| | | OFFLINE | | Post: 7.183 | Età: 32 | Sesso: Maschile | Hall of Fame | |
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26/05/2009 15:30 | |
Privo dalla nascita della sinistra, Laue è uno dei migliori prospetti in uscita dalla high school. E l'anno prossimo giocherà con Manhattan College in Division One
MILANO, 26 maggio 2009 - "Ragazzo, sei proprio forte: se tu avessi due mani potresti dominare". Kevin Laue si è sentito dire così da quasi tutti i suoi allenatori: peccato che, invece, di mano ne avesse una sola. E non in senso sportivo, del tipo "prova a usare anche l'altra". No: ne ha una sola perché la sinistra non gli è mai cresciuta. Eppure l'anno prossimo giocherà in Ncaa, a Manhattan College, in Division One. Ce l'ha fatta, insomma.
disgrazia — Kevin, 19 anni, californiano, non ha avuto una nascita facile. Il cordone ombelicale gli si era attorcigliato al braccio sinistro, impedendone la crescita. I suoi genitori hanno provato a fargli mettere delle protesi, ma niente: hanno cercato di iniziarlo al calcio, ma niente, neppure qui. A Laue piaceva il basket. Anche perché, braccio sinistro a parte, il resto del corpo aveva già cominciato a crescere. Oggi è alto 210 centimetri.
sogno — Per essere monco, Kevin se la cava anche discretamente. Il braccio sinistro lo usa, in pratica, solo per fare leva quando tira. Come stoppatore, però, è una macchina. Da dicembre, decine di squadre di Division III lo hanno contattato per offrirgli di giocare con loro; ma Laue sognava la Division One, la massima categoria in Ncaa. Gli scout si sono espressi così su di lui: "Può fare la differenza in Division One, quantomeno nelle squadre di medio-basso livello". Senza dimenticare che Sports Illustrated nel 2007 lo aveva definito "il giocatore di basket più entusiasmante".
jaspers — Tutti questi complimenti e riconoscimenti, alla fine, sono serviti. Perché Kevin indosserà, nella prossima stagione Ncaa, la maglia dei Manhattan College Jaspers. Un team di Division One che ha chiuso l'ultimo campionato con 16 vittorie e 14 sconfitte. Laue partirà presumibilmente titolare: i lunghi dei Jaspers hanno chiuso quest'anno il loro quadriennio collegiale. "Merita una chance", ammette al New York Times Barry Rohrssen, coach di Manhattan College. |