Questa sera vorrei fare il resoconto della trasmissione perché, sapete, è sempre bello ricordare qualcosa di così speciale, per cui ci tengo a lasciare questo ricordo sul WEB (sì lo so, era più facile metterla su YouTube, ma chi ce li ha i mezzi?
).
Innanzitutto la replica è partita in puro stile basket, quindi alle 22.25 e non, come avevo detto, alle 21.10, questo perché hanno messo in onda una specie di trasmissione-pubblicità sulla Toyota ibrida e su altre innovazioni scrause.
Anzi, vi dirò di più: durante la trasmissione precedente, tale "Educare alla salute" dove peraltro è stata confermata la presenza delle temutissime cavallette Bantù (il nemico naturale di Slam dal 1997... tutto vero...), mi sono addormentato.
"B come basket" inizia con l'introduzione di D'Errico: "Verona sale sul tetto d'Europa e ci sale con la pallacanestro" (che sia un messaggio verso qualcuno?), in studio si trovano Mazzon e Fadini, i due "Andrei".
Si comincia subito con un discorso sulla società, ovverosia la base per arrivare ai primi posti sia ad alti che a bassi livelli.
La discussione si sposta su Mazzon: dov'è finito in tutti questi anni? D'Errico parla di Atene e Salonicco, Andrea se la ride spiegando che le altre due finali europee le ha perse e aggiunge che in studio ci sono loro, ma che dovrebbero essere presenti tutti quelli che hanno partecipato all'impresa.
Partono le immagini di andata e ritorno della finale, Mazzon spiega che dopo aver girato per l'Europa e giocato tante partite di coppa, scendere nel campo di casa all'andata può essere molto difficile per due fattori: la pressione e il pensiero perpetuamente rivolto alla differenza canestri.
Fadini, scherzando, dice che dopo l'andata era "imbufalito come una tigre" (terminologia quasi poetica), chiama la coppa Europa "coppa delle Coppe" e spiega che tutto è partito dalla finale persa col Real Madrid, aggiunge, inoltre, una chicca piuttosto importante che non abbiamo mai saputo... per l'andata hanno, e cito: "Dovuto rimandare indietro prenotazioni e biglietti".
Durante le immagini del ritorno a Belgrado (che inizialmente sembrano prese dal nostro forum perché sono un po' sfuocate ma poi tornano normali) Fadini scherza su Mazzon spiegando la brutta avventura che l'allenatore ha avuto quest'anno sportivo con la Fortitudo al Pionir (e non Pioneer come è stato scritto su "l'Arena", mica sono entrati in una cassa stereo
). La gag è stata:
"Sai dove sono?"
"No." (della serie... che mi frega)
"Al Pionir!"
"Ah! Allora ti porterà bene!"
E infatti, dice Fadini, hanno preso dai 25 ai 30 punti, Mazzon fa notare che sono stati meno, ma il risultato è stato il medesimo.
Mazzon insiste molto sul fatto dello "spessore" delle persone incontrate a Verona, parla di anni fantastici e gente meravigliosa, e dice di aver incontrato Keys a Jesolo e di averlo trovato più grasso di tre chili.
Si ricorda, inoltre, di quando è entrato nel Pionir col preparatore atletico (ma non gli sovviene il nome: il mitico Faccioli) e del bellissimo discorso ai giocatori fatto da Blasone, smentendo così i maldicenti, i quali sostengono che fra i due ci fossero state guerre personali (o forse è passato talmente tanto tempo che ci ha messo una pietra sopra?).
Fadini a quel punto interrompe tutti e, rifacendosi al discorso, fa notare che la figura di senior assistant è praticamente nata a Verona che, come al solito, ha anticipato i tempi.
Iniziano le interviste tratte dallo speciale trasmesso prima di "Torniamo tutti a canestro!" e dalla serie cult (
) "Vincerò": Boni nella sede di quella che allora era la San Zeno con alcune coppe alle spalle, Jerichow, che sostiene di essere stato bersagliato con le aste delle bandiere serbe e che gli ultimi tre secondi non sono stati giocati, Dalla Vecchia, Gnad che ricorda la stoicità di Keys e Bullara che asserisce di vedere ogni tanto la gara di Belgrado con suo figlio.
Fadini torna sul discorso dell'esperienza, sostiene che "una squadra di giovani di talento quelle partite le sbaglia" e fa notare come la Mash Riello sia stata composta in parte da vecchi volponi, nel frattempo, durante i filmati, si vede l'abbraccio tra i due fratelli Vicenzi e si ricorda Mario.
Arriva in studio la telefonata di Soave che, stranamente, ricorda la felicità degli americani perché "di solito quando vengono in Italia non sono poi così interessati alle sorti della squadra", ma la discussione torna subito in carreggiata quando si tocca il tasto dolente (in tutti i sensi) della gomitata a Nobile nella partita del "Basket Scaligero" giocata contro Padova.
Né Soave né Fadini se n'erano accorti, il secondo si è detto molto arrabbiato, sostenendo che non si è trattato di un contatto di gioco (fallo "inqualificabile e inconcepibile, non ci sono giustificazioni").
Andrea prosegue il discorso rifacendosi al giocatore in collegamento telefonico e gli dice che "deve dimenticare la Korac e di vincere delle coppe".
Soave risponde che non vede la possibilità di vincere coppe in B2, ma che lo farà.
A quel punto si arriva al solito discorso: tornerà Verona ad alti livelli?
Si capisce che è un argomento tabù perché, mentre D'Errico lo introduce, parte uno sbuffo di Fadini che risuona in studio e in tutte le case dei veronesi (
), Andrea prova a fare un'altra gag, dicendo che Mazzon ha già deciso di donare tutto il suo patrimonio per il ritorno della Scaligera (sottolineo che ha detto proprio "Scaligera" con la "a", fatto da non trascurare), Mazzon ovviamente impallidisce e, con voce flebile, risponde: "Ah non lo sapevo" (della serie "con Fadini non si sa mai
).
Poi Fadini cerca di "aggredire" D'Errico (
) ad alta voce, ovviamente sempre con tono ironico, dicendogli di chiedere "a Vicenzi e alla banca" (come se Innocenzi non esistesse).
Alla fine desiste e asserisce che di idee ce ne sono tante, di entusiasmo anche e aggiunge che chi conosce bene la città sa che ci sono le potenzialità: "Fatico a trovare in Italia una realtà di questo tipo".
Fa l'esempio della partita giocata ultimamente con Padova e sostiene che 300 dei 600 spettatori erano veronesi venuti di loro iniziativa: persone positive e genuine.
Lo specialone si conclude con la frase di Fadini circa il ritorno di Verona: "Non so quando avverrà, sono certo che avverrà", zumpappero zumpappà.