Due opinioni sparse sul posticipo.
Cantù è passata da annate di esecuzione a metacampo, alla volonta di aprire il campo e di tirara nei primi secondi dell'azione. Ragland è l'alfiere delle scorribande brianzole.
Adam Uter sembra un bel cubetto di granito, ma con mani molto morbide. Diversi canestri di ottima fattura contro Ortner e Ress. In difesa deve migliorare la tendenza a saltare a prescindere da quello che sta facendo l'attaccante.
Cusin e Leunen ormai sono delle garanzie nei loro rispettivi ruoli, e nelle loro rispettive responsabilità.
Stefano Gentile ha dato vita al duello più bello della partita, ossia quello con Hackett. Punti e faccia tosta, cosa comune in casa Gentile.
Michael Jenkins tende a metterla dalla lunga distanza. Non ha sbagliato nessuna conclusione pesante quando contava.
Hackett sempre più faro, guida e leader di questa squadra. L'attacco senese nasce e muore con le sue iniziative. Il problema è che nel nostro campionato è in assoluto il giocatore più immarcabile che c'è. Più grosso degli esterni pariruolo, troppo veloce nel caso qualcuno mettesse contro di lui un corpo più pesante.
Carter non ha un talento spropositato, ma fa tutto quello che serve su un campo da basket. In attacco fa sempre la cosa giusta e in difesa è sempre al centro delle rotazioni. Tende a tirare qualsiasi cosa che li passa tra le mani, ma è sicuramente il giocatore squadra che serve nella filosofia Siena.
Si aspetta una maggiora continuità da parte di Green. Il ragazzo ha mezzi non indifferenti, ma paga un piccolo scotto dovuto all'esordio tra i pro.