Perché non può esserci un film sul basket che gasa veramente?

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Iuzzolino
00lunedì 3 dicembre 2018 14:04
Oggi stavo cazzeggiando un pò e mi sono reso conto che la cinematografia sul basket non sprona i ragazzi a giocare, o meglio: la nuova generazione.
Mi riferisco alla "generazione Z", quella dei nati dopo il 1997 che secondo me sono stati cresciuti a videogiochi openworld e scene mozzafiato ad alto contenuto di endorfine.
Guardiamo un attimo i film che sono stati fatti sul basket: moltissimi parlano di problemi sociali, povertà, emarginazione per il fatto di essere neri e di morte.
Quindi si va da Spike Lee che ci mette tanta politica (situazioni da emarginati), tanta psicologia (situazioni di disagio familiare) e tanta noia a "Blue Chips" in cui c'è una scena gasante (l'ultima) ma dove in pratica si denuncia il malaffare della NCAA.
Addirittura quando un film sul basket è comico si parla comunque di morte ("Un canestro per due", articolo pubblicato su Slam).
Molti hanno parlato bene di "Coach Carter" (recensione sul vecchio Slam) ma di quel film non è piaciuto molto l'atteggiamento del regista e dei due sceneggiatori (stranamente bianchi) di demonizzare l'etnia bianca e la ricostruzione della storia romanzata che è tutta da dimostrare (io se avessi fatto parte dei loro avversari avrei denunciato tutta la produzione).
Arrivo al punto: questo atteggiamento di buonismo e di argomenti che non hanno niente a che fare con la vera competizione (il vincere, il farsi il culo, il sacrificio totale, la dedizione a uno sport) sta allontanando tutti, specialmente la generazione Z, cioè i post millenials.
Vogliamo appassionati di basket? Serve propaganda.
Serve roba come questa.



Dobbiamo tornare a gasarci, a saltare sulla sedia e urlare "porta vacca, voglio farlo anch'io!".
Cosa ne pensate?
Mourne
00mercoledì 5 dicembre 2018 12:23
Sono assolutamente d'accordo Iuzzo.
A me Coach Carter è piaciuto molto ma non mi ha dato quel "wow" che speravo.

Rocky a suo tempo fece la storia e Creed raccoglie quanto seminato.
Per il basket non abbiamo riferimenti interessanti di quel calibro.

Lato release molto del malloppo è dettato dal mercato, se la richiesta è molto bassa è difficile che si focalizzino sul tema.

A meno che AND1 o simili non organizzano qualcosa in veste di film e lo rilasciano al cinema... oppure un remake della famosa partita di Jordan contro i Celtics.. ^^.

Hai sollevato una questione molto interessante, ho la sensazione che l'impatto di questo fattore sia di entità molto grande, addirittura primaria! La mancanza di un modello spesso e volentieri è quella spinta che manca allo sviluppo di nuove passioni.

Se le associazioni sportive finanziassero un film serio e lo mandassero al cinema in anteprima assoluta, con pubblicità al seguito, tirerebbero parecchia acqua al proprio mulino, non capisco perché non lo fanno.

Qualcosa come questo!!

Iuzzolino
00giovedì 6 dicembre 2018 01:08
Grazie Mourne per la risposta esauriente, mi ha fatto piacere leggerla.
E' pazzesco come nel 2018-quasi 19 il nostro film sul basket più "gasante" sia Space Jam, pazzesco e per certi versi umiliante.
E' un pò come dire che la nostra infanzia è stata caratterizzata da Candy Candy e dal suo procione di sta fava.
Mi sono piaciute molto anche le tue proposte: ci vogliono grandi aziende e tanta voglia di costruire qualcosa che porti i ragazzi a giocare, per cui volevo chiedervi: scriviamo noi uno scheletro di trama?
Voi usereste un fatto storico come Mourne o una storia creata dal nulla?
Partiamo dal protagonista o dai protagonisti: chi?
Storia ambientata in che anni? Contemporanea?
Elementi fantasy li eviterei.
Mourne
00lunedì 10 dicembre 2018 11:13
Dopo film come Kung Fu Dunk eviterei il genere fantasy.

Nel mio immaginario un film figo seguirebbe una linea simile a quella dell'anime Slam Dunk.
Ecco, un adattamento cinematografico sarebbe davvero bello anche se penso che nella realtà renderebbe davvero poco perché poco realistico.. sarà il fan che è in me a scrivere hihi.

Altra cosa non mi rifarei ad un personaggio reale, rimarrei sull'inventato.

Però nulla toglie che si potrebbero prendere alcuni spunti, del tipo:

- La storia inizia con un ragazzo che non ha assolutamente niente a che fare con il basket, per scommessa o per altri motivi si ritrova coinvolto in dinamiche che lo immergono nella pallacanestro. (in slam dunk ad esempio il protagonista entra nella squadra di basket per fare colpo su una ragazza).
Ancora meglio se per motivi suoi il ragazzo odia il basket, così ha ancora più impatto.
- Fisicamente questo ragazzo ha delle doti atletiche impressionanti, ma ancora molto grezze, nel corso del film (film unico? serie di film?) devono vedersi dei barlumi dove queste doti atletiche vengono messe molto in risalto.
- Il ragazzo ha zero tecnica, punto debole che mette in difficoltà regolarmente il personaggio.

Tutto questo unito ad una buona dose di ironia e umorismo e a me personalmente piacerebbe.. :)


!LULLABY!
00giovedì 24 gennaio 2019 15:11
Re:
Mourne, 10/12/2018 11.13:



- La storia inizia con un ragazzo che non ha assolutamente niente a che fare con il basket, per scommessa o per altri motivi si ritrova coinvolto in dinamiche che lo immergono nella pallacanestro. (in slam dunk ad esempio il protagonista entra nella squadra di basket per fare colpo su una ragazza).
Ancora meglio se per motivi suoi il ragazzo odia il basket, così ha ancora più impatto.



Odia il basket perchè l'uomo che lo ha cresciuto giocava a basket. Dopo la sua morte lui non ha più voluto toccare un pallone. Così ci infiliamo la tragedia che io odio ma che piace sempre un sacco al pubblico 🙄


- Fisicamente questo ragazzo ha delle doti atletiche impressionanti, ma ancora molto grezze, nel corso del film (film unico? serie di film?) devono vedersi dei barlumi dove queste doti atletiche vengono messe molto in risalto.
- Il ragazzo ha zero tecnica, punto debole che mette in difficoltà regolarmente il personaggio.

Tutto questo unito ad una buona dose di ironia e umorismo e a me personalmente piacerebbe.. :)





Concordo su tutto.
Personaggi: di sicuro ci vogliono almeno una ragazza e un cattivo. La ragazza ovviamente gioca meglio di lui, tipo la pubblicità dei Ringo...🤣🤣🤣

Iuzzolino
00lunedì 25 marzo 2019 03:06
Re:
Scusami Mourne ma hai menzionato praticamente l'intera storia di Slam Dunk. A quel punto avrebbe più senso prenderla, portarla in USA o in Europa e fare il film live action, non credi?

Mourne, 10/12/2018 11.13:

Fisicamente questo ragazzo ha delle doti atletiche impressionanti, ma ancora molto grezze, nel corso del film (film unico? serie di film?) devono vedersi dei barlumi dove queste doti atletiche vengono messe molto in risalto.



Non mi piace. [SM=g2486740]
Non mi piace per un semplice fatto: per far gasare qualcuno gli devi dire ANCHE TU PEZZO DI M[SM=x49494]A PUOI ESSERE UN EROE O UN GRANDE SPORTIVO.
Il fatto di prendere Lebron James e metterlo sul grande schermo già toglie la voglia di vedere il film perchè riguarda solo i fisicati. [SM=g2487377]
Iuzzolino
00lunedì 25 marzo 2019 03:08
@Lullaby: la storia del maestro morto è un clichè talmente usato sia in occidente che in oriente che a quel punto avrebbe molto più senso fare un remake di "Voglia di vincere" con Ivan lupo mannaro da Slam 2000. [SM=x52092]
!LULLABY!
00giovedì 28 marzo 2019 16:45
Re:
Iuzzolino, 25/03/2019 03.08:

@Lullaby: la storia del maestro morto è un clichè talmente usato sia in occidente che in oriente che a quel punto avrebbe molto più senso fare un remake di "Voglia di vincere" con Ivan lupo mannaro da Slam 2000. [SM=x52092]



Hai ragione, infatti l'ho detto che lo odio ma a quanto pare piace! [SM=x52092]

Sììììì adoro Voglia di Vincere, vai col lupo mannaro!! [SM=g27835]
Davide
00domenica 31 gennaio 2021 19:31
È un discorso molto complesso.
"Rocky" ha senso perché parla di riscatto sociale e soprattutto è una serie funzionale alla politica statunitense di quei tempi.
"Space Jam" è il punto di arrivo della Warner Bros e di Jordan (l'abbiamo rivisto solo ultimamente in "The last dance"), incentrato sulla fantasia, sui buoni sentimenti e sul trovare se stessi.
Per creare un film sul basket a mio avviso non bisognerebbe scimmiottare "Slam Dunk", ma ideare un prodotto nuovo che ricalchi lo stesso movimento cestistico.

Quando ho iniziato a pensare alle prime puntate di "Slam Legacy", che sarebbe stato il seguito del libro "Slam 2000, un'estate sotto canestro" volevo che la storia partisse da una situazione disincantata e compromessa, in cui niente era sicuro, né per sé stessi né per il movimento cestistico, in modo che ci fossero tre linee narrative: quella degli "Untouchables", ancora sospesi tra il post-adolescenza, il lavoro e i problemi esistenziali ed economici, quella di Cristian (lo streetballer), aperta alla vita, sbarazzina e senza pensieri per la testa e quella della generazione precedente, "arrivata", stanca, stufa, con idee vecchie e senza prospettive per i giovani, ma molto influente e potente.
Le gag sarebbero state quelle di "Slam 2000", ma le tre linee narrative, intrecciandosi, avrebbero dato esattamente l'impressione di com'è il basket in Italia, fra voglia di riscatto e ed esacrabile indolenza.
Il protagonista, ormai ritirato a vita privata e schifato dagli altri, che si muove solo di notte e che cerca di cambiare le cose usufruendo del mondo virtuale, il secondo protagonista che sta alla luce del sole, esplosivo e che vorrebbe rivoluzionare tutto, il terzo protagonista (una specie di leggenda del basket) con alle spalle una tragedia familiare che accetta un'Italia cestistica così com'è; un turbinio di personaggi che in parte cercano di sopravvivere e in parte cazzeggiano e si divertono nei playground, con un grande mistero rappresentato da un super-cattivo che controlla la vita di tutti tramite il web (e non solo) e un personaggio che si muove fra sogni e realtà. E in tutto questo cosa ci sarebbe di vero e di falso sotto quel famoso canestro? "Slam Legacy" sarebbe stato incentrato sul movimento cestistico e sulla percezione del tempo e dello spazio che è soggettiva. Tanti passaggi non sarebbero stati solo fra realtà e sogno come nel primo libro, ma fra ricordi di alcuni personaggi e sogni di altri, in modo da dimostrare quanto sia tutto legato al di là della ragione e del torto.

Cosa dovrebbe fare una storia?
Una storia dovrebbe prima di tutto coinvolgere il lettore, cioè farlo entrare in un mondo fantasy, sci-fi, distopico o reale e "prenderlo" da un punto di vista emotivo.

Andiamo ora ad analizzare la storia che potrebbe andare bene per questo film.

Prima di tutto bisognerebbe inquadrare il mondo dove ambientarla.
In secondo luogo sarebbe necessario descrivere l'incontro fra il protagonista e il basket (no alla scena iniziale con lui che gioca fin da subito, sarebbe un errore gravissimo).
Non è necessario che ci sia per forza un nemico o un rivale, in particolare la storia del rivale è un'invenzione tipicamente giapponese che si basa sul loro sistema scolastico e lavorativo, basta che ci sia una "missione" e "un perché" (riscatto sociale? Un europeo che prova la carriera nell'NBA? La vita di Drazen Petrovic?).
Un leitmotiv sarebbe importante, ma non fondamentale. Può essere un handicap, un problema fisico, una dipendenza da sostanze (francamente la eviterei), una malattia mentale, ma anche qualcosa di positivo.
Lascerei perdere sistematicamente questioni sessuali: oggi va molto di moda elevare l'omosessualità sopra l'eterosessualità, in particolare adesso che le destre stanno cadendo un po' ovunque (perdonatemi la digressione). Si potrebbe combinare un disastro sia in un senso che all'opposto.
Detto questo: una storia dai campetti alle Olimpiadi?
Un ragazzo con più personalità che cambia stili di gioco sulla base del momento?
Una ragazza che si finge ragazzo e che diventa un playmaker titolare nell'NBA (questa parzialmente sarebbe fregata da "Slam Legacy", ahah)?
Una storia di una coppia che fra mille problemi sociali primeggia nelle rispettive squadre (anche questa è parzialmente fregata da "Slam Legacy")?
Un film di denuncia sullo strapotere del calcio (ragazzo maltrattato in ambito calcistico, "rinato" grazie al basket)?
A voi la scelta.
Iuzzolino
00lunedì 1 febbraio 2021 14:54
Dave, non vorrei fare spoiler clamorosi, ma da come descrivi il primo protagonista e il supercattivo della storia sembrano la stessa persona. [SM=g6025825]
Io mi immagino Davide che vuole distruggere il movimento cestistico dall'interno o Maika che è tipo d'accordo con qualche oscuro figuro che ha fatto un patto con una specie di dio maligno di un altro sport, ahahahahahah!!!!!!!!!! [SM=x49399]
Cmq spunti interessanti per il film.
Io direi protagonista un ragazzo bipolare con momenti psicotici, scopre il basket in un campetto grazie a una visione e viene notato da un selezionatore che lo fa giocare in una squadra. Leitmotiv: in ogni partita deve decidere se fare uso di psicofarmaci e rimanere concentrato sul suo ruolo che gli impone l'allenatore o se non assumerli e diventare una specie di supercampione imprevedibile. In pratica se si cura è molto preciso ed è un ottimo giocatore, se non si cura le sue capacità atletiche aumentano fino all'80%, salti e velicità compresi.
Momento topico: quando per vincere il campionato deve decidere se devastarsi la mente (e qua mi ricollego a ciò che dici, io ci aggiungerei passaggi tra sogno e realtà proprio durante le azioni) o se continuare a curarsi.
In mezzo ci può essere qualsiasi cosa: la crisi finanziaria dopo la pandemia, un amore o questioni etniche e sociali.
Anch'io sono per non metterci in mezzo il sesso.
OK, ci abbiamo messo 3 anni ma siamo riusciti a fare lo scheletro della sceneggiatura. [SM=g6025825]
Davide
00mercoledì 3 febbraio 2021 14:44
Iuzzolino, 01/02/2021 14:54:

Dave, non vorrei fare spoiler clamorosi, ma da come descrivi il primo protagonista e il supercattivo della storia sembrano la stessa persona. [SM=g6025825]
Io mi immagino Davide che vuole distruggere il movimento cestistico dall'interno o Maika che è tipo d'accordo con qualche oscuro figuro che ha fatto un patto con una specie di dio maligno di un altro sport, ahahahahahah!!!!!!!!!! [SM=x49399]


Infatti i due personaggi per certi versi sarebbero stati molto simili per non dire identici e il punto di quel libro sarebbe stato proprio quello: chi ha esattamente torto e chi ragione se entrambe le parti lottano per un ideale? Ciò che avrebbe fatto il cattivo di "Slam Legacy" sarebbe stato molto ingiusto, ma mai senza un motivo ben preciso. Ad ogni modo lo "scontro" tra punti di vista differenti sarebbe stato più fra la generazione degli Untouchables e quella più anziana: in un "mondo" in cui il basket è visto come di nicchia, ha senso battersi per cercare di sopravvivere se comunque il minimo lo si ha? Il problema è: questo "minimo" ci va veramente bene o è su misura solo di qualcuno?

Iuzzolino, 01/02/2021 14:54:

Cmq spunti interessanti per il film.
Io direi protagonista un ragazzo bipolare con momenti psicotici, scopre il basket in un campetto grazie a una visione e viene notato da un selezionatore che lo fa giocare in una squadra. Leitmotiv: in ogni partita deve decidere se fare uso di psicofarmaci e rimanere concentrato sul suo ruolo che gli impone l'allenatore o se non assumerli e diventare una specie di supercampione imprevedibile. In pratica se si cura è molto preciso ed è un ottimo giocatore, se non si cura le sue capacità atletiche aumentano fino all'80%, salti e velicità compresi.
Momento topico: quando per vincere il campionato deve decidere se devastarsi la mente (e qua mi ricollego a ciò che dici, io ci aggiungerei passaggi tra sogno e realtà proprio durante le azioni) o se continuare a curarsi.
In mezzo ci può essere qualsiasi cosa: la crisi finanziaria dopo la pandemia, un amore o questioni etniche e sociali.
Anch'io sono per non metterci in mezzo il sesso.
OK, ci abbiamo messo 3 anni ma siamo riusciti a fare lo scheletro della sceneggiatura. [SM=g6025825]


Mitico punto di partenza. [SM=g27811]
admin
00domenica 7 febbraio 2021 12:54
Da poco (o per nulla) appassionato di basket devo dire che mi è piaciuto moltissimo The Last Dance.

Certo, non è un film ma più in documentario a serie, e di certo ha influenzato troppo la nostra generazione per essere "solo" basket, però se ci fosse qualcosa del genere anche su storie più recenti lo guarderei volentieri.
Iuzzolino
00lunedì 8 febbraio 2021 21:07
E' una bella produzione, però l'impressione che Michael abbia sparato un sacco di balle soprattutto sul periodo dei Pistons è forte.
Ci sono prove palesi che Jordan ha mobbizzato non solo alcuni compagni di squadra, ma anche Isiah Thomas durante le convocazioni per il Dream Team, una porcata.

www.theguardian.com/sport/2020/may/26/michael-jordan-isiah-thomas-dream-team-olympics-last-d...

[Davide: "Ho tolto il link postato con la funzione "card" per un malfunzionamento del sito TheGuardian.com e ho messo il solo url".]
Mourne
00martedì 9 febbraio 2021 22:33
Il fatto che fosse Jordan a voler tenere fuori Thomas se ne parla da molto tempo ormai, però ricordo che c'erano diverse persone a cui Thomas non andava a genio.
Jordan sicuramente un influsso l'ha avuto.
Detto questo, stupendo documentario!.
Iuzzolino
00venerdì 12 febbraio 2021 14:10
Un pò noioso in certi momenti.
Bypassa tante sconfitte ed evidenzia di troppo le vittorie.
Davide
00domenica 14 febbraio 2021 14:57
Premetto che parlo da tifoso dei Jazz di fine anni '90.
A me personalmente "The last dance" ha lasciato poco.
L'ho visto durante una permanenza in Belgio in alcune serate cenando e mi ha dato un senso di vuoto misto a "ma che c*zzo sta a dì?".
Lato marketing il valore non si discute: mi è piaciuto molto come il narratore ci ha introdotto al fenomeno del consumismo e di come personaggi tipo Jordan ci hanno portato ai giorni nostri.

Ora capisco come mai la Ferragni sponsorizza un'acqua e crea delle scarpe (plagiando un'azienda) riuscendo a fare il botto.

Lato basket... meh.
Punti di vista di Jordan, spesso spocchiosi e con poco contenuto.
Non mi è piaciuto come si è posto nei confronti del telespettatore, col sigarino e il bicchierino, spiegando che lui ha sempre ragione.
Faccio un esempio: se Gary Payton non fosse stato convocato ad Atlanta '96 e a Sydney 2000 probabilmente avrebbe massacrato anche lui.
Quando qualcuno attacca il pesce piccolo o chi non ha voce in capitolo non ci fa esattamente la figura del campione e io non ho la mentalità americana per cui se sei ricco sei un "self made man": per me puoi anche essere Jordan o Maradona, ma se dici qualcosa che mi indispettisce ciò che asserisci diventa automaticamente pupù.
Altri aspetti li ho apprezzati molto, ad esempio il lato della tensione agonistica e delle rivalità. Anche se la parte del baseball e soprattutto di quella scelta è stata molto censurata, mi ha stupito scoprire che Jordan ha perso serie importantissime e il più delle volte è rimasto col culo per terra.
Parere finale: probabilmente il migliore di sempre, ma giocatore molto capriccioso con qualche problema comportamentale... lo stare seduto a borbottare col bicchierino non gli ha dato tono, anzi, mi è sembrato uno dei tanti, troppi boomer.
Iuzzolino
00venerdì 26 febbraio 2021 15:08
Jordan è forse il più grande talento di sempre nel basket: per intelligenza e struttura del fisico direi superiore anche a Lebron (con tutte le cautele del caso), per me non si discute come campione.
Quella serie ti piazza davanti un unico punto di vista, ecco la pecca.
Adesso sarebbe bello che Isiah Thomas facesse una sua serie, scommettiamo che Jordan si incazzerebbe così tanto che finirebbe in tribunale?
Sono d'accordo che è facile fare i bulli davanti a una telecamera: nelle serie coi Pistons se Jordan non era per terra era infortunato e se non era infortunato piangeva davanti ai giornalisti.
Davide
00sabato 6 marzo 2021 15:07
In ogni caso il basket è uno sport di squadra e non ha bisogno di supereroi.
Se mai dovesse uscire un film su di "noi" auspico che metta in luce i veri valori della pallacanestro. [SM=g27811]
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