Palazzetto di Cantù, si aspettano i soldi da Roma
2 settembre 2012
Riprendiamo un articolo dal Corriere di Como sulla questione palazzetto di Cantù. “Lo Stato deve dare 1,4 milioni. Se non arrivano dovranno essere anticipati dal Comune".
Completate le fondazioni, il nuovo palazzetto dello sport di Cantù prende forma. I responsabili del cantiere si preparano a innescare la marcia veloce, aumentando il numero degli operai al lavoro e organizzandoli su doppi turni, in modo che i lavori procedano ancora più spediti.
Non è escluso che si arrivi addirittura al triplo turno no-stop, 24 ore su 24. «L’azienda ha assicurato di voler rispettare i tempi», dice il sindaco Claudio Bizzozzero.
Dal 20 aprile scorso, data della proverbiale posa della prima pietra, i lavori procedono senza sosta. Se si escludono i giorni centrali di agosto, gli operai non si sono mai fermati. Attualmente, sull’ex spianata di Corso Europa sono attivi una cinquantina di operatori, ma il numero dovrebbe presto aumentare. Sull’area sono visibili i pilastri sui quali poggerà il futuro palazzetto, così come è evidente il fermento di un cantiere in evoluzione. Il viavai di camion è costante, ruspe e mezzi di lavoro si muovono sullo spiazzo dove per anni ha dominato la piramide del cosiddetto Palababele.
Nei prossimi giorni l’organizzazione del cantiere dovrebbe essere modificata in modo da imprimere un’ulteriore accelerazione. In pratica, il numero di operai presenti dovrebbe almeno raddoppiare, con l’avvio dei due turni e il cantiere aperto non più 8 ma 16 ore al giorno. In una fase successiva, al clou dell’intervento, la scelta come detto potrebbe essere di procedere senza interruzioni, con tre turni.
I responsabili del gruppo bresciano Turra, l’azienda che sta realizzando la struttura polivalente, assicurano che il lavoro procede come da programma e che i tempi saranno rispettati. Salvo intoppi, è bene ricordarlo, l’inaugurazione del complesso è prevista per il mese di giugno dell’anno prossimo.
L’investimento in complesso dovrebbe aggirarsi attorno ai
45 milioni di euro, somma quasi interamente stanziata dai privati con il ricorso al project financing. I privati che si sono aggiudicati i lavori, oltre a costruire
gestiranno l’impianto per 30 anni.
Insediatosi proprio pochi giorni dopo la cerimonia della posa della prima pietra – alla quale non aveva partecipato in evidente polemica – il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, è ottimista sull’andamento del cantiere.
«Naturalmente non sono in grado di giudicare nel dettaglio l’avanzamento dell’opera, non è il mio lavoro – dice il primo cittadino – Ma siamo costantemente in contatto con l’azienda, che garantisce il rispetto dei tempi. Stando a quanto ci viene riferito, i lavori procedono secondo i programmi e non vi sarebbero preoccupazioni particolari».
A giorni, dovrebbe arrivare da Roma la prima tranche dei finanziamenti statali – complessivamente 1,4 milioni di euro – garantiti per la realizzazione del palazzetto e, soprattutto, delle opere accessorie. «La prima rata, attesa a breve, è di 350mila euro – sottolinea Bizzozero – I soldi ci sono e dal ministero ci hanno assicurato che arriveranno alla scadenza prevista. Speriamo ovviamente che sia così, se ci fosse qualche intoppo il Comune dovrebbe anticipare questa somma e, con i tempi che corrono, speriamo non sia necessario».
Nessun problema neppure sul fronte dei 2 milioni di euro stanziati direttamente dal Comune di Cantù. «La copertura c’è, ci mancherebbe altro – sottolinea il sindaco della Città del Mobile – I soldi garantiti dallo Stato e i 2 milioni del Comune sono gli unici fondi pubblici che saranno necessari per la realizzazione dell’opera, per la quasi totalità finanziata invece dai privati. In entrambi i casi, la somma prevista viene erogata per tranche, legate allo stato di avanzamento dei lavori del cantiere».
Già nel mese di settembre, i responsabili della società bresciana che sta realizzando il palazzetto potrebbero programmare un nuovo sopralluogo per mostrare nel dettaglio l’avanzamento dei lavori e spiegare ai canturini quello che sta accadendo sulle ceneri della piramide del Palababele.
Dopo oltre vent’anni di passi falsi o totale immobilismo, tra i residenti lo scetticismo è ancora forte e non bastano le ruspe in movimento a scacciare tutti i fantasmi.
vivicantu.com