SteveH
00sabato 16 novembre 2013 18:54
I club: "Meno regole restrittive per ridurre i costi "sul personale"
I giocatori: "Più italiani in campo"
TheCrazyKiller
00sabato 16 novembre 2013 20:17
Petrucci, cagati addosso.
A prescindere dal discorso da bimbominkia, che cazzo vuol dire?
T'augurerei Rullo, santiddio.
A tal proposito ricorderò sempre e per sempre l'intervista al fu presidente federale Dino Monetin che, durante una Final Eight di Coppa Italia a Bologna, con grande lungimiranza, disse: "Non capisco come sia possibile e per quale motivo la Virtus ingaggi un Koponen qualsiasi al posto di un Tommassini (o altro italiano pippa parametrabile)". Ecco.
Rodman86
00domenica 17 novembre 2013 03:31
Qualcuno si deve essere perso qualcosa, perchè in questi anni i giocatori italiani che sono emersi lo hanno fatto per meriti loro e non per le leggi xenofobe. Dimostrazione che se i giocatori sono validi, gli allenatori non hanno problemi a metterli in campo.
Che si ricominci a formare i giocatori!
the fire bug
00domenica 17 novembre 2013 10:06
Comunque l'italiano sempre in campo è la proposta più sensata. Avresti un giro di 25 italiani di buon/ottimo/eccellente livello (Cournooh, Hackett, Ress, S.Gentile, Aradori, Cusin, Sacchetti, Gentile, Melli, Gigli, Polonara, Cavaliero, D.Cinciarini, A. Cinciarini, Antonutti, Cervi, Mordente, M.Vitali, Giachetti, L.Vitali, Rosselli, Magro, Pecile, Amici, Poeta) + 10/12 giovani che si faranno, possibilmente non in vena. Senza lo strazio di vedere roba come Spinelli, che ieri ha comunque giocato benino per i suoi standard, e Tommassini per 10-12 minuti.
Rodman86
00domenica 17 novembre 2013 12:30
Io non sono favorevole all'obbligo di avere sempre un italiano in campo. I giocatori italiani validi che sono emersi in questi anni hanno conquistato il loro posto in squadra grazie alle loro capacità e al fatto che si dovuto sbattere per migliorare. Idem deve essere per i nuovi giovani che stanno venendo fuori ora (Fontecchio per dirne uno). La competizione non può che fare bene a questi sbarbati!
ricicardo
00domenica 17 novembre 2013 13:57
Ma ogni squadra già adesso se ha un italiano valido lo lascia in campo il più possibile. Il problema è come al solito voler cambiare le apparenze senza intaccare le vere cause che ci portano ai Tommasini: è inutile obbligare a mettere degli italiani scarsi in campo così almeno giocano, per far rinascere un movimento devi smuoverlo dal basso, ricominciare a formare giocatori, lavorare su di essi per la loro formazione e non per la propria gloria momentanea: se il giocatore italiano sarà valido, è una conseguenza naturale che giocherà!
BW81
00domenica 17 novembre 2013 14:06
Re:
the fire bug, 17/11/2013 10:06:
Comunque l'italiano sempre in campo è la proposta più sensata. Avresti un giro di 25 italiani di buon/ottimo/eccellente livello (Cournooh, Hackett, Ress, S.Gentile, Aradori, Cusin, Sacchetti, Gentile, Melli, Gigli, Polonara, Cavaliero, D.Cinciarini, A. Cinciarini, Antonutti, Cervi, Mordente, M.Vitali, Giachetti, L.Vitali, Rosselli, Magro, Pecile, Amici, Poeta) + 10/12 giovani che si faranno, possibilmente non in vena. Senza lo strazio di vedere roba come Spinelli, che ieri ha comunque giocato benino per i suoi standard, e Tommassini per 10-12 minuti.
Concordo, sarebbe forse l'unica soluzione sensata. Che poi magari, tra i 10/12 giovani che devono giocare qualche minuto, magari ne trovi qualcuno decente.
the fire bug
00domenica 17 novembre 2013 14:36
Rodman86, 17/11/2013 12:30:
Io non sono favorevole all'obbligo di avere sempre un italiano in campo.
Manco io, però non voglio fare neanche professione di autismo in eterno, per cui il compromesso ideale sarebbe quello.
ricicardo, 17/11/2013 13:57:
Ma ogni squadra già adesso se ha un italiano valido lo lascia in campo il più possibile.
Poniamo una situazione ideale, un modello intraducibile nella realtà: due giocatori PERFETTAMENTE uguali. Uno americano, l'altro mandolinaro. L'italiano giocherà sempre di più per un motivo molto semplice: il basket che si gioca, i rapporti tra compagni e con l'allenatore, le situazioni che si generano saranno sempre meglio
risposte dal tricolorito. La realtà è che in questi anni la stragrandissima maggioranza degli statunitensi che hanno militato nei nostri campionati era enormemente più forte dei loro colleghi italiani, tanto da colmare il gap culturale (cestistico e non solo) e superarli di svariati metri. Lo vedo lì in foto: quanti Aradori ci sono tra i brotha della Serie A?
P.S.
Io ad Aradori voglio un bene ENORME.
TheCrazyKiller
00domenica 17 novembre 2013 15:41
Re:
the fire bug, 17/11/2013 10:06:
Comunque l'italiano sempre in campo è la proposta più sensata. Avresti un giro di 25 italiani di buon/ottimo/eccellente livello (Cournooh, Hackett, Ress, S.Gentile, Aradori, Cusin, Sacchetti, Gentile, Melli, Gigli, Polonara, Cavaliero, D.Cinciarini, A. Cinciarini, Antonutti, Cervi, Mordente, M.Vitali, Giachetti, L.Vitali, Rosselli, Magro, Pecile, Amici, Poeta) + 10/12 giovani che si faranno, possibilmente non in vena. Senza lo strazio di vedere roba come Spinelli, che ieri ha comunque giocato benino per i suoi standard, e Tommassini per 10-12 minuti.
Spinelli dovevi vederlo al Pianella.
C'era quasi da provare compassion per lui.
hogfan
00domenica 17 novembre 2013 15:52
L'Italiano sempre in campo sarebbe una soluzione extra populistica che funzionerebbe in quanto, di fatto, ti servirebbero 3 Italiani a roster: due titolari da 20 minuti e un ragazzuolo da mettere in caso di necessita'. Facciamo 3 per stare larghi. In questo modo hai a disposizione piu' spazio per raccattare brotha da 2 lire che magari torna anche utile alle Italiane in Europa.
N.B. con un italiano fisso in campo (e solo quello) il minutaggio sarebbe del 20%, chiaramente.
Rodman86
00domenica 17 novembre 2013 16:57
Il mio dubbio è: e se gli italiani abili siano meno di quelli che hanno bisogno le squadre ? Si potrebbe verificare l'effetto contrario, ossia che le squadre grosse prendano più italiani di quelli che li servono, perchè ne devono avere sempre uno di valore in campo. Al resto rimangono le briciole e gli Spinelli!