Rodman86, 28/03/2015 12:40:
Scusate l'ignoranza, ma chi sono questi 3 ?
Oggi su La Stampa, lo posto perchè c'è il riassunto di chi sono, per te Rod ;)
Il Volo: “Ci svegliamo la mattina e ci chiediamo: è tutto vero?”
L’incredibile 2015 del trio: Sanremo, i dischi, il tour e il sogno Eurofestival
02/04/2015
PIERO NEGRI
Gianluca, Ignazio e Piero, nati tra il 1993 e il 1995, Sanremo 2015 l’hanno vinto, confermando le previsioni degli esperti e i pronostici dei bookmaker. Ma il loro obiettivo era un altro: «Farsi conoscere anche dagli italiani dopo anni di lavoro all’estero». La vera vittoria, poi, «è arrivare al primo posto in classifica e rimanere in vetta, come abbiamo fatto».
Il fatto è che dal 2009, quando si incontrarono nel talent show della Rai Ti lascio una canzone e si misero insieme, la loro storia è un tale crescendo di successi che ora nulla sembra impossibile: «Eravamo piccoli, non pensavamo al futuro - raccontano Ignazio e Piero - ci aspettavamo che dopo il programma finisse tutto. Poi abbiamo firmato il contratto, è chiaro che qualche aspettativa nasce. Ma se prima eravamo conoscenti, poi amici, oggi ci sentiamo fratelli. Anzi, di più».
«Il bello di stare in un gruppo - aggiunge Gianluca - è che hai qualcuno con cui parlare, condividere le emozioni. I genitori ci sono e ci saranno sempre, anche se ora si fidano e ci mandano in giro da soli con Barbara, l’assistente del nostro manager. Ma neppure loro ci possono capire, perché non cantano con noi, non vedono quello che vediamo noi».
A Gianluca, forse perché è baritono (gli altri tenori), forse perché è abruzzese (gli altri siciliani) si chiede di raccontare le tre personalità: «Loro sono proprio siciliani - dice - gente del Sud, giocherelloni. Piero ha un carattere forte, autoritario, può cadere nella presunzione. Ignazio è un pazzerello, con un volume di voce esagerato, è tenore dentro e non molla mai. Io sono il più pacato e il più ottimista. Penso sempre che vinceremo».
In Sudamerica, in un’auto completamente circondata di fan adoranti, Gianluca ha avuto una rivelazione: «Non riuscivamo ad andare avanti, mi sono girato verso gli altri e ho detto: vi rendete conto di quello che sta accadendo? A volte mi sveglio la mattina e mi chiedo: è tutto vero? Ma questo è il bello, viverla ancora come bambini».
Ritrovarsi con ottanta star mondiali in una canzone di beneficenza per Haiti è stata l’esperienza più sorprendente (Ignazio: «A 14 e 15 anni ci siamo trovati accanto a Sting, Carlos Santana, Celine Dion, Lionel Richie, Barbra Streisand, Quincy Jones, sembravamo ubriachi, non sapevamo dove voltarci»). Ma il futuro sembra poter riservare altri momenti memorabili: il 22 giugno da Roma parte un tour italiano che arriva a Piazza Unità d’Italia a Trieste al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago, allo Sferisterio di Macerata, nella Valle dei Templi e si conclude il 21 settembre all’Arena di Verona: «Abbiamo una scaletta, non un copione - dice Piero - siamo casinisti, cerchiamo sempre di divertirci».
Se a settembre uscirà in 53 Paesi del mondo il nuovo album, a maggio rappresenteranno l’Italia all’Eurofestival: sono già dati per favoriti e se a qualcuno tutto ciò ricorda la vigilia di Sanremo, non saranno i ragazzi de Il Volo a negare l’evidenza.