La carriera di Ronny Turiaf, lungo francese selezionato dai Los Angeles Lakers con la scelta numero 37 all'ultimo draft, potrebbe terminare ancor prima di iniziare. Infatti l'ex Gonzaga, che si è appena guadagnato un contratto che avrebbe onorato indossando la canotta gialloviola nelle prossime stagioni, è stato fermato dai medici dopo che le analisi hanno rivelato un ipertrofia all'aorta potenzialmente mortale, che dovrà essere immediatamente curata con un'operazione chirurgica. Una disfunzione che, nel caso peggiore, potrebbe avere già chiuso la carriera cesistica del ventiduenne martinicano.
Per comprendere meglio la situazione basta considerare che l'aorta, l'arteria che porta sangue ossigenato a tutte le parti del corpo, non dovrebbe superare il limite massimo di 4,7 centimetri di diametro. Quella di Turiaf raggiunge i 5,6. Un medico che ha analizzato il suo problema è arrivato ad affermare che il giocatore avrebbe avuto addirittura il 75% di probabilità di accusare un incidente mortale nei prossimi 3/4 anni. Ancor più chiare, relativamente alla carriera di quello che è stato definito un possibile erede di Brian Grant, possono risultare le parole di John Black, portavoce della franchigia losangelina: ''Nel migliore dei casi, se le cose vanno alla grande, tornerà in campo tra un anno. I dottori pensano che se fosse mai in grado di tornare a giocare a basket, sarebbe un premio''.
In realtà, però, i Lakers sanno benissimo che, con tutta probabilità, anche tra dodici mesi forzare Turiaf a scendere in campo, o anche solamente cercare di convincerlo, vorrebbe dire mettere a rischio una vita; la vita di un ragazzo che, con tutti i mali che affliggono gli sport moderni, ha la sfortuna di essere tra i pochi costretti ad abbandonare una carriera potenzialmente brillante senza avere colpe, se non quella di portare in dote un pericolosissimo male congenito.
source: basketnet.it