Voilà la soluzione.
Il momento è quello che ha individuato Lullaby, ma la risposta giusta è questa...
Fra p. 201 e 202 Davide parla con Alessio, ecco la conversazione.
"Poco prima della sfida coi tedeschi ti ho chiesto una cosa..."
"Ricordare lo Slam Playground Challenge, no? Ed è servito!"
"Sì..."
"E allora?"
Il bus stava sfrecciando nella notte, la via per Verona non era affatto trafficata e, a parte qualche macchina sporadica, il viaggio si presentava veloce e comodo, la strada sembrava un grande fiume nero, dietro il buio, davanti qualche luce a illuminare la via.
"Ricordi il ritorno?"
"Il ritorno dallo Slam Playground Challenge? Non molto..."
"Siamo entrati nello scompartimento del treno e ci siamo guardati tutti in faccia... bastava un solo punto per arrivare in finale, solo un punto ma non ce l'abbiamo fatta..."
"E sei ancora sclerato per questo?"
"No... noi eravamo finiti a Trieste quasi per scherzo, ma siamo riusciti ad arrivare a una semifinale di un torneo nazionale..."
"Già."
"Beh... siamo entrati nello scompartimento... il treno è partito e tutti ci guardavamo senza dire niente... allora non capivamo bene cos'avevamo fatto, ma sapevamo di aver compiuto qualcosa di grande."
"Intendi il terzo-quarto posto?"
"No... avevamo visto che il nostro gruppo funzionava, che eravamo compatti e forti assieme... è stata quell'estate che sono nati gli Untouchables... intendo noi come squadra... nelle partite e nella vita..."
"È vero..."
"Noi non stavamo tornando a Verona, ci stavamo incamminando verso il futuro, non era un punto di arrivo ma un punto di partenza...le luci toccavano il finestrino del nostro scompartimento... un po' come ora... attorno a noi c'era il buio più totale, sembrava di stare in un limbo senza spazio e senza tempo con nessuna via d'uscità, ma per la prima volta nella nostra vita sentivamo il nostro destino."
Questo è uno dei miei punti preferiti del libro, seguono considerazioni sul futuro.
Arrivo alla risposta del domandone estivo.
Dave parla di "scompartimenti" di treni... beh, non esistono più, almeno nelle nostre tratte.
Una volta i treni erano fatti in questo modo, con scompartimenti e corridoi "esterni" dove si trovavano altri ma pochi posti (molto scomodi) che si tiravano giù "a manopola".
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Ora sono così, "tipo aereo", e con un corridoio centrale (foto di un regionale).
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Ci sono altri punti in cui si capisce che siamo a un decennio e passa fa, ma questo era il più "grosso"... non posso usare termini come "lampante" e/o "palese" perché vedete che nemmeno Lullaby ce l'ha fatta.