Gli ultimi All Star Game italiani sono un insulto al basket, si fa finta di giocare e non ha alcun valore promozionale. E' una versione farsesca di basket, meglio abolirli.
Dalla NBA la Serie A dovrebbe copiare la managerialità, cercare di costruire palazzetti dello sport moderni, liberalizzare i roster senza imporre italiani costosi e di basso livello tecnico, aumentare la diffusione sui social (possibile che la Lega su facebook e youtube non pubblichi uno straccio di highlights e top10?).
Il sondaggio a rifletterci bene può essere fallace: molti di quelli che hanno dichiarato di essere tifosi di volley probabilmente avevano fresco il ricordo del sostegno dato a Zaytsev e soci nelle ultime Olimpiadi. Invece la statistica andrebbe valutata sul tifo costante tutto l'anno per un club e su tutti gli eventi della Nazionale, non su sporadici singoli eventi. E' vero che la A2 cestistica ha un bel seguito, però è chiaro che se metti come metro di paragone le bolognesi e Treviso vinci a mani basse, sono piazze che dovrebbero stare in A e ci torneranno prestissimo. Altrove la situazione è meno rosea.
La questione professionismo non ha molto valore, è puramente formale. La A1 di volley fa contratti con ingaggi non così inferiori rispetto al basket, e il livello organizzativo è di fatto professionistico. L'unica cosa che cambia è la forma giuridica dei club (non c'è obbligo di creare società per azioni) e dei rapporti di lavoro: i "professionisti" devono essere inquadrati come lavoratori subordinati, i "non professionisti" invece ricevono un compenso che verrà tassato tra i redditi diversi.
La differenza è che i contratti dei campionati professionistici ovviamente arrivano a costare per i club fino al doppio dell'ingaggio percepito, tra imposte contributi. La scelta del volley è stata furba, infatti anche il basket da qualche anno è tornato in parte sui suoi passi, riportando la A2 fuori dal professionismo.
[Modificato da SteveH 04/10/2016 19:59]