Fortitudo Bologna

Fortitudo, vita nuova "Siamo seri, ci amerete"


20/09/2007 07:35
Orgoglio e Sacrati, il derby ricomincia

- La Repubblica -

BASTANO duemila anime unite da un solo amore ed orgoglio, quello vilipeso per un anno e già magicamente riapparso, lo stesso orgoglio che ieri sera la Fossa ha voluto stendere col suo enorme drappo lungo tutta la tribuna Graziano, a restituire l´Aquila alla sua gente e la gente all´Aquila. Si gira pagina, definitivamente, passato qualcosa di molto simile a una devastazione radioattiva: si parte da zero, o poco più, in un PalaDozza non gremito ma caldo, voglioso, reso compatto in due settori che cantano e s´alzano all´unisono, che acclama i beniamini come salvatori.
Non s´è ancora giocata una partita che conta, al campionato mancano più di dieci giorni, eppure i primi passi della società si riflettono sul clima, sull´ambiente, sul cuore di chi è Fortitudo. Pochi voli e poche parole, ma tanti fatti: non ultimo, il pareggio di sponsor raggiunto ieri, con un colpo di tacco, da Gilberto Sacrati: la sua Upim data in pasto ai giornali (e relativi lettori) negli stessi, non casuali minuti in cui Claudio Sabatini si piazzava in cima alla sua Fortezza. Tutto fa derby, stoccate e dispetti un po´ di più.
Ed è proprio lì, riannunciando Upim alla sua gente, col microfono in mano, che il proprietario della Effe non si tiene, e lancia, con un calembour, il guanto di sfida. «E´ doveroso, dopo tanto lavoro, che gli applausi vadano a tutto lo staff nascosto, i collaboratori e i vicepresidenti, perché tutti contribuiscono a quella che sta diventando una società seria (urla l´aggettivo, ndr), che spero possa darvi soddisfazioni. Accoppiarci ad Upim è un´altra dimostrazione della nostra serietà. Speriamo di fare grandi cose insieme. E gli altri... li lasciamo perdere». Boato. Partono cori all´indirizzo di Sabatini (potete immaginare), il resto è una fiumana Fortitudo. Quella che ha accompagnato, con un occhio di bue umano, tutti i componenti della squadra, in una serata quieta, semplice, aderente alla condotta societaria.
Vogliono un "contatto diretto", dicono da subito, e infatti si finisce in campo, dopo l´estrazione dei biglietti, tra campioni e tifosi impegnati in gare di bombe, con tale Stefano, nanetto con la maglia a righe, che snobba la possibilità di avvicinarsi al cesto e fionda, invece, da distanze improbe (3/7, alla faccia). Da metà campo, però, non ci va vicino nessuno.
Non scorre veloce, va detto, ma ce la godiamo, così come s´era goduta, durante la sfilata, la sfida all´applausometro. Stravince Bagaric, scontato: l´ooooh che ne accompagna la salita delle scalette scuote la folla. Lui, visibilmente toccato, va a stringere la mano a Sacrati. «Grazie». Ma Sacrati, seduto dietro la panchina, senza riflettori, accanto a Pia Tuccitto, performer del nuovo inno, riceve la stretta di mano di tutti. E un abbraccio, quello di James Thomas, che si diverte un mondo, pochi minuti dopo la passerella di Stefano Mancinelli, acclamatissimo, da vero uomo-franchigia. Chiude Davide Lamma, nuovo capitano, prima di Andrea Mazzon, che limita i convenevoli e punta al sodo. «Qui c´è qualcosa di speciale, non so spiegarlo. E´ una fortuna esserci: non vi deluderemo». Non erano rimasti delusi dalle partite, non se ne sono andati delusi ieri, i tifosi della Effe. Un sorriso e tanta carica: questo basta, oggi, per tornare a respirare.
Così sono stati presentati di qua. Di là, sponda Virtus, officerà Sabatini, assieme a Messina, Pillastrini e Vellucci (presidente della Scavolini-Spar), nella presentazione del quadrangolare tra Virtus, Cska, Besiktas e Pesaro di venerdì e sabato. Con un derby Carisbo già giocato a Casalecchio, non sarà la "prima" davanti ai propri tifosi, ma una bell´occasione, per un abbraccio di cui anche alla Virtus, nella sua casa, sanno che può far comodo.
MARCO MARTELLI