Riporto quella che mi sembra una bella iniziativa di Basket Central. Analizzando tutti i draft della storia hanno scelto il miglior giocatore per ogni chiamata mai effetuata... Ecco la prima parte:
60 – Ad ex aequo vengono selezionati
Michael Cooper (’78) e
Drazen Petrovic (’86). È l’unica selezione alla pari del draft, ma per una scelta così bassa impossibile non selezionare uno dei migliori difensori della storia, colonna dei Lakers anni ’80, e il miglior giocatore europeo di tutti i tempi, pioniere degli europei in Nba.
59 –
Pat Cummings (‘78). Centro da Cincinnati, quattro stagioni in doppia cifra tra Dallas e New York in dodici anni nella Lega.
58 –
Kurt Rambis (’80). Mitica ala forte dei Lakers dello Showtime: grinta, muscoli e i leggendari occhialoni alla, appunto, Kurt Rambis…3 titoli in gialloviola, 14 anni di Nba.
57 –
Emanuel Ginobili (’99). È l’uomo dei due Mondi, ha vinto praticamente tutto, in Europa, in Nba e con la Nazionale, sempre da protagonista.
56 –
Amir Johnson (’05). Puntiamo sul giovane lungo dei Pistons, che sta migliorando di anno in anno, la storia non ci offre di meglio in questa posizione. Ultimo giocatore mai scelto proveniente dalla High School.
55 –
Marc Iavaroni (’78). Sette anni di onesta Nba, i primi da comprimario importante dei forti Sixers dell’epoca, dove ha vinto il titolo nell’83. Tra qualche anno potrebbe essere scavalcato da Luis Scola (’02).
54 –
Sam Mitchell (’85). Bandiera dei T’Wolves, con loro per 10 delle sue 13 stagioni da pro, Mitchell è il mentore di Kevin Garnett ed ha vissuto sei stagioni in doppia cifra.
53 –
Anthony Mason (’88). Pat Riley lo scopre ai Knicks di inizio anni ’90, per lui inventa il ruolo di “point forward” e da lì è un’escalation continua per Mason, che ottiene sette stagioni in doppia cifra e la partecipazione all’All Star Game del 2001.
52 –
Steve Kuberski (’69). Nove anni di Nba, spesi principalmente come uomo dalla panchina dei Boston Celtics, Kuberski ha il vanto di avere due anelli alle dita (’74 e ’76) e la curiosità di essere stato l’ultimo 33 dei Celtics prima di Larry Bird.
51 –
Kyle Korver (’03). Ala da Creighton University, micidiale tiratore dalla lunga, quattro stagioni in doppia cifra, ora agli Utah Jazz dopo aver speso i primi 4 anni e mezzo nella lega ai Sixers.
50 –
Steve Kerr (’88). Vincente, secondo miglior tiratore da tre all time come percentuale, deve molta della sua fama all’aver giocato in squadre come i Bulls di MJ e gli Spurs di Duncan. Ma anche loro devono più di qualcosa a lui se hanno portato a casa i titoli che hanno vinto, citofonare Utah per informazioni.
49 –
Edward Johnson (’77). Guardia esplosiva degli Hawks anni ’80, ha giocato anche due All Star Game, per poi dover chiudere la carriera precocemente per problemi di droga e assurgere di nuovo alle cronache due anni fa dopo essere stato arrestato per un caso di presunta pedofilia.
48 –
Cedric Ceballos (’90). Ala spettacolare, tra i migliori realizzatori Nba al top della sua carriera, vissuto nei Lakers del pre-Shaq, contropiedista fenomenale. Otto stagioni in abbondante doppia cifra, un All Star Game.
47 –
Vernon Maxwell (’88). “Mad Max”, guardia dal canestro facile, di grandi attributi, con la tendenza a “impazzire” ogni tanto, ma importantissimo nel back to back dei Rockets a metà anni ’90. Dieci stagioni in doppia cifra.
46 –
Jeff Hornacek (’86). Dopo i primi due anni di apprendistato, il piccolo “Horny14” si è imposto come una delle migliori guardie tiratrici della lega: fondamentali da manuale, grande tiro ed intelligenza da vendere, due finali Nba con i Jazz, 12 stagioni in doppia cifra su 14.
45 –
Antonio Davis (’90). Dopo aver iniziato la carriera da pro a Milano, Davis ad Indiana si è pian piano imposto come uno dei lunghi più solidi della lega sui due lati del campo, arrivando anche a disputare l’All Star Game del 2001 in maglia Raptors.
44 –
Malik Rose (’96). Nonostante la statura, anni importanti per questo centro di neanche due metri alla corte dei San Antonio Spurs, con un ruolo di rilievo uscendo dalla panchina. Due titoli Nba.
43 –
Michael Redd (’00). Autentica pesca miracolosa per i Bucks, che si sono ritrovati con un all star fisso e dream teamer alle ultime Olimpiadi, non male per una scelta così bassa.
42 –
Stephen Jackson (’97). Discorso analogo a quello fatto per Redd, anche se Jackson, pur vantando un anello al dito da titolare (Spurs ’03) non ha toccato i vertici della guardia dei Bucks in carriera. Sembra migliorare di anno in anno, e oramai le stagioni nella lega iniziano ad essere dodici.
41 –
Cuttino Mobley (’98). Scovato dai Rockets, ha vissuto fino ad oggi sempre in doppia cifra di media (tranne il primo anno a 9.9 punti), prolifica guardia tiratrice, per anni compagno di Steve Francis nel backcourt dei Rockets.
[Modificato da zuna 02/10/2008 22:33]