00 08/11/2006 09:32
SANT'ELENA'S PLAYGROUND


Sentendo parlare di Venezia di pallacanestro, per tradizione, dovrebbe saperne più di molti altri. Invece, a quanto pare, purtroppo, la pallacanestro non è tenuta di gran conto tra gli affari veneziani. A Venezia i campetti scoperti sono solamente due, eh sì solo due. Uno a S. Marta (vicino a P.le Roma) e uno a S. Elena. I due playgrounds sono frequentati dai giocatori delle giovanili delle due squadre perenni avversarie nei campionati non seniores: Carmini e Virtus Venezia. Bene, io gioco nella seconda e di conseguenza frequento Sant'Elena!:-D
Il campetto di Sant'Elena è da molti ritenuto isolato per il fatto che si trova proprio sulla "coda" del "pesce Veneziano", a ridosso della scuola per Cadetti della Marina e nelle vicinanze dello stadio dove gioca il Venezia! E' completamente immerso tra gli alberi del parco che d'estate offrono una minima copertura dal devastante sole lagunare e d'autunno rendono il campo ugualmente utilizzabile nonostante il vento!
Negli anni '90, sentendo parlare mio fratello, che ne era frequentatore, il campetto di S. Elena era molto diverso da com'è ora. Era frequentato, veramente, dai giocatori delle giovanili che si lanciavano in sfide all'ultimo possesso in tornei organizzati al momento tra di loro. Non certo come ora che sono ormai non più di una decina quelli che si possono chiamare davvero frequentatori. Il campo, infatti, è ormai sempre più invaso da filippini che giocano solamente nei campetti imitando, alla meglio, le mitiche mosse dei giocatori NBA. Però di queste cose non bisogna vedere solo i lati negativi, infatti, per esperienza personale, posso dirvi che a giocare con loro ci si fanno davvero le "ossa"! Dopo una stoppata presa ti riscatti subito mollandogliene una e partendo a razzo in contropiede per andare a chiudere con un meraviglioso lay-up!!! Il che a parole non sembra certo granchè però fatto in campo è, per alcuni (tra cui io!), molto gasante!!:-D
Il campetto in sé non è meraviglioso ma neanche da buttare, è abbastanza più corto di uno regolare e i canestri sono a 2 e 95, questo limita un pò il 5c5 ma rende più facile fare spettacolo! I due canestri cambiano retina praticamente ogni due-tre mesi,soprattutto nel periodo estivo, durante il quale le retine vengono molto frequentemente "bruciate" dai ciuff di chi gioca lì!
Le panchine messe ai 4 angoli del campo per gente che, in cerca di tranquillità vorrebbe leggersi il giornale, sono ora diventate gli equivalenti degli spogliatoi, e il vicino bar è un punto fisso per il ristoro pre, post, e inter partita!
Per alcune squadre a fine estate, prima che le strutture coperte riaprano, il campetto diventa anche sede di allenamenti estivi e partitelle tra giocatori per regolamenti di conti del tipo: "Sono più forte di te!!" "Non penso proprio, ti dò la me**a quando voglio!" "Ah sì?!? mi sa che lo giudicherà il campetto!". Allora lì iniziano sfide su sfide interrotte numerose volte per andare a bere alla vicina fontana "artigianale" attaccate all'imbarcadero dei battelli! In certi casi, andando lì, si ha anche la fortuna di trovare qualche bravo giocatore di qualche squadra che fa un campionato nazionale e che ha voglia di fare due tiri con calma e non con la frenesia imposta dagli allenamenti. E anche quella allora si trasforma in un occasione di sfida...a senso unico, ma sempre di sfida si tratta!
Secondo me, comunque, il momento più bello per andare al campetto è sulle nove, dieci di sera, d'estate, quando il campetto è completamente vuoto per il fatto che solo i veri veterani del campetto conoscono il segreto dell'illuminazione di quel posto! Infatti, l'unico modo per accendere le luci è quello di andare fino a una baracca in mezzo agli alberi, a un centinaio di metri dal campo, e lì salire su una panchina, inserire il braccio in una finestra con grata il cui vetro è stato rotto e mai riparato, e di lì, a tastoni trovare l'interruttore giusto! Spesso diventa un'impresa difficile anche per chi la sa fare perché se non si segue una certa combinazione il contatore salta e infatti è sempre un'avventura andar là di notte ma se si riescono ad accendere le luci dopo è magnifico! L'atmosfera notturna veneziana è di una tranquillità unica, e in quel posto, in mezzo alla radura si fa sentire ancor di più. Il rumore e le luci in mezzo al mare dei vaporetti che passano ogni tanto trasportando gli ormai pochi veneziani e gli ormai molti turisti che fanno un giro di Venezia by night, concilia quasi la partita.
Per me, forse perché è lì che sono cresciuto cestisticamente, Sant'Elena rimane uno dei migliori campetti del circondario!!!



Il Parco di S. Elena, un’atmosfera incredibile!



virtusve91