Si chiama "senso del canestro" e tutti i cestisti dovrebbero averlo, chi più e chi meno.
Quest'estate sono sceso in campo qualche volta e in alcune condizioni ho dovuto tirare senza guardare.
Non è solo questione di come il cervello registra la tua posizione in un determinato momento, ma, più genericamente, è una consapevolezza che il canestro è raggiungibile da un determinato punto e con una determinata forza; più la percentuale di successo aumenta (con la distanza) e più sei un campione. Ovviamente prima di scoccare il tiro devi avere dei punti di riferimento e quindi aver registrato dei dati.
Mi ricordo che giocatori come Jordan o Myers tante volte tiravano con le mani in faccia o dopo uno "spalle a canestro" che non dava il tempo di individuarlo visivamente al 100%. Basile... quando mai l'ha guardato un canestro?
Sparava a c
o.
Poi che la tecnologia venga incontro al basket più che ad altri sport lo sappiamo. Ad esempio per me la pallacanestro è assolutamente perfetta per la realtà aumentata, sia per il giocatore che per lo spettatore.
Sono tutte tematiche che avrei affrontato nel seguito di Slam 2000, molto interessanti e futuristiche.
P.S. Ma vi immaginate la
palla che si può provare nel vedere la realtà aumentata nel calcio?
"Il centrocampista la passa al difensore, che a sua volta la passa al centrocampista... il centrocampista... la tiene, la tiene, la tiene!!!" (cit.).