Una poesia

MARTA

Vorrei dedicare questa poesia
alla mia compagna di classe
intesa come amore.
E in quelle notti sveglio
nelle mie ore di gioco
ho cercato di donarti
una bella poesia
e scrivere il tuo nome
su un foglio sperando
di renderlo eterno.
Era tardi. Eppure valeva un po’
di tempo in più da dedicarti.
Ed in quella tua bella immagine
ho visto il valore della mia felicità,
il significato dei miei giorni.
E proprio in quella che ho scritto
versi. Versi che mai a nessuno dedicherò
in questo modo.
E proprio in quella tua immagine
che ho visto troppo in fretta,
ho capito dove avrei potuto
trovare la mia felicità. Cara Marta.
E ti avrei dato tutto il mio affetto.
Se quello ti poteva bastare
dato che sono fragile
come una foglia secca
d’autunno.
E mi piace ricordare il tuo sorriso
che per caso mi hai donato
e perciò ho deciso d’imprigionarlo
nella cella della mia testa. Non penso
di aver visto uno così bello come il tuo.
E magari non mi considerai mai né un buon ragazzo
né come un buon amico,
mentre io invece ti ho dedicato
una parte della mia notte,
mentre ascolto dietro la mia schiena
il dolore che affigge
il mio cuore.

A Marta,
compagna mia di classe,
ai tuoi occhi la mia poesia.
Lo so è solo una misera follia
della mia mente,
che completamente l’avvolgi.
E proprio i tuoi occhi
mi hanno fatto pensare
che il gioco della vita
possa essere un po’ più leggero
e ti faccio scendere
nei miei pensieri,
eppure ieri
tu non c’eri.
E ti faccio scendere
nei miei pensieri
che tu dolcemente
afferri.
E quella già innamorata
già congiunta
nel fuoco caldo
dell’amore,
mi ha lasciato un dolore
sul petto,
ed isolato nel cuore
della notte,
se pur la mal sorte
volle far subito
smettere quel amore
dal mancato finale
pensato così splendido
e vero da potermi
ingannare. Eppure t’ho scritto
nel silenzio del paese. Del mio condominio.
E quel silenzio mi parla di te.
Ascolto la fuori il vento
che s’alza e piano piano
diventa sempre più irrequieto
come un anima solitaria
che viaggia di notte
senza una meta.
E viaggia e non sa
dove andare.
E così il mio cuore
che afflitto dal dolore
batte sempre più forte
e ascolto il mio lamento.
Sei un’immagine cara a me

Mi rendevi impossibile
ricordare tutte quelle cose
negative del mio viaggio,
ma se la sfortuna ti prende per mano
se provi un dolore
un poco più immenso del mare
allora la lotta per non piangere
si fa scivolosa e profonda.
E sfogo tutta la mia rabbia
su un foglio. Mai simile ad una persona.
Non potrà mai sfogare il mio dolore
ma ora è l’unico amico che non mi hai
tradito come la musica e quel povero
Edoardo che tutti stimano poco
ma un cuore molto più grande
della distesa del mare.
E quando inesorabile calla la notte
quando la solitudine siede accanto a me
dove il dolore diventa un abitudine,
Marta,
mi manca sempre più:
il suo sorriso. La tua bellezza
la tua dolcezza.
La tua splendida voce.

Giovanni un omaggio al mio amore mai ricambiato
Ciao

Io non sono molto bravo a leggere NELLE parole quando si tratta di poesie, quindi posso capire i tuoi sentimenti, ma magari non comprendo al 100% cosa ti è successo in realtà.
Si tratta di un amore mai ricambiato, eh? Permetti una domanda: ma tu gliel'avevi fatto capire che ci tenevi a lei?

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Scritto da: Super Lupo 11/02/2003 14.07
Io non sono molto bravo a leggere NELLE parole quando si tratta di poesie, quindi posso capire i tuoi sentimenti, ma magari non comprendo al 100% cosa ti è successo in realtà.
Si tratta di un amore mai ricambiato, eh? Permetti una domanda: ma tu gliel'avevi fatto capire che ci tenevi a lei?

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Ragazzi ho fatto il solito obbrobrio grammaticale, portate pazienza na in questi giorni ho dovuto lavorare molto al sito...
Se non ne vuoi parlarne non fa niente, se vuoi in privato! Ciao!