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Un po' di autoironia......

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2016 13:48
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13/02/2014 14:26

Onestamente, la curva milanese si meritava la sconfitta contro Sassari solo per la "coreografia" creata per quella partita.
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14/02/2014 21:30

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17/02/2014 18:16

Sì ma i daspo non vi sembrano esagerati? Ok, hanno sbagliato nessuno li ha giustificati soprattutto perchè i risultati a parte quella partita sono ottimi, però daspare 50 persone mi sembra l'ennesimo provvedimento di pancia. Si sta giocando un po' troppo con le libertà delle persone
[Modificato da ricicardo 17/02/2014 18:16]
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17/02/2014 18:41

I daspo sono esagerati, soprattutto alla luce di quello che si vede sul video. Se pensiamo che in altre partite è successo ben di peggio, e nessuno è mai stato "daspato"......solito 2 pesi e 2 misure.
18/02/2014 09:12

ricicardo, 17/02/2014 18:16:

Sì ma i daspo non vi sembrano esagerati?



Si vede che qualcosa avranno fatto
Fossero stati a casa loro, non gli sarebbe successo nulla
Io li chiuderei in galera e getterei via la chiave
Il modello inglese
Il palazzetto per le famiglie


Tutto questo fino alla prima multa per divieto di sosta presa perché l'auto era parcheggiata nello stallo per disabili. A quel punto

Figli di puttana, sembra che siano lì a curarti
Multare la povera gente che lavora
Bisogna scendere in piazza per fare la rivoluzione
I politici che rubano
Mi ero fermato un minuto, ti giuro, solo un minuto, per comprare una marca da bollo


P.S.
Io poi a seconda della prima o della seconda situazione passo per buonista/cattivista, comunista/fascista, eccetera.
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18/02/2014 10:38

Non so se ti riferisci a qualcuno di particolare, ma in linea di massima il mio pensiero è fondato su due punti:
1) Non approvo minimamente la contestazione che è stata fatta. A tutti i tifosi di Milano sono girate le scatole per come è finita la coppa Italia, ma non possiamo dimenticarci tutto quello di buono che è stato fatto fino a questo momento. Non si puo dimenticare il primato in campionato e l'ottima eurolega fin qui disputata. Detto ciò, ognuno è libero di contestare. Sarebbe più opportuno farlo a palazzo, piuttosto che interrompere un allenamento.

2) I Daspo sono esagerati in questo caso. Non condivido la contestazione, ma i ragazzi in questione hanno solo chiesto un colloquio con la squadra. Durante le partite sono successe cose ben peggiori di questa, e il Daspo non è partito (vedi il sasso contro il pullman di Siena negli scorsi play-off). Non c'è uniformità di giudizio, e non si capisce su quale base questo provvedimento viene applicato.
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18/02/2014 12:47

Fire concordo pienamente con te, sono uno dei pochi ad essere dalla tua parte!
18/02/2014 14:19

Bravo, cerca però di non seguirmi proprio su tutto, ecco. Ad esempio non sposarti mai. A meno che tu non intenda sperimentare l'amore bianco a 27 anni e spiccioli.
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19/02/2014 19:10

Il peggior incubo del fire è composto dalle mascotte, i tiri da metacampo dei tifosi nell'intervallo e la gente che ulra "Defense-Defense".
20/02/2014 10:14

Il dirigibile, le coreografie coi cartoncini, l'AYCE compreso nel biglietto.
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20/02/2014 12:00

Dimentichi questi (chiamati thundersticks):




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20/02/2014 12:09

Re:
the fire bug, 20/02/2014 10:14:

Il dirigibile, le coreografie coi cartoncini, l'AYCE compreso nel biglietto.



Ahahahaha
Bravo Fire! Invece noi vogliamo l'imperatore che decide se vita o morte....

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20/02/2014 12:14

Vi farà piacere che negli anni a Napoli abbiamo avuto più o meno tutto ciò.

Da un paio di partite è spuntata una mascotte, praticamente una bestia indefinibile, che poi è la mascotte di uno degli sponsor: www.dorta.it/ .

I tiri da centrocampo c'erano ai tempi di Maione e mettevano in palio 50 kg (e a volte anche 100!) di PASTA.
Pasta.
Cioè dove cazzo te li metti 50 kg di PASTA?
Non ho mai avuto la gioia di assistere ad una realizzazione.

Adesso invece si fanno i tiri da 3 (e liberi per le fanciulle) per vincere uno smartphone!

I bastoncini di gomma li avemmo anni fa per una partita, io ci facevo un bordello di pazzi quando poi un mio vicino mi fece capire che avevo abbastanza rotto le scatole e smisi.

Più o meno abbiamo anche il "De-fense, de-fense", solo che soprattutto questa stagione è diventato "e vulìt difender', all'anema r''e mamme vuost'!!!", insomma siamo lì.

Il dirigibile c'è stato ai tempi della Carpisa.
Ieri ho abbattuto un dirigibile in GTA con un fucile da cecchino, c'entra un cazzo ma volevo dirlo.

Le coreografie coi cartoncini fatte e strafatte, alcune spettacolari.
Una volta (2007/2008, squadra in rimonta playoff poi fallita perchè paga gli, paga gli, paga gli stipendi, o Maione paga gli stipendi) ci lanciammo anche a farla con i palloncini a comporre una scritta:
WE BELIEVE
(era anche il periodo degli Warriors che ai playoff buttarono fuori i Mavs testa di serie e lanciarono questo slogan)
solo che ci furono un po' di dubbi degli organizzatori nella realizzazione.
C'era infatti un leggendario video che mostrava i dubbi degli autori su dove andasse posizionata una delle 4 E della scritta, che è stata per parecchi secondi "WE BELIVE".

Ci manca l'AYCE, pare che negli anni belli fosse riservato agli ospiti del parterre in un'apposita area all'interno del PalaBarbuto, adesso c'è giusto un chioschetto bar per bere.



"Io sono dell'opinione che noi uomini siamo come dei piatti sporchi di due settimane: una parte della sporcizia puoi lavarla facilmente, ma per togliere quella incrostata ci vuole l'acido muriatico."
Respect.
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20/02/2014 12:28

ahahahah la pasta [SM=x52092]



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20/02/2014 13:35

la regalavano anche agli arbitri per natale
24/02/2014 15:29

era buona? a livello di pastifici maione andava forte in passato!!!

io i 50/100 kg di pasta li ho visti vincere!!! non ricordo il dirigibile però!!!
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12/03/2014 22:32

www.sportando.com/it/italia/serie-a/113620/ultras-milano-il-testo-della-lettera-consegnata-al-sig-arm...

Ecco il contenuto della lettera, che i daspati hanno consegnato ad Armani qualche giorno fa.
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14/04/2014 23:23

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22/07/2014 08:56

Ho trovato questa lettera scritta da un ragazzo che conosco, e che frequenta il forum da anni. Questo è il suo racconto prima e durante gara 6. Questo è giusto per dimostrare che anche a Milano c'è qualcuno che il basket lo segue con passione da sempre, e non solo la "moda Armani".




Lettera a cuore aperto di un tifoso Olimpia
Non so nemmeno dove trovo la forza di scrivere queste righe dopo una settimana sportiva che avrebbe messo a dura prova anche le coronarie del più indifferente dei tifosotti da Skybox, ma non riesco a tenermele dentro e, come diceva Pino Daniele, oggi voglio parlare. Nessun tifoso Olimpia può rimanere indifferente di fronte a questa foto, ma in un certo senso credo che per molti di quelli che hanno vissuto quella stagione (seppur andando oltre la tragicità del momento in se) questo ricordo non riesca ad essere comunque un qualcosa di negativo in tutto e per tutto. Perchè in fondo fino a quel maledetto ultimo decimo di secondo tutti sapevamo di aver assistito ad un miracolo sportivo. Avevamo visto una squadra formata prevalentemente da vecchie glorie sul viale del tramonto e da onesti sconosciuti gettare il cuore oltre l'ostacolo e regalarci ad un anno da quel maledetto 2 Giugno emozioni che non credevamo più di poter provare. E probabilmente se quel tiro non fosse entrato avremmo potuto anche fare un altro miracolo al PalaDozza dopo quello del PalaVerde contro la corazzata Treviso. Persone stupende come Lino, come Dante, come Mario e come Diego. UOMINI, non mercenari. E poi c'era Sasha. IL BASKET, LA LEGGENDA.

Dopo 9 anni dalle braccia alzate di Portaluppi, avevamo davvero assaporato la speranza di tornare lassù, nell'Olimpo dei Campioni. Ma quella Fortitudo che aveva perso troppe finali, quella Fossa dei Leoni che ancora oggi riempie il palazzo anche nelle serie minori, forse lo meritavano ancora più di noi. Dalla nostra c'era la consapevolezza di avere alle spalle (finalmente) una realtà societaria seria e volenterosa di farci tornare sui palcoscenici che ci competevano. E poi c'eravamo NOI, quelli che comunque andasse c'erano sempre. Quelli che andavano il giovedì sera a Livorno, quelli del pullmino di Roseto con la frittatona di cipolle e il vino rosso alle 8 del mattino, quelli di Avellino in 10 e Teramo in mezzo a loro perchè non c'era il settore ospiti. Quelli del 36-4 a Varese, di Reggio Emilia a fine terzo quarto. Quelli del dito medio al contrario contro i maiali al Forum e del "Ti taglio la gola" all'Ape Andrea a Pesaro. Un po' come i nostri eroi, forse non eravamo perfetti, ma il cuore, il sudore e la passione non sono mai mancati dietro quello striscione ed ancora oggi, seppur sparpagliati altrove, il nostro cuore batte ancora in quel settore che in un modo o nell'altro ci ha fatto incontrare e crescere insieme.

Ci eravamo illusi che quel tiro fosse solo un imprevisto in una strada finalmente pronta a costellarsi di nuove gioie, invece a 9 anni da quel maledetto instant replay, siamo ancora col nodo in gola in attesa di poter finalmente coronare un sogno che per molti di noi vorrebbe dire il primo Scudetto della vita da tifoso Olimpia. Quest'anno tutto sembrava portare ad una tranquilla passerella, con Siena dominatrice per una decade ormai allo sbando e senza altre avversarie da cui farci troppo spaventare. Il campanello di allarme della Final Eight era stato accolto sì con rabbia ma la colpa era più che altro ricaduta sulla sfortuna. Una volta approcciati questi playoff, dopo la dura mazzata in Eurolega (per la quale però varrebbe lo stesso discorso dell'Olimpia di Lardo, è stato bello ma eravamo andati molto oltre le aspettative), ci siamo accorti subito che non sarebbe stata la passeggiata preventivata. Ma con le unghie e con i denti siamo riusciti ad essere di nuovo in finale contro quella Montepaschi, come un toro nell'arena, ormai ferita da una sicura sparizione a fine stagione, che ci ha regalato piuttosto agilmente le prime due gare. Ma si sa, i tori sono animali orgogliosi e non ci stanno a farsi macellare senza combattere fino all'ultimo respiro. E infatti (dopo che il massimo del dibattito pre-gara3 virava su dove fosse meglio festeggiare lo Scudetto) si è tornati a Milano sul 2-2 con la pressione di chi sa di non poter sbagliare più. E figurati se noi non sbagliamo, siamo stronzi nel DNA. Avanti Siena, match ball in casa loro e un'altra occasione, forse la più grande dell'ultimo ventennio, buttata al vento.

Non ho mai visto il Forum così impotente. Siamo rimasti soltanto zitti, guardando nel vuoto con il sottofondo dei sostenitori biancoverdi che portavano in trionfo Davide dopo che aveva scherzato Golia in casa sua. Nel nostro cuore, quello di chi notti come questa ne aveva vissute troppe, si era già fatta largo la certezza di aver sputtanato tutto ancora una volta. Ma quando sei stronzo come indole, sei stronzo fino in fondo, e siccome era troppo facile andare a Siena quando eravamo a petto in fuori, il mio primo pensiero è stato quello di prendere subito un biglietto per la gara 6, e per me tornare in trasferta con gli Amici di un tempo valeva molto più che vedere Siena sparire festeggiandoci in faccia per l'ennesima volta. Spiegare le sensazioni che abbiamo vissuto in quel settore ospiti è difficile, è quasi impossibile. Nel mio cuore ero sicuro che avremmo straperso, come tutti del resto, ma dall'altro lato c'era la possibilità di vivere una pagina storica della nostra storia, perchè è da momenti come questi che passa la leggenda e in fin dei conti come collettivo sapevamo di essere nettamente più forti. Nel riscaldamento la squadra aveva la stessa verve di un condannato a morte che percorre il miglio verde. Ma Ale, lui no. I tifosi di Siena l'hanno letteralmente tirato fuori dalla grazia di Dio. Lui non ci sta a farla finire così. Si gira verso di noi, ci guarda profondamente negli occhi per qualche secondo, il suo labiale è chiarissimo. "DAI". La partita è un vero incubo, con le mani che tremano ad ogni ripartenza e col cuore che batte all'impazzata ad ogni tiro. Ci siamo, si capisce già dai primi possessi. Sappiamo di essere più forti e vogliamo provarci. Soffriamo tantissimo Hunter ma teniamo col cuore dei nostri piccoli. A fine primo tempo siamo avanti 36-40, faccio un giretto a prendere aria visto che dentro pare di stare in Sierra Leone ma non riesco a stare fermo, le tre gare perse mi hanno segnato troppo e la voglia di crederci ancora inizia a farsi largo sulla disillusione che mi ero imposto dopo Gara 5. Continuo a ripetermi che tanto alla fine perderemo, che ad un certo punto ci piazzeranno il parziale che ci taglierà le gambe e via. Però i minuti passano e prendiamo sempre più vantaggio, tocchiamo anche 12 punti di scarto, cazzo forse ce la facciamo davvero stavolta. Loro iniziano a sbagliare anche le cose semplici, sembrano ad un passo dal baratro. Poi l'idea folle, quella che ti impone un contratto da 800k a stagione, quella che ci stava per fare perdere una partita quasi vinta. Dentro Hackett e, come spesso è stato in questa serie, tutto si sfascia. Riusciamo addirittura a finire sotto, la frase "TOGLI HACKETT PORCO DIO" è stata probabilmente la più utilizzata di tutto lo Stivale in quei minuti, se fossimo stati in Medio Oriente anche lo speaker delle preghiere del mattino l'avrebbe urlato dall'altoparlante. Il Pala Estra urla come non ho mai sentito in vita mia. E' una polveriera. Finalmente Hackett esce, torna Jerrells che nonostante la solita ottima fase difensiva, reca ancora zero sul tabellino alla voce punti. Siamo sotto di uno e tutto va male, in settore ospiti siamo talmente tesi che non riusciamo nemmeno a mandare affanculo i senesi che ci urlano e tirano di tutto. Siamo tutti con le mani sul volto, distrutti.

Ma esistono momenti capaci di girare in un secondo l'inerzia della gara, e sebbene tutti noi sappiamo come è andata a finire, è giusto dare il giusto tributo a chi lo merita. Nicolò Melli dopo l'antisportivo che ci era costato le final four di Eurolega non si era più ripreso. Un autentico disastro per tutti i playoff. La tripla con cui ci riporta avanti a pochi minuti dalla fine durante una fase in cui il palazzo non urlava, ruggiva, è SENZA DUBBIO il canestro più importante della partita e forse della stagione. Se quel tiro fosse uscito oggi staremmo già tutti in vacanza (noi che eravamo a Siena probabilmente in galera). Fatto sta che a furia di sorpassi e controsorpassi siamo pari a 72 e manca poco più di un minuto. Sbagliamo ma prendiamo il rimbalzo offensivo, attacchiamo da sotto e Samardo (un autentico disastro anche in gara 6) riesce a farsi uccellare da quel vecchio cuor di leone di Ress che si prende il più facile degli sfondamenti. Mancano poco più di 30 secondi e loro hanno in mano la palla per ammazzarci. In settore ospiti ci buttiamo letteralmente per terra sui gradoni dalla disperazione. Siamo consumati, non ce la facciamo davvero più. Tra me e me penso "Se non siamo così stronzi da fargli prendere il rimbalzo comunque abbiamo l'ultimo tiro". Noi difendiamo bene, Janning si intestardisce, sa quanto ci ha fatto male in questa serie e vuole mettere la sua firma sul canestro della leggenda. Finta un paio di volte e tira. Il cuore di tutti i presenti si ferma. Io mentre tira penso a mio padre, che è dal 1961 che è lì al suo posto, che non ha mai mollato in tutti questi anni di merda, che se lo merita più di chiunque altro questo Scudetto. Guardo in su e dico "Fallo almeno per lui se io ti sto sul cazzo". La palla bacia rapidamente i due ferri, lo sappiamo tutti che è stata davvero una questione di millimetri, ma esce. Il tagliafuori di Moss è efficace ed il rimbalzo è di Melli. Abbiamo meno di 10 secondi ma abbiamo la palla noi cazzo. Accanto a me non c'è nemmeno un decimo di quelli che vorrei avere al mio fianco, ma c'è Marco. Erano quasi 10 anni che non facevamo una trasferta insieme. Abbiamo condiviso troppi km perchè finisse male, gli ho rotto il cazzo due settimane perchè volevo a tutti i costi che venisse, dovevamo tornare a festeggiare insieme. Lo guardo e gli sussurro "Come Dejan".

E Dejan si materializza, ma nelle vesti di quello che non ti aspetti. Curtis Jerrells, fresco dei suoi primi due punti della partita, supera la metà campo con la serafica calma di chi sa già come andrà a finire. I fischi sono assordanti, si stanno cagando sotto. Gentile cerca in tutti i modi di farsi dare la palla, dopo la partita PAZZESCA che ha giocato vuole vincerla lui, ma Curtis lo ignora. Allora Ale, da vero Capitano, gli urla di fare presto che sta scadendo il tempo. Gli scandisce i secondi urlando. Curtis, esattamente come Bodiroga a Bologna e come il suo coro recitava, prima va a destra, poi va a sinistra prende la mira e......
Visto da dietro vi assicuro che si era capito che sarebbe entrato fin da subito, appena la palla schiaffeggia la retina mi cedono le gambe, tutta la tensione accumulata in questa settimana si scioglie in un pianto liberatorio. Quel tiro lo abbiamo spinto tutti noi dentro il canestro. CAZZO SIAMO ANCORA VIVI, chi l'avrebbe mai detto? Cado sulla ginocchia per terra mentre tutti urlano e saltano in giro per il settore. La civiltà del pubblico senese non ci permette di festeggiare coi ragazzi costringendoli a scappare dentro il tunnel e forse è meglio così, c'è ancora molta strada da fare. Ci abbracciamo, sappiamo di aver assistito alla notte più grande della nostra vita sportiva e che comunque vada rimarrà un ricordo indelebile nelle nostre menti. Ed il fatto che fossimo in pochissimi contro un palazzo intero l'ha resa ancora più dolce.

Oggi siamo ancora qua, col mal di stomaco e l'ansia, come 9 anni fa, perchè oggi è il giorno che molti di noi hanno aspettato per una vita intera. Oggi è il NOSTRO giorno. Ligabue cantava che non si può sempre perdere. E noi non ce lo meritiamo più.
Per quelli del palchetto al PalaTrussardi, per quelli dei liberi contro Imola, per quelli del Lido impossibile da riempire, per quelli del tiro di La Rue, per quelli di Horton e Sellers, per quelli del 2 Giugno, per quelli del tiro di Douglas, per quelli che finiva la stagione e dicevano mai più ed il primo giorno di prelazione erano i primi della coda, per quelli che non ci sono più ma che stasera saranno sugli spalti come se nulla fosse cambiato. Per chi, come me, è tornato a sentire un brivido antico dopo tanti anni.

Perchè noi siamo la fottuta OLIMPIA MILANO e nessuno lo merita più di noi.

MILANO NON E' MORTA!
22/07/2014 11:00

Si può rispondergli? Un messaggio di pace, fratellanza, tifo-caldo-ma-corretto tipo Bravo. Adesso ammazzati.
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