Basile, 40 anni e una certezza: 'Non farò mai l'allenatore'

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!LULLABY!
00giovedì 29 gennaio 2015 14:37

Smettere? Si vedrà tra qualche mese, a stagione chiusa. "Faccio come Mourinho, al 99,9% smetto. Una finestra aperta però la lascio". Fresco di 40 anni compiuti lo scorso sabato (''Il primo a farmi gli auguri è stato il Poz"), Gianluca Basile ancora si diverte sul parquet. A Capo d'Orlando, dove ormai è un'istituzione, sta giocando tanto (23 minuti di media) e bene. Il fisico non può essere più quello di una volta. ("Tengo botta ma faccio una fatica tremenda"), passione e determinazione sono rimaste intatte. "Senza quelle non si va da nessuna parte". Una cosa è certa, quando appenderà le scarpe al chiodo non imiterà tanti suoi colleghi passati dal campo alla panchina. "Il ruolo di allenatore non fa per me". Basile, auguri posticipati.

Qual è stato il regalo più bello ricevuto in questi 40 anni?
"Aver avuto la possibilità di giocare ad alto livello. Era quello che sognavo da bambino, esserci riuscito è stato il miglior regalo - sportivamente parlando - che la vita poteva farmi".

Come va con gli acciacchi dell'età?
"Mi sento bene, il fisico non è più quello di una volta e devo fare i conti con uno sport che negli anni è cambiato molto. Oggi l'atletismo conta tantissimo, lo stile è sempre più Nba e chi non è pronto fisicamente fa tanta fatica. Diciamo che tiro avanti".

Ha capito se può starci ancora in questa serie A?
"Nella prima parte di stagione ho sofferto tantissimo questa differenza fisica con gli altri. Non ho ancora deciso se continuerò. Aspetto fine stagione, al 99,9% penso di chiudere. Ma non si sa mai".

La vedremo giacca a cravatta in panchina?
"Me lo chiedono in tanti, ma non mi sento pronto per fare l'allenatore. E' un mestiere difficile e io non ho le caratteristiche. Da giocatore è tutto più facile, ti alleni e finisce là. L'allenatore deve pensare 24 ore al giorno al basket, agli schemi, a come fermare l'avversario. E poi deve essere uno psicologo, deve entrare nella testa dei giocatori e capire come farli rendere al meglio. Proprio non mi ci vedo, ma nella vita non si sa mai".

Se dovesse racchiudere la sua carriera in tre immagini, quali sceglierebbe?
"La prima senza dubbio l'argento olimpico con la nazionale ad Atene 2004, una gioia immensa. Poi lo scudetto del 2005 con la Fortitudo di cui ero capitano. Per finire l'Eurolega conquistata con il Barcellona. In realtà ce ne sarebbe una quarta, la promozione in serie A1 con Reggio Emilia, il primo passo importante della mia carriera".

C'è un allenatore che non finirà mai di ringraziare?
"Uno in particolare no. Sono stati tutti importanti, tutti mi hanno dato qualcosa".

Che serie A ha ritrovato?
"Tecnicamente il livello è più povero rispetto a qualche anno fa, ma non perché i giocatori sono scarsi. Anzi, sono arrivati americani di buona qualità, grandissimi atleti. Che hanno però un difetto".

Quale?
"Hanno una cultura della pallacanestro completamente diversa dalla nostra, quella dell'uno contro uno, e hanno poca disponibilità ad impararne una diversa. Dovrebbero capire che in Europa si gioca di squadra invece si intestardiscono nel loro gioco. Credo non sia casuale che tanti di questi giocatori resistono in una squadra uno-due anni al massimo senza riuscire a costruirsi una carriera europea di alto livello".

Capo d'Orlando è in linea con l'obiettivo salvezza.
"Abbiamo giocato praticamente tutto il girone di andata in sette e due di questi sette - io e Soragna - sono quarantenni. Infatti facciamo tanta fatica in trasferta, in casa invece anche grazie alla spinta del pubblico siamo riusciti a toglierci belle soddisfazioni battendo squadre importanti come Sassari e Venezia".

Il campionato invece come finirà?
"Non credo che il pronostico sarà ribaltato. Milano è di un altro livello, ha forza fisica, talento. In una serie play off è praticamente impensabile batterli quattro volte''.

Quali giocatori l'hanno sorpresa di più?
''Pascolo senza dubbio. Lo avevo seguito in A2 dove aveva avuto grandi numeri, è riuscito a confermarsi ad un livello ancora più difficile. Tra gli stranieri Mitchell, un talento pazzesco, giocatore con potenzialità da Eurolega".

La nazionale può fare un grande Europeo?
"Dipende dalla disponibilità che metteranno tutti. E per disponibilità intendo la voglia di sacrificarsi, di non tirarsi indietro, di mettere il noi davanti all'io. Come talento non siamo inferiori a nessuno, ma le grandi vittorie si costruiscono col gruppo".

Un gruppo in cui ci sarà anche Hackett. Giusta la grazia concessa dal presidente Petrucci?
"Il presidente ha fatto la scelta giusta. Hackett è un patrimonio del nostro basket, una pedina fondamentale per la nazionale. Ha sbagliato, ha pagato ma credo che tutto si sarebbe potuto gestire meglio. L'Italia ha bisogno di un giocatore come Hackett anche se la nazionale non può essere un obbligo per nessuno''.

Nicola Apicella

Repubblica.it
Iuzzolino
00giovedì 29 gennaio 2015 20:38
CLONATELO!!!!!!!!!!!!!!!!
Davide
00venerdì 30 gennaio 2015 00:07
Basile Presidente della Repubblica, ORA!
fossadeileoni89
00venerdì 30 gennaio 2015 21:09
torna a casa baso!
!LULLABY!
00domenica 1 febbraio 2015 11:07
Se torna a casa torna a Ruvo [SM=x52092] comunque non me lo vedo neanche io in panchina
Rodman86
00domenica 1 febbraio 2015 14:14
In effetti mi è sempre sembrato un impulsivo, e non credo che in panchina possa limitare questo suo aspetto. Poi pensi che anche Pozzecco fa l'allenatore e capisci che non è detto che sarà così.
the fire bug
00domenica 1 febbraio 2015 14:37
Una delle maggiori soddisfazioni della mia vita di tifoso è quella di averlo visto militare per un - meraviglioso - anno nella mia squadra e chi non ha provato quest'emozione, non può capire.
=Condor11=
00domenica 1 febbraio 2015 14:45
da qualche settimana è tornato ad avere una forma fisica accettabile e come d'incanto ha cominciato a predicare pallacanestro
Rodman86
00domenica 1 febbraio 2015 14:59
A me dispiace solo di non averlo visto in un contesto migliore quando è passato qui a Milano.

Detto questo, e senza nulla togliere a Basile, il fatto che a 40 anni sia ancora decisivo nella nostra serie A la dice lunga sulla situazione del nostro basket.
Davide
00domenica 1 febbraio 2015 15:26
@ Rod: non è che sia molto d'accordo, sai?
Nell'intervista Basile dice espressamente che il basket italiano è diventato molto "NBA" e fisico, cioè tutto quello che non riesce a fare... se comunque primeggia è perché è un campione, esattamente come Riva alla fine degli anni '90 dava la birra ai ragazzini.
Rodman86
00domenica 1 febbraio 2015 16:28
Infatti Dave, ho scritto senza voler togliere nulla a Basile. E' un campione, non che uno dei migliori giocatori italiani di sempre. L'ultimo italiano a vincere l'Eurolega e a giocare al miglior livello alto livello europeo. Detto questo, ragioniamo sul fatto che se Basile e Soragna sono ancora determinanti in serie A, probabilmente c'è qualcosa che non va tra le nuove leve.
La serie A assomiglia alla NBA ? No. E' aumentato l'atletismo, ma in quanto livello medio c'è stato un crollo verticale rispetto alla serie A in cui ha esordito Basile.
!LULLABY!
00lunedì 2 febbraio 2015 09:30
Re:
Rodman86, 01/02/2015 14:14:

In effetti mi è sempre sembrato un impulsivo, e non credo che in panchina possa limitare questo suo aspetto. Poi pensi che anche Pozzecco fa l'allenatore e capisci che non è detto che sarà così.




E' quello che ho pensato anch'io!! [SM=x52092]
Forse dipende da come vivi il professionismo. Il Baso ha sempre preso tutto molto sul serio, se deve fare una cosa deve essere fatta al meglio, credo che raramente si veda una dedizione come la sua agli allenamenti e al lavoro duro. Il Poz è istinto puro e divertimento. Quindi credo che i due ribaltino il loro modo di vivere il basket nella figura dell'allenatore. E quindi per il Baso sarebbe troppo impegnativo [SM=g27835]
SteveH
00lunedì 2 febbraio 2015 12:25
Basile (che mi è sempre apparso professionista impeccbile ed estremamente corretto in campo), me lo sarei immaginato molto più allenatore di Pozzecco.

!LULLABY!, 02/02/2015 09:30:

Forse dipende da come vivi il professionismo. Il Baso ha sempre preso tutto molto sul serio, se deve fare una cosa deve essere fatta al meglio, credo che raramente si veda una dedizione come la sua agli allenamenti e al lavoro duro. Il Poz è istinto puro e divertimento. Quindi credo che i due ribaltino il loro modo di vivere il basket nella figura dell'allenatore. E quindi per il Baso sarebbe troppo impegnativo [SM=g27835]



Boh, molto spesso l'impegno maniacale è caratteristica dei grandi allenatori. E Poz continua a fare lo scemo anche da coach [SM=x52092]
Rodman86
00lunedì 2 febbraio 2015 18:16
Pozz. è schiavo di quel personaggio, e le sue sceneggiate sono sempre preparate ad hoc. Come allenatore ha anche costrutto, e nessuno lo mette in dubbio, ma troppo spesso si parla delle sue trovate e non del campo.

Il derby è l'esempio principe. In diversi giornali si è parlato della sua camicia, senza minimamente citare la partita che si stava svolgendo (non male visto che si trattava di una classica del nostro basket). Hanno parlato di basket, ma solo per una buffonata di questo tipo.

Basile è si un impulsivo, ma molto meno incline a certe cose. Potrebbe essere un allenatore che conserva la lucidità, e questo fa tutta la differenza del mondo.
Davide
00lunedì 2 febbraio 2015 22:19
Rod, la penso esattamente come te.
Rodman86
00lunedì 2 febbraio 2015 22:23
Sei il migliore!
Davide
00lunedì 2 febbraio 2015 22:31
Rodman86
00lunedì 2 febbraio 2015 23:06
Nooooo, come puoi pensare una cosa di questo tipo ?
Davide
00martedì 20 dicembre 2016 13:53
Comunque quei topic non sono scherzosi... risolvendo il mistero avreste potuto salvare il mondo... egoisti!
!LULLABY!
00mercoledì 25 gennaio 2017 10:05
Utilizzo questo topic perchè è uno dei più recenti.
Nel frattempo il Baso ha deciso di prendersi una pausa dal basket per andare a funghi, finchè non capirà che l'unica cosa che sa fare è giocare a basket e allora tornerà a giocare (cit. Pozzecco [SM=g27835] )

Ieri era il suo compleanno, auguri caro Gianluca! Grazie per questi anni di basket meraviglioso, per i due scudetti con la Fortitudo (2 volte MVP), gli anni al Barca con 2 leghe ACB, 3 coppe del Rey, 2 supercoppe spagnole e l'Eurolega. E poi grazie per le tue bombe in Nazionale: l'oro europeo del 99, il bronzo nel 2003 e l'argento olimpico del 2004.

Difficile personalmente scegliere il momento più bello...proviamo con questo, vogliamo ricordarti così: ignorante! [SM=x52092]




Davide
00giovedì 26 gennaio 2017 11:00
Penso che Basile sia stato uno dei più grandi talenti sfornati dal nostro basket, merito anche delle società che l'hanno capito e che l'hanno fatto crescere come si deve, ossia Reggio Emilia che gli ha dato i mezzi giusti per sbocciare e la Fortitudo che l'ha accoppiato a fior fiori di campioni.
Detto questo, il suo libro è stato chiaramente scritto da altri, come quello di Favij... scherzo!
Scherzi a parte, non tutte le società comprendono cos'hanno tra le mani... e tanti "Basile" si perdono per strada, ve lo garantisco. Seguo il basket dal 1994 e ho visto tantissimi ragazzini che giocavano più o meno come alcuni titolari dell'odierna serie A finire a vendere non vi specifico cosa in alcune botteghe.
Mourne
00giovedì 26 gennaio 2017 12:32
premiate quest'uomo.
Davide
00giovedì 26 gennaio 2017 12:36
Controllando meglio ho visto che Basile non ha scritto un libro, bensì una prefazione a un libro... ma a me risultava che avesse scritto un libro... boh...
!LULLABY!
00venerdì 27 gennaio 2017 09:05
Ti risultava bene [SM=g27835] "Basile. Uno di noi"
Davide
00venerdì 27 gennaio 2017 11:08
Uh!
Sexy baby!
!LULLABY!
00venerdì 27 gennaio 2017 14:17
Un divo, eh? [SM=x52092]
Davide
00venerdì 27 gennaio 2017 14:30
C'è chi può e non può, lui non solo può... ma è.
!LULLABY!
00venerdì 27 gennaio 2017 14:31
Basta che non apra bocca [SM=x52092] scherzo, sai che ti voglio bene Baso!!
Davide
00venerdì 27 gennaio 2017 15:04
Davide, 27/01/2017 14.30:

C'è chi può e non può, lui non solo può... ma è.


Riformulo: c'è chi può e chi non può.
A volte vado di fretta e sembro dislessico.
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