the fire bug, 14/07/2009 21.21:
Un mio parente alla lontana arrivato alla pensione fece una roba simile. Era un ex-marinaio che, a seguito del naufragio dell'Andrea Doria di cui era membro dell'equipaggio, ripiegò sulla più tranquilla professione di tipografo. Il fuoco dell'esplorazione gli rimase però sempre dentro e, nonostante moglie (a cui intestò la casa) e figli (a cui diede liquidazione e pensione), non ci fu verso di tenerlo fermo. Quando gli girava, prendeva la sua bicicletta e girava (più che altro Europa e Nordafrica, ma andò anche in India), per mesi interi, mantenendosi nei modi più svariati (acquaiolo, mozzo, contadino, ecc...). Andò a meditare per 15 giorni in una buca nel deserto del Sahara, fu incarcerato perchè imbarcato su una nave che importava merci di contrabbando (al processo riuscì a dimostrare la sua estraneità e venne assolto), portò a casa a mio papà il narghilè (negli anni Settanta...) dicendogli che "quel robo qui solo col tabacco ti fa uscire gli occhi dalle orbite, giù là ti mettevan dentro della roba che facevo tre giorni a vedere gli spiriti", incontrò Sathya Sai Baba, a Tunisi creò una sorta di centro per i ragazzi affetti della cecità del pollo e molte altre cose che non ricordo. Aveva elaborato, tra le altre, la tecnica di raccogliere gli uccelli che si schiantavano, morendo, all'entrata delle gallerie, che impiegava quando non aveva voglia di lavorare per pagarsi da mangiare. Nelle lettere che spediva alla famiglia si firmava Zero, perchè più viaggiava e più si accorgeva di essere nulla in confronto al mondo che lo circondava.
questa storia non può passare incommentata. Ammiro quest'uomo, altro che film!