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PRINCIPI SU CUI SI BASA L'ALLENAMENTO - LO STRETCHING

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2010 16:31
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22/11/2009 09:55

Ciao ragazzi, mi permetto di segnalare questo importante articolo scritto dal Coach Umberto Miletto che, a mio avviso è uno dei migliori preparatori in materia di Fitness che possiamo trovare a livello italiano.
In queste brevi righe potete trovare risposte a molte vostre domande, e capire come strutturare e organizzare coerentemente un allenamento.

A prescindere che impostere i vostri allenamenti con sovraccarico o non, queste dovrebbero essere le direttive da seguire:

I PRINCIPI SU CUI SI BASA L'ALLENAMENTO

Le diverse metodologie di allenamento, mirate a modificare i fattori limitanti la prestazione, incrementando il livello tecnico ed il rendimento di un individuo, debbono essere utilizzate rispettando alcuni principi fondamentali che costituiscono le basi della moderna Teoria dell'Allenamento, e che stanno alla base di qualsiasi preparazione atletica.
Questi principi hanno solide basi fisiologiche, dei veri e propri principi scientifici, che sono di primaria importanza in ogni allenamento.

La scienza deve essere la nostra guida!

I principi da tenere sempre in considerazione sono:

- il principio delle differenze individuali;

- il principio della supercompensazione;

- il principio della progressività del carico;

- il principio della continuità del carico;

- il principio del cosidetto "SAID";

- il principio della "GAS".


Principio delle differenze individuali


Si tratta di riconoscere che siamo tutti geneticamente diversi. "Tutti noi ci adattiamo in modo simile allo stimolo dell'esercizio, ma la misura dipende dalla propria genetica" (D. Q. Thomas). Questo per dire che alcuni hanno una risposta allo stimolo più rapida altri più lenta, alcuni riescono a raggiungere livelli d'elitè e altri no. Se dovessimo seguire tutti la stessa metodologia da'allenamento non otterremmo benefici in egual misura.
Quindi ogni programma d'allenamento va adattata al singolo individuo, tenendo conto delle sue caratteristiche e dei suoi limiti.
Il programma d'allenamento è individuale!

Principio della supercompensazione

Può essere definito come l'insieme dei provvedimenti che il corpo attua per annullare le perturbazioni dell'equilibrio organico che l'attività dell'allenamento ha provocato (Manno). La risposta ad uno stress (inteso come allenamento) coinvolge sempre la legge naturale della supercompensazione. Questa permette di aumentare le riserve funzionali, compen-sandone in modo sovrabbondante la perdita iniziale e portarsi a un livello superiore di quello iniziale, permettendo così l'aumento delle masse muscolari, o l'aumento delle riserve di glicogeno o di altre fonti energetiche.
La supercompensazione è alla base di tutto l'allenamento.


Principio della progressività del carico

È necessario un aumento graduale e progressivo dell'intensità degli stimolo perché essi conservino la loro capacità allenante, se ciò non si verifica non si andrà mai oltre il punto in cui il fisico si è già adattato e non ci saranno miglioramenti.


Principio della continuità del carico

Affinché gli adattamenti raggiunti non vadano perduti è necessario che gli allenamenti si seguano senza interruzioni prolungate. Per mantenere i miglioramenti bisogna continuare ad allenarsi, altrimenti si peggiora.


Principio del cosidetto "SAID"

Il corpo si adatta in modo molto specifico alla richiesta (sforzo d'allenamento) imposta dall'allenamento; ecco il principio del "SAID", un acronimo che sta per "Specific Adaptation to Imposed Demands" (ossia specifici adattamenti imposti dall'allenamento). Questo per dire che se volete essere esplosivi dovete allenarvi in maniera esplosiva, se volete essere più resistenti all'acido lattico intensificare gli allenamenti lattacidi e se volete migliorare la flessibilità allearvi con lo stretching.


Principio della "GAS"

GAS è l'acronimo di "General Adaptation Syndrome" (Sindrome di Adattamento Generale), è un proposta da Seyle nel 1976 principio che si rifà ai principi della supercompensazione e della progressività dei carichi.
Proposta da Seyle nel 1976 dice che ci deve essere un periodo di allenamento a bassa intensità o di riposo dopo uno fatto ad alta intensità, in quando lo sforzo applicato è traumatico per il corpo, obbligandolo a riprendersi e quindi adattarsi. Sintetizzando:
STIMOLO RISPOSTA ADATTAMENTO

Il recupero e la supercompensazione sono necessari affinchè ulteriori sforzi non alimentino una spirale discentente di traumi ripetitivi.

Ecco, questi sono principi che vanno sempre tenuti in considerazioni quando si inizia una programmazione e che regolano il mondo dell'allenamento.

Kytai [SM=g55596]
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Post: 209
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22/11/2009 17:08

non ho capito bene il punto 2..

potresti fare un esempio pratico?
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Post: 431
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22/11/2009 20:16

il punto 2 intendi la supercompensazione?
leggi qua:http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/supercompensazione.html
Ergo non ha senso allenarsi 7 volte su 7 giorni con i pesi (diciamo che 3 già sono abbastanza) se vai di corpo libero anche 4, massimo 5 per atleti avanzati.
Il muscolo e il SNC necessitano di tempo per recuperare e migliorare nella prestazione (futura).
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Post: 437
Età: 35
Sesso: Maschile
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22/11/2009 20:59

Altra domanda molto gettonata "PERCHE LO STRETCHING E' IMPORTANTE?"

Al termine di ogni seduta d’allenamento, tutti sabbiamo che è opportuno dedicare 10-15 minuti allo stretching dei muscoli sollecitati, ma perchè? Perchè lo dice il mio allenatore/istruttore/Kytai (:D)?.

Fare stretching è una prassi da non sottovalutare e che ci eviterà fastidiose contratture e ci consentirà di avere dei muscoli sempre elastici e pronti ad eseguire gli esercizi con la massima escursione possibile, compenserà inoltre situazioni posturali squilibrate per effetto dell’accorciamento muscolare.

Da ricordare tra l'altro che lo stretching agevola il recupero muscolare ed allevia i dolori post-allenamento (DOMS)
.

Come più volte ho detto, è importante mantenere la posizione assunta nei vari esercizi di allungamento al fine da sollecitare anche gli organi tendinei del golgi (http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/organi-tendinei-golgi.html) e non solo i fusi neuromuscolari (che nel lavoro di stretching statico post WO poco ci interessano ;)


Si ha la consapevolezza di eseguire "bene" lo stretching quando si avverte un leggero senso di stiramento, mai di dolore. La posizione dev’essere tenuta per almeno 20-30 secondi, per poi tornare lentamente alla posizione di partenza.
Mai molleggiare ne forzare le articolazioni per evitare stiramenti o infortuni di altro genere.

E' risaputo inotre che lo stretching post allenamento migliora anche la condizione psichica dell’atleta, (fattore favorente il
recupero fisico stesso).

Volendo esaminare più nel dettaglio lo stretching, scopriamo che rappresenta un’area a se stante dell’allenamento, con regole e varianti proprie di questo componente. Possiamo infatti distinguere fra allungamento attivo e allungamento passivo di un muscolo.
A seguire vi lascio il link contenente i vari tipi di stretching preso dal sito sportmedicina.com: www.sportmedicina.com/PDF/STRETCHING.pdf

Altra domande che potrebbe sorgere:
A) Quando lo stretching è dannoso?

1. quando un esercizio eseguito male arriva troppo vicino al limite di rottura;
2. quando l'esercizio è eseguito con i muscoli stanchi. Pertanto lo stretching è utile nella fase di riscaldamento, prima dell'esercizio fisico, non dopo, quando può aggiungere un ulteriore stress a strutture già provate.


B)Quando lo stretching è inutile?

Lo stretching deve interessare quei muscoli che durante il gesto atletico arrivano vicini a questa ampiezza. È del tutto inutile eseguire stretching per gruppi muscolari che non vengono coinvolti significativamente nel gesto atletico, sperando che comunque si ottenga un miglioramento generale.


C) Personalizzato?

Da quanto detto consegue che ormai deve essere universalmente accettata la teoria di Alter e al. secondo la quale ogni sport ha il suo stretching. L'esercizio per i polpacci per un lottatore è diverso da quello di un giocatore di basket ecc. Per scegliere l'esercizio corretto, massimizzando gli effetti e diminuendo i rischi, occorre considerare l'ampiezza massima del gesto atletico.

Un semplice modo per capire se si sta eseguendo lo stretching senza "stirarsi eccessivamente" è quello di controllare la RESPIRAZIONE.

La respirazione, durante lo stretching , deve essere normale e tranquilla; non bisogna mai trattenere il respiro durante un esercizio di allungamento .
Lo scopo di una corretta respirazione è importante perché una buona ossigenazione attenua lo stato di tensione dell'atleta .
La posizione deve permettere una corretta respirazione.


PS: Vi consiglio di leggere il link postato sopra poichè c'è differenza fra stretching dinamico e balistico, il secondo è oramai superato e considerato potenzialmente dannoso, mentre il primo è ottimo come pre-parazione a movimenti di potenza e velocità ;)


Altro articolo molto importante ripreso dal sito cojeda.com

Stretching per chi?
Come abbiamo visto esistono vari tipi di stretching e generalmente tale attività viene praticata da tre categorie di persone: gli sportivi, le persone che necessitano cure riabilitative e le persone “normali” che vogliono riconquistare una forma perduta da vari anni.
Generalmente i chiropratici lavorano con le ultime due categorie a meno di essere, come nel mio caso, anche specializzati in chiropratica sportiva.
Una serie di esercizi appropriati è fondamentale, in alcuni casi, nel coadiuvare la terapia “aggiustativa” che il chiropratico mette in atto con il paziente e permetterà sia di mantenere l’effetto degli “aggiustamenti” che di velocizzare il tempo della risoluzione del problema.

Benefici
È utile indicare i benefici che lo stretching porta sia a livello di prestazione sportiva sia sull'efficienza fisica di tutti i giorni in modo da invogliare i lettori a cominciare in modo indolore e semplice a rimettersi in forma e migliorare il proprio benessere fisico

Benefici sul sistema muscolare e tendineo:
- Aumenta la flessibilità e l’elasticità dei muscoli e dei tendini.
- Migliora la capacità di movimento.
- In alcuni casi diminuisce la sensazione di fatica.
- Può prevenire traumi muscolari ed articolari.

Benefici sulle articolazioni:
- Attenua le malattie degenerative.
- Stimola la "lubrificazione" articolare.
- Mantiene "giovani" le articolazioni, rallentando la calcificazione del tessuto connettivo.

Benefici sul sistema cardiocircolatorio e respiratorio:
- Diminuisce la pressione arteriosa.
- Favorisce la circolazione.
- Migliora la respirazione.
- Aumenta la capacità polmonare.

Benefici sul sistema nervoso:
- Sviluppa la consapevolezza di sé.
- Riduce lo stress fisico.
- Favorisce la coordinazione dei movimenti.
- È rilassante e calmante.
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Volendo fare un riassunto veloce del link sopra postato:

Stretching statico

Questo sistema di stretching , con le sue posizioni e il suo modo di respirare, basa la sua pratica in esercizi di stiramento muscolare al fine di mantenere il corpo in un ottimo stato di forma fisica .
stretching L' allungamento muscolare è raggiunto tramite posizioni di massima flessione o estensione .
Le posizioni , che devono essere raggiunte molto lentamente , non devono stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso da stiramento.
Una volta raggiunta la posizione va mantenuta per un tempo che varia da 15 a 30 secondi . E' molto importante che l'estensione effettuata non superi il limite del dolore .
Basi dello stretching statico

- Trazione attuata in modo costante, senza molleggi rapidi, da 15 a 30 secondi.
- Non oltrepassare mai la soglia del dolore.
- Riscaldamento generale prima dello stretching.

Stretching dinamico

Stretching adatto a programmi sportivi in cui sono previsti movimenti a velocità elevata, perchè agisce sull'elasticità di muscoli e apparato tendineo .
In questo caso il muscolo agonista contraendosi rapidamente tende ad allungare il muscolo antagonista.
La tecnica consiste nello slanciare in modo controllato le gambe o le braccia, in una precisa direzione , senza molleggiare o rimbalzare.
Basi dello stretching dinamico

- Procedere ad un riscaldamento generale.
- Partire con slanci lenti e sciolti e aumentare poi l'intensità di esecuzione.
- Movimento controllato.

Stretching balistico

È il primo tipo di stretching più conosciuto e in genere non viene utilizzato perché è pericoloso in quanto attiva nel muscolo il riflesso di stiramento . È un sistema di stretching vecchio e inutilizzato per la sua pericolosità.
Il metodo è veramente semplice, si arriva in posizione di allungamento completo e in seguito si inizia a molleggiare.
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Post: 210
Età: 33
Sesso: Maschile
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22/11/2009 23:31

sisi intendevo quello:)
adesso mi guardo il link e anche il post sullo stretching

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Matricola
15/12/2009 00:01

posso postare un link? beh io lo faccio, al limite se non va bene lo tolgo...

www.nonsolofitness.it/allenamento

qui ci sono vari esercizi tra cui una sezione sullo stretching con un spiegazioni e tutto...non ho ancora guardato tutto ma non ho visto esercizi dinamici per il momento...


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Post: 0
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Matricola
15/12/2009 12:17

Salve a tutti! Sono nuovo del forum e volevo fare anzitutto i miei complimenti! E' davvero ben fatto e ci ho già passato diverse ore a leggermelo!
Volevo rivolgere alcune domande a Kytai vista la mia ignoranza in materia e cioè:
1)Tu dici che è dannoso fare stretching dopo gli allenamenti con i muscoli stanchi ma intendi streching dinamico o statico?
2)A me è stato detto che fare streching statico prima degli allenamenti togli reattività al muscolo... E' vero secondo te?
3)Sto cominciando ora un programma di allenamento mirato alla pliometria... che tipo di stretching mi conviene fare e quando lo devo fare (prima o dopo l'allenamento)?

Ringrazio in anticipo chiunque mi darà una risposta!

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Post: 483
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Superstar
15/12/2009 20:05

Sicuramente hai letto male viperu.
Lo stretching statico si fa al termine delle sedute ALLENANTI (fine workout) lo stretching statico, se sai farlo (non devi forzare ne molleggiare, sciolto esercizi blandissimi, escurzione articolare veramente ridotta) si fa dopo un adeguato warm-up, esso non costituisce in se il warm-up.

Vorrei inoltre ricordare che lo stretching dinamico se fatto senza riscaldamento o se forzato (sconsigliato a tutti coloro che sono "principianti") può essere causa di infortuni più o meno gravi.

Credo di aver risposto a tutte le tue domande, inoltre ti invito a rileggere l'articolo poichè è tutto ben spiegato, comunque ...

Fai un programma di pliometria? ok, fai:

riscaldamento 10-15 minuti
Stretching dinamico (blandissimo) 5-10 min
Allenamento
Stretching statico 15'(focus su 4-5 esercizi, ripetili 2-3 volte) tieni la posizione 30'', non molleggiare
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Post: 1
Età: 37
Sesso: Maschile
Matricola
17/12/2009 17:31

Intanto grazie per la risposta! Mi sono riletto il post e mi è stato tutto più chiaro! [SM=g27811]
Nei prossimi giorni posterò il mio programma di allenamento così mi potrete dare la vostra approvazione!
A parte questo ha senso secondo te un programma di pliometria di due giorni a settimana sommati a due allenamenti settimanali di basket più la partita?
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Post: 187
Età: 35
Sesso: Maschile
Pro
01/02/2010 21:08

stretching dinamico per i quadricipiti? probabilmente la mia ignoranza mi ha fatto tralasciare qualche concetto...
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Post: 5.195
Età: 39
Sesso: Maschile
Hall of Fame
02/02/2010 16:31

lo stretching statico è quello dove sei in una certa posizione e ti allunghi mantenendo poi la nuova posizione.
lo stretching dinamico è quello dove muovi le articolazioni ai massimi range in modo dinamico, tipo le rotazioni delle anche ad esempio, oppure gli slanci delle gambe in avanti dopo averle caricate indietro...è tutto stretching dinamico e ballistico.
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