Posto che quando Tranquillo prende in simpatia un giocatore diventa insopportabile (mi ha anche rotto le scatole con la storia di Rocca e del suo grande cuore, incredibile), Sheed è sempre stato giocatore che, in tutto quello che fa, dà l'idea del talento che gli sgorga dalle dita, un po' come McGrady: pur con tutti i problemi e le delusioni degli ultimi anni, anche adesso nessuno potrebbe negare, guardandolo, che è uno dei più grossi talenti del decennio.
Personalmente, seguendo l'NBA dal 2002, ho visto Sheed attraversare diverse fasi, passando dal periodo negativo dei Jail Blazers (preceduto però da un paio di anni favolosi, con l'apice della finale di Conference del 2000 persa contro i Lakers) al trasferimento ai Pistons, senza il quale Karl Malone avrebbe un anello al dito. Anche nel 2005 fu decisivo nel cammino di Detroit fino alla finale con gli Spurs (anche se il suo errore sulla rimessa che portò al canestro di Horry al Palace grida ancora vendetta), poi si è mantenuto su buoni livelli finchè tutti i Pistons hanno continuato a girare. Iniziato il loro declino, in particolare l'anno scorso, anche lui si è lasciato andare. Quest'anno non guardo una partita dei Celtics da una vita, però ho letto del suo inserimento negativo nei biancoverdi, vedremo se nei playoff riuscirà a ritrovarsi. C'è da dire che anche l'età ha comunque il suo peso, si va per i 36...
"Io sono dell'opinione che noi uomini siamo come dei piatti sporchi di due settimane: una parte della sporcizia puoi lavarla facilmente, ma per togliere quella incrostata ci vuole l'acido muriatico."
Respect.