Sabatini: 'Con Minard ho sbagliato. Ora tutti insieme per ripartire'
- Sito Uff. Virtus Bologna -
"La settimana scorsa ho fatto un errore da dilettante. Tornato dopo la brutta sconfitta di Caserta ero nervoso. Non ho dormito bene e dettato dalla rabbia ho detto all’agente di Minard che volevo transarlo. Gli ho tolto la fiducia e per lui si è prospettato uno scenario poco carino, arrivato qui da poco e con 4 figli. Errore mio. Ma volevo vedere se c’era un nervosismo sano, e una reazione buona che la squadra poteva dare dopo la partita orrenda di Caserta. Ieri abbiamo perso, dobbiamo tornare in palestra a lavorare, però gli errori e il nervosismo che ho visto li ritengo molto positivi. Questo è un gruppo che ha voglia di far bene, anche se in questo momento sta andando male. Mi scuso con Minard per il mio comportamento. Ho fatto un errore. Ieri mi sono interfacciato con lo spogliatoio. Se chiedo agli italiani, mi dicono che non hanno mai trovato dei giocatori americani così esperti e collaborativi. Ritengo questo gruppo un buon gruppo. Anziani, stranieri e giovani non possono fare uno senza l’altro. Ho apprezzato anche i cambi di Finelli. L’allenatore non è assolutamente in discussione. Se vuole, rinnoviamo il contratto. Se qualche giocatore avesse dei problemi con lui – anche se al momento non ce ne sono – se li farà passare. Giustifico anche Faraoni, che in questo ultimo periodo c’è stato poco per problemi personali.
Gli arbitri ieri hanno fischiato bene e noi giocato male. Non giustifichiamoci dietro a delle banalità. Hanno fatto bene anche a fischiarci i due tecnici, così impariamo a concentrarci sulla partita senza fare polemica. L’unica medicina che conosco è il lavoro. Minard per noi è un collante molto importante. E’ una persona che apprezzo umanamente. Se devo analizzare il gruppo, dico che è un gruppo di brave persone: chi deve mettersi a posto fisicamente, chi psicologicamente. L’esperienza mi insegna che una buona società, con un gruppo che ha voglia di lavorare, inserito in un buon ambiente, possono fare molto di più di squadre con singoli talenti che non riescono a creare una chimica comune. Il fondo lo abbiamo toccato a Caserta, non in questa partita.
Questa settimana andremo a mangiare insieme, se i giocatori vorranno venire. Non vedo sbruffoni, nelle corde della loro anima vedo la voglia di andare avanti e fare molto meglio di quanto fatto fino ad ora. Per cui dico anche a chi li vede giocare: le smorfie che fanno sono di nervosismo, non di persone scontente o scocciate. Non manca un creatore, ma uno spirito di squadra. Se mi chiedete perché non cambiamo, è perché non avrebbe senso cambiare tanto per cambiare.