Nazionale...

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ALENN$IVERSON
00martedì 30 marzo 2004 12:12
MILANO, 29 marzo 2004 - E' un Trapattoni che parla a ruota libera e a 360 gradi quello che si è presentato davanti ai microfoni e alle telecamere nella cornice dello stadio di San Siro. L'occasione è la presentazione della nuova maglia della nazionale azzurra e il primo allenamento degli azzurri in vista della trasferta di Braga per l'amichevole con il Portogallo di Mercoledì sera.
"Di Maldini non voglio parlare". E' la premessa di Trapattoni che come un vecchio e navigato maestro del palcoscenico "sente" il suo pubblico, lo capisce, lo prevede. Poi, dopo aver creato la giusta attesa, parla. Di Maldini, ma anche di Roberto Baggio. I due "vecchietti" che continuano a riempire le cronache sportive del lunedì. "Ho detto cinque mesi fa che con Paolo ho un appuntamento e confermo quella frase - ha spiegato Trapattoni - Gli farò una telefonata al momento giusto. E questo non significa niente, nè che verrá nè che non verrá agli Europei. Per Roberto Baggio, poi, vale lo stesso discorso di Maldini. Baggio sa che gli telefono, lo sa".
Altro piatto frote dell'incontro il rinnovo del contratto di Trapattoni, in scadenza subito dopo la chiusura dell'Europeo. "Il contratto? Ogni cosa a suo tempo - sono state le parole del commissario tecnico -, e in ogni caso non dipende da me. Io firmerei anche ora...". A chi gli fa presente che l'ipotesi Lippi sembra essere sempre più accreditata il Trap risponde senza mezzi termini: "Ho sentito Lippi, ma per altri motivi. Io però alla sua età pensavo a cose diverse dalla nazionale. Ma se vuole..." ha chiuso Trapattoni facendo il gesto di chi cede il proprio posto.
Prima dell'incontro con la stampa Trapattoni aveva presieduto l'allenamento sul campo di San Siro. In poco meno di un'ora i 22 hanno svolto una leggera parte atletica con partitella finale otto contro otto alla quale non hanno partecipato Panucci, Favalli, Pancaro, Fiore, Gattuso, Perrotta e Natali. In campo con la casacca rossa Buffon, Oddo, Ferrari, Birindelli, Ambrosini, Totti, Di Vaio e Vieri, mentre con quella gialla c'erano Pelizzoli, Adani, Trapattoni, Camoranesi, Pirlo, Nervo, Corradi e Miccoli. è finita 4-3 per la squadra rossa con doppietta di Vieri e gol di Oddo e Ambrosini. Per i gialli, invece, sono andati a segno Nervo, Pirlo e Trapattoni.
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00mercoledì 31 marzo 2004 09:57
Il c.t. metterà in campo Pirlo, Fiore, Totti, Vieri e Di Vaio: "Il Portogallo lo conosciamo, è motivato ed è tra i favoriti all'Europeo. Ci sarà da combattere".

GUIMARAES (Portogallo), 30 marzo 2004 - Comincia con un pensiero all'Europeo la conferenza stampa portoghese di Giovanni Trapattoni. E forse con un piccolo svarione dei suoi, a voi decidere come interpretare le parole del c.t.: "E' il campo dove giocheremo la nostra prima partita all'Europeo, la nostra prima partita sarà qui", dice Trapattoni parlando dei fattori che aggiungono motivazioni a questa amichevole. Tutto verissimo, qui, a Guimaraes, dove l'Italia si è allenata in vigilia. Ma la partita in realtà si gioca a Braga, dove l'Italia non metterà mai piede nel corso dell'Europeo... Fa niente. Trapattoni bada alla sostanza e in poco più di 20 minuti i temi trattati sono tanti e ricchi di spunti.

LA PARTITA "Loro hanno perso a Genova con noi - ricorda Trapattoni -, era la prima partita di Scolari. Oggi hanno la squadra al gran completo, noi no, cercheranno la rivincita, ci sarà da combattere". Poi continua: "Sarà l'occasione per verificare gli azzurri che hanno giocato con personalità in partite precedenti. Noi conosciamo bene i nostri avversari. Molti giocano in Italia, altri come Figo, comunque ad altissimi livelli. Credo che il Portogallo sia una delle candidate alla vittoria dell'Europeo".

FIORE Il giocatore sta riconquistando la fiducia di Trapattoni che di lui tesse un grande elogio: "E' un momento di esaltazione per lui, gli riesce tutto facile. E' una pedina importante che va ad aggiungersi al gioco offensivo, anche se qui giocherà diversamente rispetto a come si muove nella Lazio. In nazionale quel ruolo è coperto da Totti, lui starà più sulla destra".

IL TERZINO SINISTRO - Trapattoni risponde a una domanda su Pancaro paragonando la sua situazione a quella di Fiore. "Il suo è un momento di forma straordinaria, ma in quel ruolo ci sarà Zambrotta. Per carità, quando si tratterà di decidere conterà sempre lo stato di forma del momento, ma sulla carta Zambrotta svolge meglio i due compiti (offensivo e difensivo ndr).

BAGGIO E MALDINI - Perché di Baggio si disse che al Mondiale nippo-coreano non poteva andare non avendo giocato in azzurro le qualificazioni, mentre Maldini lo si aspetta a braccia aperte? Trap sa che il tema caldo è questo e non si fa trovare impreparato: "E' una situazione molto diversa. Baggio veniva da peripezie infortunistiche (sic), Maldini invece ha detto 'Io rinuncio' e io gli ho detto ci sentiremo prima di andare in Portogallo, e confermo che ci sentiremo. Ma le situazioni sono diverse, molto diverse".

PIRLO CON TOTTI - L'ennesimo esame per provare a vedere se possono giocare insieme? "Non è un problema di convivenza Pirlo-Totti, credo che loro possano convivere senza problemi. La verifica piuttosto è sull'utilizzo di così tanti giocatori offensivi insieme".

TOTTI E IL MERCATO - Quanto è infastidito Totti dalle voci di mercato che circolano insistentemente su di lui? Trapattoni se la ride: "I ragazzi sono abituati, ormai si parla di mercato anche a dicembre. In Italia si comincia a parlare di mercato a settembre per l'anno dopo... Siamo altro che vaccinati a questo. Noi sentiamo parlare dei nostri successori 12 mesi prima che ci scadano i contratti, figuraci cosa ci può interessare".
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00giovedì 1 aprile 2004 11:04
PORTOGALLO 1:2 ITALIA
Trapattoni dopo il 2-1 in Portogallo: "Problemi solo nei primi 20', poi abbiamo imposto la nostra determinazione. Bravi Fiore, Vieri e Miccoli".

BRAGA (Portogallo), 31 marzo 2004 - Una vittoria che va oltre le più rosee aspettative della vigilia, e forse probabilmente anche oltre i meriti dell'Italia. Per Trapattoni questo non ha importanza, quello che conta è avere centrato il risultato che "fa morale" in vista dell'Europeo che è alle porte.
"Ci eravamo detti nei giorni scorsi che loro sarebbero partiti molto forte - è l'esordio del c.t. azzurro - e così è stato. Noi ci abbiamo messo 20 minuti a entrare nei ritmi giusti, questo lo hanno ammesso anche i ragazzi. E in quei 20' loro avrebbero potuto fare anche il raddoppio. Poi, però, quando siamo entrati in partita noi è andata molto meglio. Abbiamo avuto delle occasioni, una grossa con Totti, e avremmo potuto pareggiare anche prima del gol di Vieri".

"Sapevamo di dover pagare qualcosa con una difesa così inedita - ha proseguito Trapattoni -, Adani e Ferrari giocavano per la prima volta insieme e hanno sbagliato all'inizio i movimenti a scalare, su un errore così abbiamo preso il gol. Poi, quando i meccanismi hanno cominciato a funzionare non abbiamo più sofferto molto. Sapevamo bene che il Portogallo è forte nel possesso di palla, però mi sembra che abbiamo dimostrato che noi siamo superiori in quanto a determinazione".

Trapattoni elargisce anche qualche giudizio sui singoli uomini: "Avevamo detto che Fiore è in un grande momento e mi sembra che lo abbia ampiamente dimostrato. Poi mi è piaciuto molto Vieri, e non solo per il gol. Miccoli ha fatto delle grandi cose, siamo abituati alle sue giocate, quando ha i suoi spazi è uno che sa fare male all'avversario. Portarlo all'Europeo? Sicuramente è uno dei candidati, abbiamo ancora 2 mesi per valutare la condizione di tutti".

Al commissario tecnico resta un solo rammarico: "L'infortunio di Di Vaio non ci ha fatto vedere la squadra offensiva che pensavamo alla vigilia e che volevamo verificare. Comunque, anche così mi sembra Fiore abbia dimostrato di saper cantare e portare la croce".

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00giovedì 29 aprile 2004 10:04
Finisce 1-1 l'amichevole tra Italia e Spagna. Ospiti in vantaggio a inizio ripresa con Torres. Pronta risposta di Bobo e poi il Codino sfiora la rete del successo.

GENOVA, 28 aprile 2004 - Doveva essere grande festa e grande festa è stata. Robi Baggio è stato sommerso di applausi, osannato, coccolato, onorato della fascia di capitano e abbracciato da tutto il pubblico. Quello che è mancato è stato solo il lieto fine. O meglio il lietissimo fine. Il pubblico di Marassi ha dovuto accontentarsi di un 1-1 che lascia un po' di dispiacere, e il grande protagonista della serata ha dovuto accontentarsi di qualche splendido tocco, di qualche deliziosa magia, ma non è riuscito a segnare un gol che sarebbe entrato nella storia e avrebbe fatto crollare il Luigi Ferraris. Ma vediamo il dettaglio di una partita dal duplice volto: noiosa e lenta nel primo tempo, vivace e ricca di emozioni nel secondo.

LA PARTITA - Partiamo da un episodio, tanto insignificante quanto emblematico: è il 42' del primo tempo. Un pallone stanco e ansimante, figlio di un passaggio infelice, va verso la bandierina alla destra della porta difesa da Buffon. Ci va rasoterra e al rallentatore. Deve percorrere almeno una trentina di metri e impiegherà del tempo a uscire dal campo. Nessuno lo accompagna, nessuno lo rincorre. Il ritmo dell'incontro, insomma, per tutto il primo tempo è stato da superamichevole. Le due squadre si sono affrontate disposte a specchio secondo il modulo 4-2-3-1, di cui la Spagna ha fornito una migliore interpretazione. Migliore il controllo degli spazi, superiore nel possesso di palla, è parso quasi che gli uomini di Saez non abbiano voluto affondare il colpo nel primo tempo. Casillas in 45' non è mai stato chiamato all'intervento e anche Buffon non è stato costretto a fare miracoli.

A dare una violenta scossa all'incontro ci pensa Torres all'8' del secondo tempo: Ambrosini perde palla a metà campo, Valeron la consegna ad Albelda che pesca Torres in area. Sarà anche amichevole, sarà pure festa, ma a perdere non ci sta nessuno. La risposta dell'Italia arriva in poco più di 120 secondi. Ci pensa Bobo Vieri a rimettere le cose a posto con una delle sue incornate di prepotenza su un bel cross da destra di Fiore. In due minuti cambia completamente la partita. Il ritmo sale e le occasioni si moltiplicano entrambi i fronti. Zambrotta comincia a spingere come sa sulla sinistra (con la complicità di Manuel Pablo subentrato a Salgado), Fiore trova spazi a destra e anche Baggio sembra aver trovato fiducia e appare più presente alla manovra azzurra. Sul fronte opposto è Torres a fare il fenomeno e sembra avere i numeri per farlo. Ogni volta che il pallone è tra i suoi piedi la difesa azzurra è in difficoltà. Peruzzi ci deve mettere tutta la sua esperienza per salvare la rete azzurra dal raddoppio in almeno 3 occasioni.
Ma l'emozione più forte arriva al minuto 24: lancio lungo dalle retrovie, Baggio anticipa difensore e portiere in uscita con un colpo di testa a seguire, poi si lancia a caccia del pallone mentre tutto lo stadio si alza in piedi. Il Codino raggiunge la sfera e tenta di prima intenzione una girata nella porta sguarnita da una posizione (defilata) molto simile a quella di dieci anni fa, quando ai Mondiali del '94 il Codino realizzò proprio contro la Spagna nei quarti di finale il gol del 2-1 conclusivo. Questa volta, però, il sinistro (negli Stati Uniti, invece, calciò di destro) si perde a lato tra il rammarico generale. In realtà il gol sarebbe stato annullato per fuorigioco, anche se nell'emozione della diretta in pochi allo stadio hanno notato il guardalinee con la bandierina alzata. In ogni caso il ritmo, per la gioia dei 30 mila in tribuna, rimane sostenuto fino al finale che per una volta non coincide con il triplo fischio dell'arbitro, ma con il display luminoso del quarto uomo: al 42' del s.t. Trapattoni chiama l'uscita di Robi Baggio e gli regala un'infinita standing ovation. L'ultima in maglia azzurra, forse.

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