I Lakers sono sempre i Lakers. Un po' come la Juventus in Italia, anche quando l'attenzione dovrebbe essere catalizzata su altri eventi, loro riescono ad essere al centro dell'attenzione. Ci sono riusciti anche questa volta, convincendo Phil Jackson a ritornare sulla panchina gialloviola dopo l'apparentemente definitivo addio della scorsa estate, e dopo un anno in cui i cinque protagonisti della telenovela losangelina (Jackson, Shaq, Kobe, il proprietario Jerry Buss e sua figlia Jeannie, compagna dello stesso Jackson) se ne sono dette e ne hanno fatte di tutti i colori, sul parquet e soprattutto fuori.
Una mossa che però, a giudizio del coach più famoso della storia della National Basketball Association, l'ottantasettenne Red Auerbach, è stata puramente economica. Lo ha riferito in un'intervista ad USA Today, affermando:
"(Jackson) L'ha fatto per una ragione: i soldi. Dieci milioni di dollari all'anno? Cosa sono tutte queste fesserie (eufemismo...) tipo «Oh, voglio rappacificarmi con Kobe» e «Voglio tornare sulla costa». Sono un mucchio di sciocchezze (eufemismo bis...). Se i Knicks gli avessero offerto dodici milioni, sarebbe a New York".
Parlando poi del rapporto del suo collega con Kobe Bryant, ha rincarato la dose:
"Normalmente, penseresti che lui e Kobe non si parlassero nemmeno". I due, infatti, si sono lasciati molto male, e Jax ha addirittura criticato il suo numero otto sul libro che ha pubblicato lo scorso anno. Ma infondo "il denaro risolve molte cose...".
E' possibile che queste parole nascondano anche un pizzico di timore di essere superato nella classifica dei coach più vincenti della lega (entrambi hanno nove anelli alle dita), ma è anche vero che, come lo stesso Auerbach - che non le manda certo a dire - aveva affermato dopo il three-peat, mentre Jackson ha vinto sei titoli con il giocatore più forte della storia, Jordan, e tre con il centro più dominante, Shaq, supportati tra l'altro da grandi giocatori come Pippen e Bryant, lo storico coach dei Celtics ha vinto con giocatori grandi ma non sempre dominanti e, soprattutto, si è costruito le sue squadre con scelte spesso discutibili. In ogni caso, con grande sincerità,
Auerbach ha detto di sperare che ''coach zen'' non riesca a superare il record di nove titoli. Ci sono buone possibilità che la sua speranza non sia mal riposta.
Beh, che dire: Red Auerbach, una vera Leggenda.