La barriera corallina australiana è morta, annuncio shock di National Geographic

Anche una testata autorevole come National Geographic è caduta in un sensazionalismo basato su affermazioni inesatte (una mezza bufala). Pur se nel 2016 nella Great Barrier Reef australiana i coralli sono stati soggetti a "sbaincamento" di massa (in maniera più diffusa e più pesante rispetto agli episodi passati), essi non sono nè totalmente morti nè ancora in modo irreversibile.
La situazione è molto critica e destinata a peggiorare se non verrà frenato l'effetto serra, però far passare il messaggio che non ci sia più niente da fare più che smuovere le coscienze le annienta, invece siamo ancora in tempo per salvare le barriere coralline.

Anche altre testate stanno riportando male notizia, per fare informazione bastava tradurre l'introduzione alla ricerca pubblicata su Nature.



L'aumento della temperatura dell'acqua distrugge la relazione simbiotica tra i coralli e le alghe, causando la perdita del colore dei coralli. Il perdurare di questa condizione può incrementare notevolmente la loro mortalità.
Nel 2016 la proporzione delle porzioni di barriera affetta da elevato "sbiancamento" (più del 60% di coralli che hanno perso il colore) è stata quattro volte superiore rispetto al 1998 e al 2002. Inoltre nel 2016 solo l'8,9% delle porzioni di barriera analizzate sono state risparmiate dallo "sbiancamento".

Sempre detto, odio il caldo!!!

Il problema, ho letto non mi ricordo dove qualche settimana fa, è che tutto quello che sta succedendo all'ambiente non si può più fermare almeno per una decina d'anni, è l'effetto spinta cominciato decenni fa. Se si decide finalmente di porre rimedio a partire da SUBITO, ADESSO possiamo correggere l'andamento da qui a 20 anni.
Quindi forse le previsioni fatte sulla Barriera Corallina sono pessimistiche ma in un certo senso realistiche considerando come si sta muovendo la politica ambientale in quel senso. O meglio, come NON si sta muovendo.

Sono per la correttezza dell'informazione, in ogni caso. Il tono e la precisione è dell'articolo scientifico è molto più costruttivo, porta a pensare nel proprio piccolo al problema, piuttosto che un'immagine apocalittica cattura click.
L'andazzo preso dai governi è imbarazzante, non ci si rende conto che l'effetto serra sempre maggiore creerà dei danni anche all'economia (a partire dall'aumento di eventi climatici estremi e la pressione demografica causata dalla diminuzione di zone abitabili per desertificazione e mancanza di acqua). Continuare così è masochismo.

Il problema è che sulla base di paroloni si può dimostrare tutto e il contrario di tutto.
Concordo con Steve sul fatto che, con pochi dati e ricerche, bisogna offrire l'informazione più corretta possibile.
Concordo con Lullaby quando sostiene che comunque è importante mantenere la guardia alta e rispettare questo nostro bellissimo pianeta.