[22] [I consigliati da Slam 2000] Il riferimento del libro ad "Hackers" (2/8/2012)

OK Iuzzo, ma quel film non è per hacker o aspiranti tali... è una storia adolescenziale divertente che dovrebbe attirare l'attenzione dei neofiti.
Da quel punto di vista il regista ha avuto una grande intuizione... avrà pensato: "Alterno magate impossibili da comprendere con lamerate terra-terra in modo che la gente si appassioni, realizzando che tutti possono diventare hacker".
Ora sto per fare un discorso molto approfondito e probabilmente per tanti insulso... ma vi assicuro che è un focus antropologico decisamente interessante.
In questi giorni mi sto dedicando molto a quella parte criminologica che si occupa delle sette religiose e non solo: Jonestown, assedio di Waco, attentato di Oklahoma City, ecc...
Non ho potuto fare a meno di notare l'interesse quasi morboso su queste vicende...
Ne si evince che le persone si fanno proteggere dai Governi (ciò che noi identifichiamo come "Stato"), ma in fondo il loro lato "animale" fa sì che questi Governi vengano un po' detestati e che i singoli cerchino la propria libertà anche attraverso l'odio del potere.
Giurispsicologia.
L'abbiamo visto con la 2012 generation e anche qui su BC nel famoso "scisma dei bolognesi", no?
Alcuni individui non possono tollerare i "controllori" e semplicemente si ribellano: d'altronde, nella loro ottica che personalmente non condivido, i "controllori" sono quelli arrivati prima di loro, con le stesse loro intenzioni e che hanno dettato legge in base al proprio tornaconto, no?
Per esempio su BC alcuni bolognesi e filo-bolognesi non potevano accettare una comunità all'infuori della loro ottica e si sono ribellati da semplici utenti, così come i complottisti si fanno in quattro contro il potere per via di una vita che non li ha "accontentati" (qui aggiungo un altro parere personale: queste persone non si rendono conto cos'è il welfare state e cosa potrebbero davvero fare se usassero un 1% di voglia nel cambiare le cose nella propria esistenza).
E' interessante notare come i meccanismi mentali degli assassini a volte siano in tutto e per tutto simili a quelli delle persone perfettamente normali, io lo trovo a dir poco affascinante, perché spesso sottile è la linea che divide la normalità dall'anormalità, il bene dal male.
Quindi tornando all'opera presa in esame, il film stuzzica quella parte di noi che vorrebbe sgarrare per fare ciò che dal nostro punto di vista è bene.