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NBA: è scattato il lockout. Oscurato il sito NBA.com

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2011 15:45
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08/08/2011 10:37

Hawks venduti

ATLANTA -- The Atlanta Hawks and Philips Arena will be sold to California developer and pizza chain owner Alex Meruelo, but the NBA team will remain in Atlanta, a person familiar with the deal said Sunday.
espn

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08/08/2011 13:09

Ad Atlanta mi sembra che il pubblico sia un pò spento.



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12/08/2011 15:44

Adesso si accenderà: con il nuovo proprietario al palazzetto pizza gratis per tutti [SM=g27835]
09/09/2011 01:44

Dato che si parla di un "avvicinamento tra le parti", pur sapendo che questo non vuol dire assolutamente nulla, chi ha la voglia di fare un riassuntino su chi ha l'nba escape? Quali squadre sarebbero messe male?
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09/09/2011 09:41

Da noi mi sa che Treviso non sarebbe messa benissimo.
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10/09/2011 09:10

E questa è una non verità: Adrien è venuto qui da "svincolato" quindi non ha NBA ESCAPE, non avendo contratto con nessuna squadra alla scadenza del lockout.
Moore invece, devono essere i Boston a dargli un garantito di minimo 2 anni e allora potrebbe partire, sennò rimane.
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13/09/2011 09:36

E Montejunas?
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16/09/2011 11:17

Re:
BW81, 13/09/2011 09.36:

E Montejunas?



è stato draftato ma non ha firmato il contratto perché nel frattempo è subentrato il lockout.




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02/10/2011 18:30


Lockout NBA, che tensione. L'accordo è ancora lontano

Proseguono le trattative a New York per scongiurare la serrata che eviterebbe l'avvio della stagione di basket a stelle e strisce. Durante la riunione litigio fra Wade e Stern. Vicinissima la frattura definitiva, poi il dialogo è proseguiito. Adam Silver, vice commissioner: «Ho visto un senso di urgenza. Credo che il pensiero, da entrambe le parti, era "dobbiamo spingere in questo weekend". Ma non sono sicuro che si possa arrivare a un accordo in questo fine settimana»
sabato 01 ottobre 2011

NEW YORK (STATI UNITI) - Bologna ancora con il fiato sospeso, sì perchè alla NBA si continua a trattare. Quattro ore di colloqui ieri, c'erano anche 21 giocatori e 10 proprietari, e oggi (alle 16 italiane) si riprende. Le due parti sanno che questo weekend è l'ultimo che il calendario concede, se non si arriverà a un accordo si comincerà a cancellare parte della stagione 2011-2012. Ieri, secondo le indiscrezioni trapelate, al tavolo delle trattative ci sono stati momenti molto tesi. C'erano parecchi big alla riunione di New York, LeBron James, Carmelo Anthony, Paul Pierce e anche Dwyane Wade ed è stato proprio quest'ultimo a diventare il protagonista della giornata: la stella di Miami si era già fatto sentire in precedenza, con una intervista nella quale affermava che se nella NBA non ci fosse il salary cap le star, e quindi anche lui, potrebbero guadagnare molto più, oltre 50 milioni di dollari l'anno (Wade con gli Heat arriva a 15). Dichiarazioni forse non adatte al momento, ma questo è stato solo l'antipasto, perché durante l'incontro proprietari-sindacato, Wade, secondo quanto rivelato da Chris Broussard di ESPN, si è messo a gridare contro David Stern: è successo quando, a un certo punto, il commissioner della NBA ha puntato la sua attenzione sulla guardia degli Heat mentre stava facendo un commento, il giocatore non ha gradito, ha pensato di essere sminuito e sono arrivate le scintille.

GRANDE TENSIONE - Volevano andarsene i giocatori e la frattura, che sarebbe stata a questo punto probabilmente insanabile, è stata evitata da Billy Hunter, direttore esecutivo del sindacato, che dopo l'incidente ha prima parlato con Stern, quindi ha convinto i giocatori a riprendere i loro posti. Una volta conclusa la riunione, quattro ore (mentre in precedenza le due parti si erano incontrate separatamente) nessuno ha parlato di progressi nelle trattative, ma il fatto positivo sottolineato da tutti è che si va avanti. «Tutto quello che ho visto - parole di Adam Silver, vice commissioner - è stato un senso di urgenza. Credo che il pensiero, da entrambe le parti, era "dobbiamo spingere in questo weekend" e su questo punto l'accordo era totale». Non c'è più tempo infatti se davvero si vuole salvare tutta la stagione. «Ma non sono sicuro che si possa arrivare ad un accordo in questo fine settimana - ha aggiunto Silver - credo piuttosto che la domanda che ci si deve porre è quanti progressi si saranno fatti nei punti fondamentali». Stern e Silver hanno sottolineato che il sindacato è soddisfatto per quello che riguarda la proposta sulla divisione degli introiti, rimane invece la struttura del salary cap a mantenere ancora lontane le due parti.

Roberto Zanni - Corriere dello Sport



“Don’t point your finger at me, I’m not a child”
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03/10/2011 16:46

Lo scoop di Dan Peterson "Le parti han trovato l'accordo, l'NBA parte"
In un intervento a Sportitalia 24, il "The Coach" ha rivelato che, secondo un'indescrezione giuntagli da una fonte anonima, proprietari e giocatori avrebbero raggiunto un accordo e quindi l'NBA partirebbe
02 Ottobre 2011 22:42 di Alessandro Mazzeo

Come direbbe un certo personaggio "Mamma butta giù la pasta!". E mai nessuna frase potrebbe calzare a pennello quanto quella che ha reso celebre (come se già non lo fosse) Dan Peterson, o meglio il "The Coach".
Peterson, infatti, intervenuto sul canale Sportitalia 24 ha lanciato una vera e proprio bomba. La bomba in questione riguarda il lockout NBA, tema che sta tenendo il mondo del basket in sospiro da ormai tanti mesi. Il "The coach" ha affermato che, secondo alcune indiscrezioni giuntegli da un fonte più che autorevole negli States di cui non ha voluto citare il nome, proprietari e giocatori avrebbero finalmente raggiunto un accordo e, quindi, l'NBA potrebbe una volta per tutte partire. Peterson ha poi aggiunto che l'annuncio ufficiale dovrebbe essere dato martedì prossimo.
Il nodo inscioglibile su cui le due parti non riescono a trovare l'accordo è la spartizione del famigerato BRI (Basketball Related Income), ovvero gli introiti che l'azienda NBA incassa ogni anno. Nodo finalmente sciolto? Vedremo.

BasketLive.it



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04/10/2011 13:10

Sono l'unico a essere ormai praticamente indifferente al destino dell'NBA? E non per disamore del gioco, semmai il contrario. Credevo che lo Slamball fosse una cagata, ma l'NBA si sta dando da fare per dimostrare che a contare alla fine sono sempre e solo i soldi. So di non dire niente di nuovo, ma se una volta mi bastava vedere una bella schiacciata di McGrady, adesso sono solo schifato.
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04/10/2011 13:18

Dai no, è l'America! E' già successo nel '98, è ricapitato oggi. Lì non si scandalizzano se giocatori milionari tutelino i loro quattrini.



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04/10/2011 13:23

è ovvio che l'NBA ha perso molto del suo fascino. Ma non è certo per colpa de lockout, è un degrado anche tecnico-tattico degli ultimi anni. Tuttavia resta ancora qualche picco di bei momenti (finale 2010 grazie però a giocatori di vecchia generazione diciamo).
[Modificato da SteveH 04/10/2011 13:24]



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04/10/2011 14:12

Il mio discorso non é riferito specificatamente al lockout (anche se il discorso di gente che guadagna 15 milioni l'anno e vorrebbe prenderne 50 mi fa venire la pelle d'oca, sono pur sempre pagati milioni per giocare ad un gioco, esattamente come le superstar di altri sport), e sono comunque d'accordo con te che i bei momenti ci sono ancora, anche se a volte per vedere un po' di vero basket bisogna aspettare che ci siano i playoff, così col cavolo che lasciano penetrare e schiacciare gli avversari per fare spettacolo. Diciamo anche che buona parte del mio disgusto é legata al fatto che é sempre più evidente come le regole del gioco siano piegate ai fini dello spettacolo, anche con figuracce eclatanti (vedi tutto il tormentone su Lebron James che é il re del fare passi).
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04/10/2011 14:36

Pare che l'accordo sia possibile.
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13/10/2011 11:25

Ufficiale: la NBA cancella le prime due settimane di regular season
La NBA ha annunciato con un comunicato ufficiale di aver annullato le prime due settimane della stagione regolare 2011-12, non avendo raggiunto un accordo per la stipula di un nuovo contratto collettivo con l'Associazione Giocatori. "Nonostante i grandi sforzi, non siamo stati in grado di raggiungere un nuovo accordo con il sindacato dei giocatori che consenta a tutte le 30 squadre di poter competere in un campionato e allo stesso tempo compensare in maniera equa i nostri giocatori - queste le dichiarazioni del vice commisioner NBA Adam Silver

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11/11/2011 18:09

Stern fa l'ultima offerta. Ora palla al sindacato

NBA, altre 11 ore di negoziati hanno portato a un nuovo, e forse definitivo, ultimatum da parte del commissionesi David Stern. Il sindacato giocatori definisce la proposta "deludente" ma convocherà una riunione generale per i delegati delle 30 squadre per lunedì
Da sinistra: Theo Ratliff, Etan Thomas, Keyon Dooling, Derek Fisher e Roger Mason. Ap

Altre 11 ore di negoziati hanno portato a un nuovo, e forse definitivo, ultimatum da parte di David Stern. Il commissioner, infatti, ha formulato al sindacato al sua ultima offerta, molto simile peraltro a quella precedente, che dovrà essere accettata entro martedì prossimo. Stop alle trattative quindi e spazio alle discussioni tra giocatori. Se il fatidico si da parte del sindacato dovesse davvero arrivare all’inizio della prossima settimana, allora ci sarà spazio per una regular season da 72 partite che prenderà il via il 15 dicembre. “Non posso certo prevedere quello che farà il sindacato - sottolinea David Stern che ha preferito non entrare nei dettagli della sua ultima proposta - ma spero ardentemente che arrivi una risposta positiva in modo da poter partire il 15 dicembre con una stagione regolare da 72 partite”. In linea teoria, quindi, al Nba sta già lavorando sul nuovo calendario che vedrà la regular season (ma anche la postseason) concludersi con una settimana di ritardo rispetto al previsto. La palla per l’ennesima volta passa al sindacato che pero’, almeno stando alle parole di Billy Hunter e Derek Fisher, non appare sulla stessa lunghezza d’onda rispetto ai proprietari. E certamente questa non e’ una novità. Acqua in bocca sull’accordo proposto da Stern ma a quanto sembra assomiglia moltissimo, salvo qualche piccola modifica a favore dei giocatori per quanto riguarda la Salary Cap, a quello offerto la scorsa settimana. Sulla divisione dei proventi Nba, poi, si partirà dal salomonico 50-50.

"nessun progresso sufficiente" — “Non ci sono stati progressi sufficienti per arrivare a un accordo - dice Derek Fisher, l presidente del sindacato giocatori - e questo e’ molto deludente visto che noi tutti vogliamo tornare a giocare”. Il sindacato pero’ convocherà una riunione generale per i delegati delle 30 squadre per lunedì a New York per discutere della proposta di Stern e decidere se accettarla, e quindi procedere a un voto collettivo, o meno. “Sicuramente questa non e’ la miglior offerta del mondo - ribadisce Billy Hunter - ma abbiamo il dovere di proporla ai rappresentati delle squadre”. Entro martedì quindi arriverà la resa dei conti. Stern questa volta appare inflessibile. Se il sindacato dovesse rispondere picche, i proprietari torneranno alla loro offerta originale (53-47 a loro favore nella divisione del “Bri” e una “hard cap”) e il rischio di un’intera stagione di stop diventerebbe davvero reale. Intanto il gruppo di “ribelli”, capitanati da Paul Pierce, non sembra voler abbandonare la pista della “decertification”. Già nella giornata di venerdì potrebbero far partire la petizione, firmata da circa 200 giocatori, per arrivare a una vera e propria votazione sulla dissoluzione del sindacato stesso. Ci vorrà comunque un po’ di tempo e la giornata di lunedì potrebbe cambiare tutte le prospettive. Il meeting dell’associazione giocatori, infatti, diventa assolutamente decisivo.

Simone Sandri - www.gazzetta.it/Basket/Usa/11-11-2011/stern-fa-ultima-offerta-8036673055...
[Modificato da SteveH 11/11/2011 18:10]



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14/11/2011 23:43

Speriamo che si riesca a partire! Incrocio le dita...
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15/11/2011 10:17

E invece mi sa che non si parte...

Nba, il lockout va avanti
Il sindacato: "Stagione a rischio"


NEW YORK (Usa), 14 novembre 2011

Altra fumata nera nell'ennesimo incontro a New York: il sindacato dei giocatori ha rigettato anche l'ultima bozza di accordo. Il commissioner Stern: "Comportamento inaccettabile"

La “decisiva” giornata di lunedì si chiude nel peggiore dei modi. Stop ai negoziati e via alle azioni legali. In parole povere Derek Fisher e Billy Hunter al termine del meeting del sindacato al Westin di Times Square scelgono l’ “opzione nucleare” e passano la palla nelle mani degli avvocati. Non solo, quindi, l’offerta di David Stern viene rifiutata, come sembrava scontato, ma i giocatori decidono di non provare nemmeno a tornare al tavolo delle trattative e optano per una sorprendente azione legale contro la Nba. Vince, quindi, la fazione della “decertification”, anche se non si arriva a una vera e propria dissoluzione del sindacato.


AZIONE LEGALE — In pratica l’associazione giocatori cambierà status, manderà un cosiddetto “disclaimer” alla Nba, dirà di non voler più rappresentare la forza lavoro (cioè i cestisti) e poi passerà alle vie legali nei prossimi giorni, denunciando la Lega per aver violato le norme antitrust. “Siamo convinti che arrivati a questo punto questa sia la soluzione migliore - commenta Derek Fisher a un’affollatissima conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche una quarantina di giocatori tra i quali Chris Paul, Carmelo Anthony e Kobe Bryant - la proposta dei proprietari è inaccettabile. Siamo tutti uniti e adesso passiamo la palla agli avvocati”. Una scelta simile a quella adottata dal sindacato dei giocatori Nfl, ma in tempi diversi. Se davvero questa è l’opzione migliore per l’associazione giocatori Nba, Fisher e Hunter avrebbero dovuto sceglierla (così come suggerito a più riprese dagli agenti) a luglio, in modo da poter comunque avere i tempi tecnici per arrivare a una soluzione che non precluda la cancellazione dell’intera stagione. La Nba si era preparata a questa evenienza a inizio luglio, denunciando il sindacato proprio per il modo in cui proponeva l’ipotesi della “decertification” come uno strumento di negoziazione.

TEMPI LUNGHI — Adesso con gli avvocati in campo i tempi naturalmente si allungano e la stagione è in grande pericolo. “Da tempo il sindacato ci minaccia con l’ipotesi della “decertification” - dice David Stern alla Espn dal suo ufficio di Midtown Manhattan - siamo pronti e non ci lasciamo spaventare. Purtroppo questa è una vera tragedia e mette in serio pericolo l’intera stagione. La leadership del sindacato si è comportata in maniera irresponsabile, se davvero volevano scegliere questa opzione avrebbero dovuto farlo tempo fa, in modo da poter salvare la stagione. Sono molto deluso, anche perché ritengo più che soddisfacente la nostra ultima proposta e noi abbiamo agito in buona fede durante tutta la durata del negoziato”. Ora si andrà per vie legali e le cose si mettono male un po’ per tutti. Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto da una parte o dall’altra la situazione si ingarbuglia ulteriormente e i tempi si allungano in maniera probabilmente irreparabile.

Simone Sandri

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15/11/2011 10:26

attenzione perchè adesso lo scenario di eurolega potrebbe cambiare per davvero e se le squadre italiane non si muovono , il divario con le big potrebbe diventare incolmabile.
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