Super Lupo
00venerdì 13 giugno 2003 22:02
Ecco un bell'articolo che ho scritto su Slam, dite cosa ne pensate per favore:
Quest'estate stavamo parlando via MSN con un nostro visitatore riguardo gli sport e la violenza. Noi sostenevamo che il basket era diverso dalle altre discipline sportive e, se non era diverso, almeno non causava enormi problemi di ordine pubblico come il calcio; il nostro interlocutore ci faceva notare che in ogni sport esistono i facinorosi, sostenendo che, come nel calcio ci sono i violenti, esiste anche la gente civile.
E' un dilemma che non può venire giudicato e risolto?
Ma certo che no, la realtà è che il calcio sta passando un momento disastroso e tutti non fanno altro che puntare le dita contro gli altri per scrollarsi di dosso il problema: i giornalisti danno la colpa ai tifosi, i giocatori ai giornalisti e ai dirigenti delle squadre avversarie, i dirigenti ad altri dirigenti e i tifosi a tutti quanti, ecco allora che i confini mentali si espandono, certi sostenitori vengono etichettati e il calcio viene mischiato con la politica e la religione, insomma il classico serpente che si morde la coda, ecco certi esempi che avvalorano quanto detto: i tifosi del Livorno? Comunisti! Quelli del Verona? Nazisti! Interisti? Gente che passa tutto il tempo a lamentarsi! Juventini? Ex mafiosi che comprano le partite! Milanisti? Lecchini a seguito del presidente! Andiamo ragazzi, queste sono tutte fesserie, bisogna guardarsi per come si è, non per "sentito dire", e cosa si è dunque?
Tifosi, nient'altro che tifosi, sostenitori che dovrebbero guardarsi negli occhi e capire che nessuno è diverso da nessuno, perchè dovrebbe essere la passione per lo sport ad accomunare gli appassionati.
Calcio italiano, prendi esempio quindi da quello inglese dove non ci sono barriere e tifosi sono a ridosso del campo e si comportano bene, perchè hanno imparato dagli errori del passato e osserva attentamente il basket, dove il pubblico può contestare verbalmente e con passione, ma ha dato esempio di civiltà in più situazioni; logicamente ci possono essere certi brutti episodi anche nel nostro sport, ma non saranno mai come pochi giorni fa durante Torino - Milan, quando si è assistito a botte, vetri rotti, sedie scardinate, fuoco e fiamme a mo' di girone infernale dantesco, carica della polizia (sono più di 500 i poliziotti feriti all'anno durante le partite di calcio) e lacrimogeni con tanto di lacrime copiose che sgorgavano dagli occhi di arbitri, giocatori e spettatori.
Abbiamo detto cosa si potrebbe fare, ma non abbiamo spiegato di chi è in realtà la colpa.
Non vogliamo alimentare polemiche, ma nel contempo non troviamo giusto che nessuno si prenda le sue responsabilità: innanzitutto bisogna porsi una domanda: perchè durante le partite di calcio ci si mena? Risposta: perchè il pubblico per prima cosa vuole che la squadra non perda. Perchè non vuole che perda? Perchè non solo è un disonore per la città, ma c'è il timore della retrocessione, ecco come ragione un ultrà, ma questa è una deduzione facile da smontare: per prima cosa si parla di disonore, ma non è un disonore maggiore il fatto di mettere a fuoco e fiamme il tuo stadio (o lo stadio altrui) e quindi rendere ridicola la tua città?
In seguito si fa riferimento alla retrocessione... la retrocessione è una "brutta bestia", ma bisogna saperla accettare: se una squadra è debole o la sua società è disorganizzata (spesso sono entrambe le cose), è giusto che lasci spazio a squadre giovani provenienti da campionati minori, poi potrà rifarsi, senza contare che non si cambia il destino di una squadra facendo a botte con la polizia e rovinando gli stadi comunali che, occorre ricordarlo, appartengono agli stessi cittadini.
Non soffermiamoci più di tanto sulle classiche "rivalità storiche", ci è capitato di vedere in certi siti le scritte: "squadre amiche" e "squadre nemiche" con tanto di liste, non commentiamo neanche questo presupposto per la morte dello sport.
Abbiamo così spiegato le colpe di certi tifosi, ora però bisogna andare più a fondo e precisamente dalla televisione e da mamma Lega.
Per prima cosa il calcio viene eccessivamente spettacolarizzato, anche più del Super Bowl negli Stati Uniti, il che è tutto dire: i giornalisti hanno colpe irrisorie, però molti di loro sono diventati azzeccagarbugli, trasformando uno sternuto in un "grave infortunio", un "mi piacerebbe andare a..." in "vorrei andare via da...", un "potevamo fare meglio..." in un "la squadra è stata penosa" e così via per non parlare delle polemiche sugli arbitri.
Abbiamo già detto che il calcio in Italia è uno sport abbastanza scorretto perchè non tutela il giocatore (basta guardare la lista degli infortunati) e si espone a clamorosi errori arbitrali un po' per sudditanza psicologica verso le "grandi", un po' per errore umano, anche se bisogna ricordare che negli anni '80 ci sono stati vari casi di vere e proprie partite vendute.
Fin tanto che non ci sarà la moviola in campo (ma perchè non la mettono?), lo sport del calcio sarà sempre succube di numerose polemiche, cosa che naturalmente fa comodo ai giornalisti sportivi, anche se molti di loro sono stati promotori di questa teoria sugli arbitraggi.
Infine come non nominare la Lega? Organo supremo del calcio italiano, ma cosa fa per limitare la violenza? Inasprisce le multe e si incattivisce con chi contesta gli arbitri!
Amici cari, voi sapete che normalmente all'indisponenza risponde altra indisponenza, ma la Lega è la prima a dover tranquillizzare squadre, tifosi e appassionati, invece che succede?
Ci si ritrova un presidente che è il vice presidente di una squadra di serie A, praticamente è come se Renato Palumbi, vice presidente della Fortitudo Bologna, venisse nominato a capo della Lega Basket: naturalmente una cosa simile nel nostro sport non si è mai vista e mai si vedrà, per fortuna!
Appurato anche questo problema, bisogna che la Lega promuova di più il dialogo fra le squadre e i tifosi, spronando all'amore per lo sport e convincendo le squadre a gemellarsi.
Dunque di chi è la vera colpa? La colpa è di tutti gli interessati e se tutti hanno ficcato il calcio in questi seri problemi con la divisione, ora con la collaborazione possono tirarlo fuori e inaugurare un nuovo periodo di dominio calcistico italiano nel mondo.
DMdigit
00sabato 14 giugno 2003 20:28
Re:
Scritto da: Pozz4ever 14/06/2003 19.34
la violenza nel calcio è un dato di fatto, ma con questo non bisogna generalizzare: per la gente che non si lascia influenzare da quello che dicono giornali e giornalisti sempre alla ricerca della polemica il calcio rimane sempre un bellissimo sport da guardare, almeno io la vedo così
Anch'io la penso come te ... purtroppo ci sono molti che vanno allo stadio solo per sfogarsi, pensando che sia tutto permesso.
Io sono favorevole alle nuove leggi del governo contro la violenza negli stadi ... Old Trafford lo stadio della finale è un esempio ... NO BARRIERE tra settori, NO reti ... NO violenza tra tifosi ... arriveremo in Italia ad avere Tifosi + consapevoli che si può vincere ... ma che si può anche perdere?
E' normale che quest'anno sono + contento del Milan ... in confronto con l'anno scorso ... dove mi sono dovuto accontentare del fatto che l'Inter ha perso lo scudetto all'ultima giornata ... ma nello SPORT ci sarà sempre chi arriva primo ... ma anche chi arriva secondo ... terzo ... fino all'ultimo.
Ovviamente ci sono delle squadre abbonate al secondo posto ... come l'INTER
... anche questo fa parte dello sport