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26/04/2006 19:45 | |
- BASKET
Dopo oltre vent’anni la Cestistica va in C2
Vincere da favoriti non è facile come sembra. Se raggiungi l’obiettivo è cosa normale, se lo manchi hai fallito clamorosamente. Ma la Cestistica, targata Hotel Antico Termine (, ha dimostrato di non subire questo "peso", conquistando la promozione diretta in C2. Così la più antica società veronese, fondata da Andrea Piotto nel 1951, ritorna in C2 dopo oltre vent’anni: l’ultima avventura risale infatti alla stagione 1982-83.
«E’ stata - afferma il presidente Gianni Piotto - una lunga, spossante, ma entusiasmante cavalcata. Con Marco Residori, titolare dell’Hotel Antico Termine, è nato un connubio importante, fatto di amore per il basket e volontà di raggiungere qualcosa di ambizioso. Abbiamo iniziato a programmare la stagione da giugno scorso, formando una squadra competitiva, ma non ci aspettavamo che vincesse subito il torneo. Invece, i giocatori hanno creato un gruppo così coeso da superare ogni difficoltà e imprevisti. Falini e Sauro hanno messo a disposizione dei compagni il loro bagaglio tecnico, integrandosi perfettamente con la squadra e mettendosi a disposizione dell’allenatore Ruffo. La posizione di alta classifica non ci ha mai dato alla testa come, invece, è successo alla Trasteverina che, dopo averci superati, ha subito due sconfitte consecutive. Abbiamo dimostrato più continuità di tutti, con sole cinque sconfitte su 30 gare e, anche se sulla carta non eravamo i più forti visto che il Roncaglia era ben più quotato, abbiamo vinto il torneo, divertendoci».
Per la C2 verrà confermato l’intero gruppo?
«Certo, siamo tutti d’accordo che giocatori e tecnici debbano continuare insieme la strada iniziata dieci mesi fa - sottolinea lo sponsor-dirigente Marco Residori -. Nei vari scrimage, la squadra ha dimostrato di reggere il confronto con le formazioni di categoria superiore. Sono ragazzi che amano lottare, che non si tirano mai indietro ed è giusto che vengano tutti premiati, ma teniamo aperte anche altre strade. Personalmente, sono convinto che il basket di Verona sia troppo frazionato e che, per emergere, non possa che puntare su fusioni societarie che non portino alla scomparsa dei club, dando a ognuno un proprio compito. L’obiettivo sarà la salvezza, da raggiungere con serenità».
Per Federico Sauro, giocatore leader indiscusso del team di Ruffo, si tratta di una delle tante promozioni: «Ne ho conquistate cinque nei play-off, ma questa, dopo quella di Legnago con Giuliani, è la seconda raggiunta direttamente, la più bella perchè l’ultima. E’ stata una stagione stupenda, nata sotto la buona stella e la forza del gruppo. Il nostro motto è sempre stato "giochiamo in D, ma abbiamo serate da serie A", questo per dire che siamo sempre stati uniti anche al di fuori della palestra, ognuno con il proprio carattere, problemi o amicizie e interessi diversi. Forse queste peculiarità ci ha permesso di vincere il torneo».
Anna Perlini |