[53] 10 teorie sconvolgenti su Slam 2000 (24/12/2015)

In effetti quando leggo Slam 2000 (lo faccio circa una volta all'anno verso l'estate) lo faccio sempre con occhi diversi e ogni volta mi viene un ragionamento che vorrei pubblicare a che poi non ricordo.
Ormai lo leggo da così tanto tempo (totalmente sarà la quindicesima volta contando la correzione) che in effetti ho smesso di pensare ai protagonisti come soggetti appena usciti dall'adolescenza.
Su Wikipedia ho letto che l'adolescenza può arrivare circa fino ai 18 anni e che

Vi è un egocentrismo tipico dell'adolescente dato dalla tendenza a rinchiudersi in questo mondo fantastico, che lo può portare a grandi mete, ma anche ad aspre delusioni. Cronologicamente questa fase si colloca nella tarda adolescenza e nella prima giovinezza, tra i 14/15 anni e i 18/19 anni per la femmina e tra i 15/16 e i 19/20 per il maschio. Connesso con lo sviluppo del pensiero logico-formale vi è pure la maturazione degli schemi sociali.

Penso che in Slam 2000 ci siano persone più adulte di altre anche se quasi tutti hanno la stessa età, ad esempio io vedo Alessio meno maturo perchè vive quell'estate cazzeggiando mentre un personaggio come Davide preoccupato per il futuro e sempre pensieroso sta su un'altra lunghezza d'onda.
Effettivamente questa storia dell'adolescenza spiega molto il libro e il comportamnento dei personaggi perchè anche come dicevamo nella recensione di Twilight vedi subito chi è rimasto a quell'età e chi vorrebbe fare il passetto in avanti.
Lo scrive anche l'editore nella prefazione.

Questo freschissimo "diario di un'estate" appartiene al novero della nutrita - e sempre piacevole - letteratura giovanile, di cui forse Mark Twain e Ray Bradbury rappresentano i modelli più illustri. Prendendo a pretesto lo sport, e specificamente il basket, l'autore penetra nel microcosmo di una compagnia di ragazzi e ragazze in quella delicata e struggente età di passaggio dalla giovinezza alla maturità. Le pagine offrono una nutrita galleria di personaggi il cui tratteggio non è mai superficiale o banale: Davide il leader, sensibile e tenace, Alessio la "macchietta", Maika, la ragazza di buon senso, Vale l'avversario leale contrapposto a Marco, l'archetipo del "cattivo" e molti altri. Questi caratteri interagiscono, si scontrano, si giocano beffe tremende, si sfidano a partite decisive, si innamorano... tutto con la leggerezza e l'ottimismo caratteristici della loro età. L'occhio dell'autore è affettuoso e partecipe delle vicende dei suoi eroi, lo stile è ambiguo - com'è giusto che sia descrivendo un'età di passaggio - oscillante tra il realismo degli ambienti urbani e la fantasticheria, quella "magia del quotidiano" che, per uno stupito e grato attimo, ci fa rivedere il mondo con gli occhi di un ragazzo che si affaccia alla vita.

Tornando a Maika e conoscendo Davide autore il motivo del suo comportamento inspiegabile sarà sicuramente legato a sua sorella e alla sua famiglia. Ripeto che per me l'"ossessione" di Maika nei confronti di Davide personaggio è sospetta, infatti chiede a lui di fare il falso fidanzato cercando di portarlo davanti alla sorella.
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