiroxina, se sono nutriti con soy formula (61). Similmente,
gli adulti che hanno bisogno di farmaci per aiutare la funzionalità
della tiroide, se assumono inibitori come i cibi a base di soia,
producono grande stress sulla loro tiroide. Un trattamento di questo
genere, ricorda il tossicologo Micheal Fitzpatrick, è lo stesso cui
vengono sottoposte le cavie dai ricercatori per indurre in essi tumori
alla tiroide. (62)

LA SOIA E LE FUNZIONI RIPRODUTTIVE

Gli scienziati sanno dal 1940 che i fitoestrogeni possono compromettere
le funzioni sessuali. Sono stati riportati problemi di fertilità in
bovini, ovini, conigli, scimpanzè, maiali, uccelli e topi. (63, 64).
Anche se solo recentemente si è scoperto che la soia abbassa i livelli
di testosterone(65), il tofu è sempre stato usato tradizionalmente nei
monasteri buddisti per deprimere la libido, e dalle donne giapponesi per
punire i mariti adulteri. Tanto gli umani che gli animali sono più
vulnerabili agli effetti degli isoflavoni nella fase prenatale, durante
l'infanzia e la pubertà, durande la gravidanza e l'allattamento e
durante la menopausa. Tra questi, i soggetti a maggior rischio sono i
neonati nutriti con soy formula (66, 67).

Il momento subito dopo la nascita è cruciale per la programmazione dello
sviluppo sessuale, ed è proprio il momento in cui ai bambini non
allattati al seno vengono date le soy formulas. In questo periodo nel
piccolo corpo del neonato ci sono flussi di estrogeni e testosterone
naturali, che hanno il compito di impostare lo sviluppo sussuale del
bambino attraverso l'infanzia e la pubertà, fino all'età adulta. Nei
bambini nutriti con soy formula questa fase può essere sconvolta (68-70)

I neonati maschi hanno un'ondata di testosterone durante i primi mesi di
vita, in quantità pari a quelle di un soggetto adulto. Tutto questo
testosterone in tale tenera età è necessario per programmare il corpo
per la pubertà, il momento in cui avviene lo sviluppo sessuale vero e
proprio. Se i recettori dedicati al testosterone vengono occupati dagli
estrogeni della soia, tuttavia, questo sviluppo potrebbe non avvenire
mai (71-74). Allo stato la maggior parte delle evidenze che condannano
le soy formula sono negli studi su animali, perché l'etica impedisce
tali studi di intervento sugli uomini. Ma negli anni dall'introduzione
delle soy formula sul mercato, genitori e pediatri hanno riportato un
numero crescente di ragazzi la cui maturazione fisica è stata ritardata
o annullata. Crescita del seno, criptorchidismo, insufficienza di
androgeni sono sempre più comuni. Anche il conteggio dello sperma mostra
dati in declino.

Ma le soy formula creano altrettanti problemi alle bambine. I livelli
naturali di estrogeni raddoppiano durante i primi mesi di vita, per poi
declinare e restare bassi fino alla pubertà. Con la crescente presenza
di estrogeni nell'ambiente e nella dieta un allarmante numero di ragazze
entra anticipatamente nella pubertà (80-82). L'uno per cento delle
bambine attualmente mostra segni di pubertà (come sviluppo del seno o
del pube) prima dei tre anni. A otto anni il 14,7% delle bambine di
razza bianca e il 48,3% delle bambine di razza nera hanno almeno una o
entrambe queste caratteristiche. (83) La maggiore diffusione tra i neri
non è una differenza genetica di tipo razziale, ma un fenomeno recente
(84, 85).

La maggior parte degli esperti ritiene colpeveli di questa epidemia di
pubertà precoce l'estrogeno ambientale contenuto in plastiche,
pesticidi, carni, ma ci sono anche alcuni pediatri e endocrinologi che
ritengono esserci un contributo fattivo della soia. (86). D'altra parte
la soia è l'unico componente che può spiegare la maggiore diffusione
della pubertà precoce tra le bambine di colore. Da quando è stato
fondato nel 1974 il Women, Infants and Children (WIC) program del
governo federale USA, sono state fornite gratuitamente dosi di soy
formula alle madri delle classi meno abbienti che non allattavano al
seno. I bambini di colore, a causa di una maggiore intolleranza al
lattosio (reale o presunta) sono stati quelli che hanno ricevuto più soy
formula. [NdX L'autrice lascia intendere tra le righe, cercando di non
offendere nessuno, che le mamme di colore, in media meno abbienti,
simulassero una intolleranza al lattosio fasulla da parte del bambino
per ottenere gratuitamente le forniture].

La pubertà precoce provoca problemi riproduttivi più avanti negli anni,
come l'amenorrea, cicli anovulatori, sviluppo follicolare difettoso,
sbalzi ormonali e altri problemi legati all'infertilità. Siccome lo
sviluppo e la funzionalità delle ghiandole mammarie dipendono dagli
estrogeni, la presenza di estrogeni della soia nel momento sbagliato
predispone le ragazze al cancro al seno, un'altra condizione che è in
rapida crescita ed è stata messa definitivamente in collegamento con la
pubertà precoce. (87)

Recentemente un team di ricercatori, con a capo Brian L. Storm, ha
analizzato l'uso delle soy formula e il loro impatto sulla salute
riproduttiva. Al termine hanno annunciato un solo effetto avverso:
mestruazioni più lunghe e dolorose tra le donne che hanno ricevuto la
soy formula nell'infanzia. (88) Queste conclusioni rassicuranti
trovarono vasta eco sui titoli dei giornali in tutto il mondo, ma i dati
reali dello studio non erano per nulla rassicuranti. Quello che non
compariva nei giornali, ma era presente nei report, era una maggiore
incidenza di allergie e di asma, un maggiore tasso di tumori cervicali,
di policisti ovarica, di tube di fallopio chiuse, e di infiammazioni
pelviche. (89). Non solo, ma i ricercatori esclusero dalla ricerca le
malattie legate alla tiroide, sebbene i danni alla tiroide provocati
dalla soia erano e sono uno dei principali temi all'attenzione della
comunità scientifica. Non sarà una sorpresa per nessuno sapere che
questi studi sono stati finanziati in parte dall'industria delle soy
formulas.

La maggior parte delle paure riguardo le soy formula sono legate agli
estrogeni. Ma ci sono anche altre ragioni di attenzione, come i livelli
molto più alti di alliminio, di fluoruri e di manganese che si trovano
nelle soy formula rispetto al latte materno e alle formule a base di
latte (90-96). Tutti e tre questi metalli possono avere effetti nefasti
sullo sviluppo cerebrale. Sebbene piccolissime quantità di manganese
siano vitali per lo sviluppo del cervello, dosi tossiche che si sono
accumulate con l'ingestione di soy formula sono state trovate in bambini
che soffrono di problemi dell'attenzione, dislessia, e altri disturbi
dell'apprendimento (97,98).

I difensori della soia ribattono che gli ormoni vegetali contenuti nelle
soy formula non possono essere dannose, perché le donne giapponesi
mangiano un sacco di soia e quindi dovrebbero avere altri livelli di
fitoestrogeni nel loro latte. Ma i ricercatori hanno misurato la
presenza di isoflavoni nel latte materno e ne hanno trovati in quantità
minime, persino in donne vegane che consumano grosse quantità di tofu,
latte di soia, proteine di soia e così via. (99-101).

C'è qualche evidenza, tuttavia, a suggerire che le donne che consumano
molto cibo a base di soia mettono il feto a rischio in termini di futura
salute riproduttiva, e di rischio di tumori al seno. Tutti gli stessi
problemi legati al consumo di soy formula nell'infanzia sono comparsi
tal quali (per lo meno negli studi animali) quando le madri anno
ricevuto alte dosi di soia durante la gravidanza. Ma ci sono stati anche
difetti di nascita legati agli estrogeni, come per esempio l'ipospadia,
una patologia dello sviluppo per cui l'apertura del pene compare nella
parte inferirore dell'asta. (103)

Malgrado gli estrogeni della soia siano definitivamente collegati ad
anomalie dell'apparato riproduttivo, infertilità e altri problemi di
salute, la maggior parte delle autorità hanno un atteggiamento del tipo
"aspettiamo e vediamo". Potrebbe essere un errore gravissimo.

Già negli anni 40 e 50 un altro estrogeno, il dietilstilbestrolo (DES) è
stato dato in gran quantità alle donne occidentali, in un maldestro
tentativo di prevenire aborti. La cosa è attinente perché non solo il
DES è chimicamente molto simile ad alcuni fitoestrogeni, compresi gli
isoflavoni della soia, ma perché ci sono voluti più di 20 anni per
osservare lo spettro completo degli effetti nocivi del DES (104, 105).

Il DES è 100.000 volte più potente dei fitoestrogeni della soia.
Tuttavia la quantità di fitoestrogeni presenti nei prodotti a base di
soia è più che sufficiente a compensare la ridotta potenza. Quando sono
stati studiati gli effetti dei fitoestrogeni nei feti e nei neonati
animali essi erano del tutto simili a quelli osservati sui neonati umani
esposti al DES (106, 107). Studi recenti indicano che l'isoflavone della
soia noto come genistein può essere addirittura più cancerogeno del DES
(108).

Ciononostante persiste la credenza che gli ormoni della soia siano
"innocui" in quanto "deboli" e "naturali". L'industria della soia
sostiene che gli estrogeni della soia siano da 10.000 a 1.000.000 di
volte più deboli dell'estrogeno umano (estradiolo), ma in realtà è solo
1200 volte più debole. (109) Anche così sembra a prima vista molto
debole, ma non lo è a causa della quantità di questo estrogeno ingerito
dai neonati nelle soy formula, e da bambini e adulti che consumano soia
ogni giorno. Qusti individui assumono molti più estrogeni di quanti
abbiano mai fatto parte di una dieta tradizionale asiatica. L'assunzione
media di isoflavoni in cina è di 3 mg a persona, o più precisamente 0,05
mg per kg di peso. In giappone si va dai 10 ai 28 mg a persona, da 0,17
a 0,47 mg per kg di peso. Un bambino che riceve soy formula prende 38 mg
di isoflavoni, pari a ben 6,25 mg per kg. Provate a confrontare questa
dose con 0,47 mg per kg che sono stati dati a giapponesi adulti, uomini
e donne, in uno studio, e che hanno dato riscontri di soppressione della
funzione tiroidea dopo solo tre mesi. Oppure con il 0,75 mg per kg di
peso che sono stati dati a donne americane e che nel giro di un mese
hanno provocato un effetto ormonale sufficiente a far sballare il loro
ciclo mestruale (110). Bambini e adolescenti sono meno vulnerabili dei
neonati, ma il loro giovane corpo è ancora in fase di sviluppo, e resta
vulnerabile alle distorsioni del sistema endocrino operate dalla soia. E
ricordiamo che la soia ha dimostrato di essere in grado di superare la
placenta delle donne in gravidanza e raggiungere i loro piccoli ancora
non nati.

Nel frattempo ancora non si hanno dati certi sulla capacità della soia
di alleviare i sintomi della menopausa, o di prevenire l'osteoporosi o i
tumori del seno. Gli stessi scienziati leader delle industrie della
soia, riuniti nel 5° Simposio Internazionale sul Ruolo dell Soia nella
cura delle Malattie Croniche (tenuto a Orlando, Florida, nel settembre
2003) hanno ammesso che i dati sono confusi e contraddittori, con alcuni
studi che suggeriscono che la soia può essere utile, altri che invece
suggeriscono che la soia promuove l'osteoporosi e favorisce i tumori al
seno,

Quello che è certo è che i livelli di estrogeni della soia che possono
avere un effetto benefico su malattie di origine ormonale, sono livelli
che danneggiano la salute della tiroide. Così come i 25 gr di proteine
di soia raccomandati dalla FDA per abbassare il colesterolo molto
probabilmente sono dannosi per la tiroide, peggiorando il rischio
complessivo di malattie cardiache.

La conclusione è che dati i dubbi sulla innocuità dei cibi a base di
soia, di fatto gli uomini sono stati scelti come cavie per quello che
Daniel M Sheehan, ex tossicologo della FDA, ha definito, un "enorme,
incontrollato e non monitorato esperimento sull'uomo".








Michael Jordan has overcome the acceleration of gravity by application of his muscle power in the vertical plane, thus producing a low altitude earth orbit", Professor Douglas Kirkpatrick - American Institute of Aeronautics and Astronautics




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03/06/2009 16:23

mourne ti prego potresti riassumere in poche parole? xD
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non fa così bene come ti dicono [SM=x52092]








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