Difficile capire come una squadra ottima per 15 minuti riesca poi a produrre 25 minuti di nulla come ieri. A Milano è mancata quella cattiveria tipica delle grandi squadre. Andare al riposo sul +3 dopo quello che la Reyer aveva fornito è stato un delitto. E giustamente ha pagato alla fine.
De Raffaele, dopo un inizio terribile, è riuscito a imporre la sua partita. Venezia voleva una gara con poco ritmo, sotto ai 70 pt e con diversi contatti fisici. L'attacco di Milano, basato su concetti di motion offense e fluidità, non ha saputo trovare alternative a una serata al tiro orribile. Se nel primo tempo le triple sbagliate erano aperte, nel secondo tempo erano contestate o prese da giocatori battezzati (vedasi Cinciarini). Messina non è mai riuscito a trovare un antidoto al lento scorrere del veleno veneziano.
Inutile parlare di singoli in casa Olimpia: in troppi hanno toppato la partita a partire da Micov.
A Venezia ennesima prova di livello di Watt. Probabilmente l'avversario più indigesto di Tarcezsky in questi anni . Nessun lungo lo ha messo così in diffioltà per caratteristiche. Ottima prova di De Nicolao, capace di punire le scelte difensive di Milano. Sempre battezzato e sempre ha risposto con una tripla.
De Raffaele si conferma il miglior allenatore in questo momento nel preparare i momenti topici della stagione. Eliminare prima la Virtus e poi Milano, tenendo due attacchi ottimi sotto i 70 pt, è il miglior biglietto da visita di un allenatore a volte un po troppo sbobbato. Invece c'è e la sua mano si vede.
Fortitudo-Brindisi è stata un no contest. La squadra di Vitucci troppo più atletica e fresca per poter essere contenuta dalla Fortitudo. Il lavoro di Brown ha messo a nudo i limiti di Sims sul pick and roll e sugli esterni non c'è mai stata partita.
Vitucci ha sopreso tutti: a distanza di un anno ha ripropsto una squafra ancora più forte di quella della passata stagione. Sempre con il suo credo estremista (molto delle stagioni di Banks e Brown passano da lui).