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dal sito ufficiale della Pallacanestro Faenza

Faenza, 3 maggio 2006

Il C.A.Faenza Pallacanestro esprime il proprio pensiero dopo quanto è accaduto durante le partite di semifinale scudetto sul campo di Priolo. Alla conferenza stampa prendono parte il Presidente del C.A.Faenza Pallacanestro Enrico Piombini, l’allenatore Giampiero Ticchi e la capitana Simona Ballardini. Fa gli onori di casa il Presidente della società faentina che è evidentemente amareggiato:
“Non ho mai criticato gli arbitri per una partita persa, caso mai ho parlato dopo partite vinte. Questa volta dico: chi me lo fa fare di investire soldi, tempo e fatica se le cose vanno a finire così. Gli arbitri hanno fischiato in maniera scientifica per Priolo, contro di noi. Ci sono stati almeno quattro episodi clamorosi, più tutti i passi. Anche gara 2 è stata scandalosa. Queste cose fanno perdere la voglia di continuare. La Federazione non tiene conto dei sacrifici di una società, Faenza sono 60 anni quest’anno che si comporta con serietà e riceve questo trattamento in cambio. Nella nottata ho avuto molta solidarietà da parte di colleghi presidenti, quasi tutti della maschile a parte i soliti 3-4 della femminile, Pennestrì in testa. E questo mi fa pensare, avrei voluto vedere una reazione diversa, invece questo senso di rassegnazione o di appagamento, lascia presagire che le cose vanno bene così e non c’è volontà per cercare di cambiarle in meglio. A livello federale non ci possono essere figli e figliastri. Oggi è toccato a Faenza, domani può toccare ad altri. In Italia vale sempre la legge dei furbi e io ed i miei soci penso che siamo superati, non è il nostro modo di pensare e di lavorare e ci fa passare la voglia di andare avanti. Santino Coppa a fine partita ha fatto una bella predica, ha poi parlato il presidente di Priolo, un illustre sconosciuto che in questi anni non ha mai partecipato direttamente alla vita della Legabasket, che ha detto che questo è lo sport, si può vincere e si può perdere, infatti sia i nostri dirigenti che la squadra sono stati presi ad insulti e sputi. Nei confronti di Priolo, risulta che siano stati emessi provvedimenti disciplinari da parte della FIBA, circa il caso Ferrazzoli, ai quali non c’è stato alcun riscontro da parte della Federazione Italiana Pallacanestro. Noi invece anche per le cose più banali abbiamo dovuto batterci a forza di carte bollate, uscendone sempre con la ragione. Se si ritiene che, questo nostro movimento, sia quello dei furbi, penso che la decisione di lasciare sia una cosa giusta perché non ci va più di lottare contro i mulini a vento. Sono anni che lavoriamo su un progetto, poi in un attimo viene rovinato tutto in questo modo, è veramente una cosa che lascia troppo l’amaro in bocca. Le ragazze e tutto lo staff, pur di fronte a mille vicissitudini, sono riusciti a migliorare il piazzamento nella stagione regolare, moralmente meritavano di potersi giocare fino in fondo l’accesso alla finale. Stiamo predisponendo un esposto alla FIP, anche se sappiamo già che non servirà a modificare le cose, augurandoci comunque che possa servire per il futuro. La nostra non è una recriminazione contro le giocatrici di Priolo, che in campo sono state veramente brave, ma è una profonda considerazione su come viene gestito questo nostro movimento, a volte anche con atteggiamenti che nulla hanno a che fare con lo sport".
Tocca poi al coach Giampiero Ticchi esprimere quanto successo sul campo e nel dopo partita, dopo partita che è costato dure sanzioni da parte della FIP con 3 giornate di squalifica a coach Ticchi, 1 giornata a testa per Simona Ballardini, Lorenza Arnetoli e Giulia Casadio.
“Quanto provato a Priolo è difficile da esprimere. Abbiamo subito una grande ingiustizia ed è brutto sentirsi impotenti, così si perdono tutte le motivazioni. Come ha già fatto notare il Presidente, la partita l’avete vista tutti. Sul fallo tecnico avevo solo chiesto una sospensione, del resto si vede bene cosa è successo, mi pare inequivocabile. Sulla squalifica a fine partita ho detto solo 1 parola, più volte e mi sono raccomandato di scrivere quello che ho detto testualmente. Se quella parola vale 3 giornate di squalifica allora me le sono meritate".
Molto amareggiata anche Simona Ballardini: “Sono delusa, amareggiata e molto demotivata. La FIP è anche la Nazionale e adesso mi sento molto demotivata a presentarmi con la maglia dell’Italia dopo quello che è successo. Perché giocare per il mio paese e per la Nazionale è sempre stato un privilegio e un sogno e vedere che nel mio paese la FIP permette queste cose mi demotiva anche nel vestire la maglia azzurra. L’amarezza deriva anche dal fatto che risulta ogni anno più chiaro che il gap fra l’Europa della pallacanestro femminile e l’Italia è sempre più ampio. Per la Nazionale ho rinunciato alla WNBA, l’ho fatto volentieri, ma di fronte ad una semifinale scudetto organizzata in questo modo viene da chiedermi se non fosse stato meglio andare a giocare dove lo sport e il professionismo trionfano davanti a tutto.”

Davide Zagonara - Addetto Stampa
GERMANO ZAMA C.A.Faenza Pallacanestro